Capitolo 8: Alessio Vs Cristian

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Spensi il telefono e andai a dormire. E rieccomi, non riesco a prendere sonno e la causa di chi è? Già, sempre la sua. La mia mente era confusa, Leo o Cristian? Come dovevo uscire da quella situazione? Dovevo scegliere uno dei due? Ma i miei pensieri furono interrotti da una lieve fitta allo stomaco. Ammetto d'aver esagerato un pò al ristorante, ma era tutto così buono. Stavo morendo di sonno, andai nuovamente a dormire, stavolta riuscendoci. La mattina seguente mi preparai e andai a scuola, avevo già saltato il lunedì precedente, non potevo fare nuovamente assenza. Controvoglia uscì di casa e mi avviai verso la scuola, i miei ormai erano andati da mia zia quindi non potevo essere accompagnata in moto come al solito. Stavo facendo tardi, non avevo calcolato bene i tempi e a piedi ci misi molto tempo ad arrivare. Decisi quindi di entrare in seconda ora, aspettando fuori scuola, faceva veramente caldo. Fortunatamente mancavano solamente 2 settimane alla fine dell'anno scolastico, l'anno prossimo inizierò il terzo liceo. Suonò la campanella della seconda ora ed entrai, mi sedetti al solito posto, vicino ad Alessio, mio compagno di banco nonché mio migliore amico. Con lui le noiose ore di scuola passavano in fretta, in me che non si dica suonò anche la campanella dell'ultima ora. Dissi ad Alessio che sarei tornata a piedi e si propose di accompagnarmi, nei fui contenta. Eravamo migliori amici da ormai 5 anni, era quasi un fratello per me. Tra noi c'era veramente un bel rapporto, sapevamo entrambi tutto l'uno dell'altra e devo ammettere che c'era anche un pizzico di gelosia.. A proposito, avrei dovuto parlargli di quei 2, magari avrebbe saputo darmi un consiglio. Lo stavo per fare ma fui interrotta "oh andiamo, ma che cazzo fai ne cambi uno al giorno?" indovina un pò chi era "cri qual'è il problema? E che ci fai dinuovo fuori la mia scuola?" gli dissi con Alessio vicino a me che non capiva nulla "chi è questo coglione né" mi disse arrabbiato, s'intromise Alessio "questo coglione ha un nome, Alessio e sono il suo migliore amico. Farai bene a spiegarmi tu invece chi sei prima che ti riempa di cazzotti quella faccia di merda che ti ritrovi" bella presentazione che si erano fatti. "smettetela tutti e due, cri stai calmo. Alessio mi stava solo accompagnando a casa, alé pure tu tranquillo è solo un amico" "solo un ami-" tentò di replicare Cristian, ma lo bloccai con una leggera gomitata nello stomaco, facendogli capire che doveva stare zitto. "tranquillo amico, la riporto io a casa" disse vicino ad Ale e mi prese per il braccio. Credo che in quel momento Alessio stesse pensando a qualche modo per uccidere Cristian, cercò nei miei occhi una sorta di approvazione, che io gli diedi, così mi lasciò nelle mani di Cristian che tutto fiero mi mise il braccio attorno al collo. Andammo comunque a piedi e dopo una ventina di minuti arrivai a casa, entrai nel palazzo, ma qualcuno mi seguì fin dentro l'ascensore. E chi mai poteva essere? Già, sempre lui. "oh andiamo non puoi dirmi di no" mi disse facendo gli occhi dolci, che non gli riuscivano mai. Ma dopotutto avrei dovuto pranzare da sola e un pò di compagnia sarebbe stata gradita. "ad una condizione, cucinerai tu" almeno sfruttavo l'occasione "come vuole lei mia signora" disse ridendo per poi entrare in casa. Salì in camera mia a posare lo zaino, nel frattempo avevo indicato a Cristian dove stessero le varie cose per cucinare. Ma quando scesi per vedere a che punto stava, mi si presentò davanti agli occhi un altro tipo di piatto delizioso. Era a petto nudo, con un gembriule da cucina, mentre tagliava accuratamente i pomodori. "vuoi unirti a questi pomodori? Sai, sei leggermente rossa in faccia" già, ero arrossita completamente. "non lo farei se qualcuno cucinasse come le persone normali" "e chi ti dice che a casa mia non cucino senza maglietta?" "andiamo cri non prendermi per il culo su" "mhh lo sai che non mi dispiacerebbe proprio" disse morendosi il labbro inferiore. "smettila e metti sto piatto a tavola che sto morendo di fame" ed ecco che i miei occhi s'illuminarono difronte a quegli spaghetti dall'aspetto delizioso. Lo finì subito. "hey qualcuno qui aveva fame" "dai e da cosa l'hai intuito?" "niente sono solo io, il solito grandissimo genio" disse con fare soddisfatto. Gli lanciai un pomodoro in faccia, zittendolo. Mi alzai fiera dalla sedia per poi crollare sul divano, già, avevo veramente sonno. Mi addormentai, dimenticando che a casa ci fosse ancora Cristian. Ci avrei pensato al risveglio.

Cosa ne pensate di Alessio? Aveva ragione a non voler lasciare Rebecca con Cristian?

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