Grifondoro

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Pov Autrice

Il giorno dopo Harry si svegliò prima del solito, ad un orario troppo indecente per effettivamente alzarsi. Allora prese il suo mantello e, dopo aver nascosto nuovamente le scatoline, uscì per girovagare nel castello. Stare a vagare nei sotterranei Era un po' noioso, non c'era niente di nuovo da vedere, così decise di spostarsi verso la torre est, dove erano presenti la sala comune dei grifondoro e l'ufficio di Silente. Era vicino all'ufficio del preside quando un rumore attirò la sua attenzione. Che lo abbiano visto girovagare nel castello? Impossibile, aveva il mantello dell'invisibilità e nessuno lo poteva vedere. Il rumore continuava in continuazione, non era neanche forte ma sembrava avere diverse tonalità.

Harry notò che quel rumore si intensificava se si avvicina all'ufficio del preside. Stava osservando per bene l'entrata della stanza e capì solo dopo un po' che era aperta. La scala era pronta per farlo salire. Molto cautamente cercò di entrare, riuscendosi senza creare troppi rumori. Voleva sapere l'origine di quel continuo rumore. Chissà che cosa stava combinando il professore Silente in quella stanza. Man mano che saliva le scale notava il rumore intensificarsi, fino a diventare due voci. Una molto amata, l'atra molto odiosa. Erano il prof Silente e il professore Piton, professore di pozioni ovviamente. Era anche il rappresentate di serpeverde. Harry era arrivato quasi in cima, preferì restare indietro per sicurezza. Stavano discutendo, non molto energicamente ma sembrava una discussione delicata. Iniziò così ad ascoltare il loro discorso:

(S: Silente; P: Piton)

P: Non lo può fare
S: tu sai meglio di me che Harry non è serpeverde. È stato tu sai chi a scegliere per lui.
P: poteva allora fermarlo subito durante lo smistamento, perché non lo ha fatto?
S: ci sono stati tanti casi di persone che pur avendo genitori della stessa casa vennero smistati in un altra. Meglio aspettare e capire se effettivamente sia quella la sua casa oppure no
P: ne hai parlato con il cappello no? Anche lui aveva detto che è stato Harry a scegliere, era di sua preferenza
S: sai come è fatto il cappello, dice solo quello che agli altri piace sentire. Con me non può mentire. Mi ha detto che Harry era un grifondoro, e che appena la McGranitt fece indossare il cappello capì che era un grifondoro puro, vero.

P: e allora cosa vorresti fare? Ce lo io in custodia, la McGranitt non sa niente del perché dobbiamo controllarlo
S: e allora glielo diremo
P: NO! È una questione mia e tua, non possiamo assolutamente dire niente.
S: dobbiamo farlo subito, dobbiamo trasferirlo nei grifondoro. Avrà più problemi in futuro se rimane in serpeverde. Lo vuoi aiutare sì o no? Fallo per lei
P: sì, va bene. Lo sai che spero solo che a lui non succeda niente. Spero anche che in futuro ne capirà il motivo
S: chiediglielo adesso. Harry caro, avvicinati

Harry rimase scioccato, non capiva come avesse fatto a vederlo. Ma poi perché doveva cambiare casa? Non andava bene la sua. E Draco? La maggior parte delle lezioni tra grifondoro e serpeverde erano separatw. Perché tutto ciò? Queste erano tutte le domande che nella mente di Harry passavano, mentre lui camminava lentamente con ormai il mantello dell'invisibilità non più chiuso ma solo appoggiato nelle spalle

H: professore Silente perché dovrei cambiare casa? Non vado più bene nella mia? Perché sono preso in custodia da lei, professor Piton? Il cappello ha mentito? Come ha fatto poi a trovarmi con questo mantello dell'invisibilità?
S: Harry caro, quante domande stai facendo haha. Bhè risponderei con calma, se ti va bene
H: certo professore, voglio solo che mi rispondiate, se ovviamente è possibile
S: prima cosa devi cambiare casa perché tu non appartieni ai serpeverde. È stato Voldemort a scegliere per te, voi siete collegati
H: da questa cicatrice?

S: esatto, dal giorno che te la fatta ora avete un legame. Il corpo di Voldemort è morto, la sua mente invece no quindi può riuscire a controllarti. Allo smistamento so che ti eri un po' fatto influenzare da Draco, penso che nella tua mente passava solo "voglio diventare serpeverde come lui" vero?
H: si professore, ha ragione
S: seconda risposta: non è che non vai più bene in quella casa, la casa dei serpeverde. Solo che tu sei molto più adatto a stare nei grifondoro, e se Voldemort ritorna potrebbe influenzarti più facilmente visto che è la sua casa. Tu rispetti coloro che fanno parte della tua casa, Voldemort è serpeverde come anche la maggior parte dei suoi Mangiamorte, coloro che lo aiutano. Potrebbe manipolarti più facilmente. Ricorda però che la casa non decide se sei cattivo o buono.
P: per quanto riguarda la terza risposta bhè ovviamente siccome fai ancora parte della casa di cui io sono rappresentante ti devo custodire, come tutti gli altri ragazzi. Non credere di essere l'unico protetto qui, io ho il dovere che non succeda niente ai miei alunni.

H: ok, ora capisco di più. Non ho bisogno di altre risposte, ho capito il motivo. Bhè, che si fa ora?
S: puoi tranquillamente andare nella casa dei grifondoro e sistemare le tue cose. Ci saranno degli elfi domestici che riporteranno tutto lì senza problemi. Chiedi a Percy, uno dei prefetti grifondoro, se devi avere bisogno di qualche cosa. Suppongo che la parola d'ordine non ti serva, e che già tu la conosca. Prossima settimana cambierà quindi ti consiglio di fare attenzione al cartello interno vicino alla porta d'uscita, come sai la parola d'ordine verrà scritta lì. Tutto le altre cose che c'è da sapere te le dirà Percy

Detto questo Harry uscì dall'ufficio e si diresse verso la casa dei serpeverde. Chissà come avrebbe reagito Draco ad una cosa del genere, sapere che dovevano ora stare separati. Le vacanze le avrebbero passato in modo normale, ma poi quando sarebbe ricominciata la scuola? E gli incubi di Draco? Se avrebbe ricominciato ad avere incubi non poteva esserci Harry ad aiutarlo, sarebbe rimasto solo. Non aveva neanche il permesso di stare in una sala comune che non era della sua casa. Ero arrivato nella sala comunque dei serpeverde per svegliare Draco e raccontargli tutto ciò che era successo ma lo trovai già alzato

D: Harry! Dove eri finito? Mi ero preoccupato. Quando mi sono svegliato e avevo trovato il letto vuoto ho visto degli elfi che tenevano tutte le tue cose e che se ne stavano andando, ho cercato di fermarli ma sono spariti nel nulla
H: sisì, scusami Draco. Ho diverse cose da dirti e spiegarti quindi ti consiglio di sederti nel letto

E così iniziai a parlare di tutto ciò che era accaduto, e anche di tutto ciò che mi avevano parlato e detto i professori. Draco aveva una faccia strana, che forse non capiva quello che dicevo? Forse stavo parlando troppo velocemente? E così Draco mi fermò nel parlare

D: Harry fermo, aspetta fammi capire. Tu devi cambiare casa perché questa non è la tua?
H: esatto Draco
D: ok, ma allora dimmi perché? Perché non ti sei ribellato? Ormai sei qui da diversi mesi, che senso ha se cambi?
H: è una questione di protezione. Io non appartengo ai serpeverde, anche perché a causa di Voldemo-
D: NON DIRE QUEL NOME! VUOI DIRE CHE QUI NON PUOI STARE PERCHÉ SONO TUTTI CATTIVI?
H: Non è questo quello che voglio dire, siccome la maggior parte dei Mangiamorte sono serpeverde allor-
D: ALLORA È COLPA DEI MIEI GENITORI PERCHÉ SONO MANGIAMORTE? È COLPA MIA PERCHÉ SONO FIGLIO DI MANGIAMORTE? TU NON PUOI STARE CON ME, QUESTO È QUELLO CHE MI STAI DICENDO
H: ti prego Draco calmati, non ho detto che è né colpa tua né colpa dei tuoi genitori. Sto solo cercando di dirti che non succederà niente se io cambio casa, rimarremo sempre amici no?
D: va al diavolo Harry

Vidi Draco alzarsi dal letto e allontanarsi, chiudendosi poi in bagno. Non capivo. Perché era così arrabbiato? Mentre gridava potevo vedere i suoi occhi lucidi, forse voleva piangere. Lui però non è il tipo di persona da farsi vedere piangente e debole. Non volevo disturbarlo, forse voleva un momento tutto per sé, da solo. Mi diressi verso la sala dei grifondoro dove, all'entrata, c'era già Percy che mi attendeva per spiegarmi tutto. Il resto della giornata lo passai nel letto, abbracciato al cervo-pupazzo regalatomi da Draco alcuni giorni prima. Nei giorni seguenti fino all'ultimo giorno di vacanza Draco mi evitava, non voleva che lo salutavo, che gli parlavo, che stavo vicino a lui. Invece quando ricominciarono le lezioni lui mi stuzzicava, mi prendeva in giro, anche altri ragazzi gli andavano appresso.
Continuava a chiamarmi con il mio cognome, Potter. Lo sfregiato ormai era scomparso. Dovetti anch'io iniziare a chiamarlo con il suo cognome, Malfoy, infatti non voleva neanche un poco di confidenza. Passai così due anni a cercare un'amicizia con lui, quell'amicizia che un tempo si era formata e che ormai si era rotta. Avevo però con me i miei ormai diventati migliori amici, Ron Weasley ed Hermione Granger. Con loro passavo tutte le nostre marachelle e anche tutte le sfortune del primo e del secondo anno. Trovarmi faccia a faccia con Voldemort non era stata una fortuna gradita, neanche a chiamarla fortuna. In quegli anni però continuavo a guardare Draco, lo ammiravo. Ammiravo la sua bellezza, la sua personalità. Volevo che ritornasse la nostra amicizia. Mi immaginavo io e lui ancora amici, poter parlare del più e del meno. Solo che non mi bastava, volevo più dell'amicizia. E così, al terzo anno, capì di essermi innamorato...

Angolo Autrice
Finalmente il nostro piccolo Harry si è innamorato. Chissà se Draco prova gli stessi sentimenti o cercherà sempre di più di allontanarlo da lui

Parole: 1623

Revisione: Fatta ✅

6 Years ~ Drarry ~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora