Le ragazze rimasero in casa dopo l'uscita della madre per andare a lavoro. Si annoiarono per un po' davanti alla TV, Valeria assorta nei social sul telefonino ed avendo già scordato i moniti di mamma Elena, mentre Giada, invece continuava a rimuginare sui concetti venuti fuori dalla chiacchierata mattutina.
-L'ultima cosa che voglio è tornare ad essere sculacciata ma, tutti ne parlano come fosse inevitabile-. Pensò Giada
Le due sorelle iniziarono anche a familiarizzare con le stanze della casa, tutte tranne una: lo studio di zia Diana. Ben chiuso a chiave. La stanza di nonna era l'unica singola e da quanto avevano capito, zia e mamma condividevano la stanza che un tempo era stata di Diana mentre a loro due era toccata quella di mamma. Due lettini semplici uno di fronte l'altro affiancati alle pareti. Un grosso armadio ed una scrivania dove avevano sistemato il computer.
Non passò molto tempo prima di sentir rincasare la nonna, tornata dopo il suo giro di caffè, chiacchiere e piccole compere con delle amiche. Una volta entrata le ragazze si precipitarono a salutarla e questa le abbracciò con affetto. Passarono del tempo ad aiutarla in piccole faccende, poi si misero a preparare il pranzo. Quel giorno sarebbero state sole durante il pasto.
A tavola, Giada se ne uscì con una domanda che lasció abbastanza stupefatta e imbarazzata la sorella tanto che quasi le diede una gomitata da sotto al tavolo."Nonna, quando la mamma e la zia erano più piccole, come me e Valeria diciamo, le punivi spesso?".
Antonia fece un ampio sorriso alla nipote, ripensando ai vecchi tempi ancora giovane e con due figlie discole da raddrizzare tutta sola senza il marito che tanto aveva amato. L'ultima considerazione la lasció con l'amaro in bocca ma, si riprese cercando le parole giuste per rispondere ad una domanda così inaspettata.
"Vedi tesoro, in questa casa si è sempre data molta importanza sia all'educazione che al buon nome della famiglia e crescendo due figlie da sola capitava spesso che dovessi punirle, si. Ma, ogni volta è stato fatto per amore cercando di correggere degli errori e far capire le conseguenze di una cattiva abitudine". Fu l'onesta risposta della nonna.
"Anche la mamma ci sgrida se facciamo qualche stupidata. Però la zia sembra molto più severa". Giada sembrava voler insistere sull'argomento, mente la sorella le mandava chiari segnali di esasperazione con facce eloquenti.
"Sai tua madre se ne andò di casa molto giovane mentre tua zia è rimasta qui con me. È normale che sia rimasta più ancorata alle tradizioni mentre vostra madre si sia ammorbidita".
Giada iniziava a farsi un'idea della situazione.
"La mamma stamattina ci ha spiegato che anche noi dovremo seguire queste regole". Continuó Valeria innocentemente.
"Si tesoro. Ora che siamo tutte assieme bisognerà tenere ordine nella casa ma, soprattutto al di fuori. A proposito di questo ho un grande annuncio da fare a cena quando saremo tutti assieme".
Giada e Valeria si guardarono preoccupate per l'avvertimento sulla disciplina e curiose per l'annuncio della nonna. Di certo l'argomento che le toccava più da vicino era il più importante quindi continuarono con quello.
"Nonna...questo vuol dire che se faremo qualcosa di sbagliato saremo punite sia da te che da loro?". Giada voleva verificare a fondo le parole della madre.
"Dipenderà da come vi comporterete. Se sarete brave vedrete che non sarà necessario". Rispose Antonia con tono ovvio.
"Ma non è giusto nonna...". Valeria avendo capito l'andazzo comincio a perdere quel tono innocente mantenuto fin'ora.
"Piccolina, capisco ma dovete imparare ad essere delle brave signorine. Vedrete che coi metodi che si usano qui imparerete in fretta".
"Intendi... come ha fatto ieri zia?". Chiese Giada mentre Valeria si voltava dall'altra parte per evidenziare il suo malcontento.
"Esatto, anche se di norma ieri tua sorella avrebbe dovuto essere punita anche prima di andare a dormire".
"Perché scusa?". Valeria si alzò in piedi stupita e contrariata.
"Perché le regole della casa vogliono che se si viene punite durante il giorno, si viene punite anche prima di andare a dormire. Come monito affinché il giorno dopo ci si ricordi bene delle conseguenze dovute agli errori commessi". Il tono della nonna si era fatto improvvisamente serio e deciso.
Le due ragazze erano stupefatte."Mi spiego meglio...". Continuò la nonna vedendo le due nipoti preoccupate ed imbronciate. "Una punizione data sull'onda del momento è utile per chiarire subito dove sta l'errore ma, ha ben poca utilità quando si tratta di insegnare una lezione a lungo termine. Per questo servono le punizioni, sempre sculacciate si, ma date con metodo!".
Giada ricordava la discussione origliata tra la medre e la zia e le parole della madre qualche ora prima. Ora la nonna confermava tutto. Valeria, con uno sguardo preoccupato fissò la sorella quasi a mandarle un messaggio telepatico: "Siamo finite in un incubo".
La nonna comunque cambiò argomento ed invitò le nipoti a fare un giro nel centro del paese dopo pranzo. Valeria prese la palla al balzo ed andò a cambiarsi per uscire, aveva bisogno di cambiare aria per un po'. Giada la seguì a ruota dopo aver aiutato la nonna a sparecchiare.
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La Calda Estate Di Due Sorelle
Fiksi PenggemarLe due sorelle Giada e Valeria, insieme alla loro madre Elena, si trasferiscono a casa della nobile nonna Antonia e della austera zia Diana. Una famiglia riunita a forza, dove ricordi e disciplina scandiscono le giornate ma, dove anche certi segreti...