Capitolo 11: Buongiorno Principessa

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"buongiorno principessa" mi disse una voce appena aprì gli occhi. Che bello che era a prima mattina, con i capelli tutti scombinati, quei magnifici occhi verdi che mi fissavano incantati anche se ancora assonnati, il viso leggermente rosso e con i segni del cuscino. "buongiorno" dissi io sbadigliando. Non mi ero resa conto che in realtà lui era già vestito e che sul comodino c'era un vassoio con un sacco di roba: due cornetti al cioccolato, una tazza di latte con il cacao, una tazza di caffè e una graffa gigante. "ho pensato ti avrebbe fatto piacere fare subito colazione, così il resto della giornata non sarai scorbutica visto che sarai a pancia piena" disse facendomi una piccola smorfia. "hai pensato bene caro mio" risposi, fiondandomi su quel cornetto al cioccolato che mi sussurrava "mangiami, avanti mangiami, so che vuoi mangiarmi". Una bambina di 4 anni l'avrebbe mangiato meglio di me sicuramente, neanche il tempo di dare il primo morso che il cioccolato mi finì ovunque. Facendo nascere sulla bocca di cristian un'enorme risata "mi sa che hai bisogno di un babysitter bimba" disse per poi pulirmi il mento con un l'indice. "si forse hai ragione, ma non pensare di essere tu" continuai io prendendo un altro pò di cioccolata e spalmandogliela sul naso. "questa è guerra" riprese lui che con la cioccolata dell'altro cornetto mi inguacchiò sana sana. Eravamo peggio dei bambini di 4 anni, ma avrei pagato oro per svegliarmi tutte le mattine così. Ci pulimmo entrambi la faccia per poi buttarci sul divano, Cristian accese la TV e poi si sedette vicino a me mettendomi una mano sulla coscia. Stavamo vedendo miraculous, quel cartone era come ci rappresentasse. È vero, Leo sapeva della mia "ossessione" per questo cartone, ma non ne sapeva il motivo. Beh era Cristian il motivo, lo abbiamo sempre visto insieme perché anche per lui ci rappresentava. Stavo vagando molto nei pensieri ma furono interrotti da Cristian "si forse dovrei iniziare a chiamarti anche io insettina" "non farlo ammenoché non vuoi che io ti chiami gattino" "beh i gatti sono belli, come me d'altronde, quindi non mi dispiacerebbe" "stai dicendo che io sono brutta come un insetto?" continuai io "no, sto dicendo che come un insetto posso schiacciarti" disse ridendo per poi buttarsi su di me insieme ai cuscini. "stupido levatiii, non respiro, alza quel culo floscio dalla mia schiena" dissi ribellandomi "culo floscio a chi scusa?" "a te, dai alzatiii" "potrei..oppure potrei lasciare che questo culo floscio ti soffochi" "CRISTIAN ALZATIIII MI STAI DISTRUGGENDO LA SCHIENA" dissi dandogli tanti piccoli cazzotti "ai suoi ordini insettina" e finalmente si alzò. "non farlo più o la prossima volta ti faccio vedere io chi muore soffocato" "beh se a soffocarmi sei tu col tuo soffice culetto non mi dispiacerebbe affatto" disse ridendo ma allo stesso tempo con uno sguardo un pò pervertito "ti piacerebbe bello mio" dissi per poi andare in bagno a vestirmi. Presi le prime cose che trovai già in mezzo, una canotta nera, dei pantaloncini di jeans a vita alta e delle converse bianche. Non mi truccai molto, avevo anche un pò fretta. Uscì dal bagno e mi diressi alla porta, "dove stai andando insettina?" mi chiese Cristian, sapevo che la risposta non gli sarebbe piaciuta ma volevo essere sincera "devo chiarire con Leo, non lo vedo da molto ed è giusto che sappia la verità. Non posso farlo soffrire" dissi con faccia un pò preoccupata. "scordatelo, non andrai da quel coglione da sola a dirgli di me. Te l'ho detto, non mi va a genio come ragazzo. Mandagli un messaggio cazzo ne so, oppure chiamalo, ma non andare da lui. Non mi fido" "non ti fidi di me?" "no, non mi fido di lui" la sua espressione diventava sempre più seria. "andiamo cri, alla fine è un bravo ragazzo. Devo solo parlarci, una mezz'oretta e starò a casa." "per favore non andare da qualche parte sola con lui, piuttosto fallo venire qua. Mi nasconderò in camera tua, nemmeno saprà che sono qui. Ma almeno io mi sentirò più al sicuro" mi disse alzandomi il mento con la mano e portando i nostri occhi a fissarci intensamente. Sembrava veramente preoccupato, decisi di fare come aveva detto lui. "vabbene cri, ma emetti anche il minimo suono e ti faccio scoprire come sarebbe stato nascere donna" capì al volo che intendevo "come vuole lei signor capitano." disse facendo il tipico gesto dei soldati. A quel punto presi il telefono e mandai un messaggio a Leo "hey, ti va di venire a casa mia? Devo dirti una cosa" neanche il tempo di inviare il messaggio che subito rispose "certo amore, arrivo subito". Nel leggere la parola amore Cristian divenne a dir poco geloso, la sua faccia sembrava quella di un assassino che attendeva la povera vittima, in questo caso Leo. Ma gli dissi di stare tranquillo perché avrei risolto tutto.

Mhh cosa succederà quando arriverà Leo secondo voi? Lo vedremo nel prossimo capitolo, anche se ancora devo scriverlo. Voi cosa vorreste che accada?

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