Un caldo benvenuto

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SHAK! SHAK! SHAK! SHAK! SHAK! SHAK! SHAK! SHAK! SHAK! SHAK!

La piccola Valeria non poteva crederci. Non era passato neanche un giorno e già si ritrovava stesa sulle ginocchia a prender sculacciate. Quanto odiava quella posizione, per non parlare del sedere bene in mostra! Gli occhi erano già gonfi di lacrime da quando era stata trascinata per l'orecchio nella stanza della zia (che proprio da oggi avrebbe condiviso con sua madre). Per quanto si sforzasse di non darla vinta, ad ogni colpo non poteva che lanciare un singhiozzo e chiedere a Zia Diana di smetterla. La gonna del vestito estivo della zia si stropicciava sotto i movimenti di Valeria che non voleva saperne di rimanere ferma. 

Come si permette Zia Diana! Sculacciarmi a questo modo? L'ultima volta era stato forse a 5 anni durante una vacanza al mare! (pensò Valeria).

Valeria era una bambina ben più piccola dei suoi coetanei tredicenni e la sua costituzione esile di certo non la aiutava con le sculacciate. Non ci misero molto a colorare di un rosa acceso le sue piccole natiche ma, ciò che le mancava nel fisico lo raddoppiava nel carattere e all'ennesimo colpo bruciante si disse che ne aveva abbastanza.

Con un movimento inaspettato si liberò dalla presa della zia che ebbe un attimo di sconcerto. Se si può dire una cosa di Zia Diana di certo è che non sia una persona a cui piace scherzare ma, Valeria, questo non lo sapeva, o forse aveva scelto di non ricordarlo. Così in equilibrio precario, con i pantaloncini alle caviglie e le mutandine alle ginocchia sfidò con lo sguardo la Zia. Quando le arrivò lo schiaffo in pieno viso già rosso e rigato dalle lacrime pensò di essere in un incubo. 

"Fate così con vostra madre? Vieni qui monella che non decidi tu quando finisce la punizione!". La sgridò Diana. 

"No Zia Basta ti prego!". Fu tutto quello che riuscì a singhiozzare Valeria ormai nel panico.

"Ora ti insegno un po di educazione!". La zia le strinse il polso e la portò nuovamente sulle sue ginocchia questa volta aumentando la stretta. Valeria si arrese e la pioggia di sculacciate ricominciò anche più decisa di prima.

Pensare che era il primo giorno dal trasloco e la giornata era iniziata così bene! Come ho fatto a finire in questo guaio? (Si domandò Valeria) mentre l'eco dei colpi arrivava fino al piano di sotto. 

Giada, la sorella più grande di Valeria, stava apparecchiando ad occhi bassi la tavola per la cena accompagnata dal suono ritmico delle sculacciate e dai lamenti della sorella mentre nonna Antonia era ai fornelli e commentava ad alta voce quanto quella ragazzina meritasse ciò che stava subendo.

"Fosse stato ai miei tempi mio padre si sarebbe tolto la cinta, non mi avesse visto tornare in orario!"

Dopo il divorzio con il marito, Elena e le due figlie avevano vissuto un periodo buio, momenti davvero tristi e di confusione generale. Per quanto Giada si sentisse grande faticava a capire le questioni che avevano portato i suoi genitori a lasciarsi, per non parlare di Valeria che ogni tanto chiedeva dove era il padre,reincarnando la dose di stress della madre.

Tutto era cambiato un mese prima verso la fine dell'anno scolastico. Passate le battaglie legali e i momenti più difficili, Elena sembrava essersi svegliata dal torpore iniziale, sicuramente ancora abbattuta, ma con un piano in mente. Avrebbe preso le figlie e con loro si sarebbe trasferita in campagna dalla madre, per tornare ad una vita più tranquilla rispetto alla frenesia ed ai brutti ricordi della città.

Per quanto mi spaventi tornare a vivere con mamma e Diana se passo anche solo un'altra stagione tra le mura dove mio marito mia ha tradita impazzirò! (si diceva Elena)

Ciò che Elena aveva deciso di non comunicare alle figlie (e forse nemmeno ammettere a se stessa) era che si erano dovute trasferire in quanto il padre aveva perso il lavoro e si era dovuto accontentare di un impiego meno remunerativo e lontano, passando la settimana in un'altra città e  ricongiungendosi alla famiglia solo un weekend al mese. Lei invece, aveva trovato un lavoretto come donna delle pulizie da una vecchia signora molto ricca (erede di baroni e nobili) che viveva nel paese dove era nata ed era cresciuta con sua madre Antonia e la sorella Diana.

La Calda Estate Di Due SorelleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora