Il mattino seguente andai a scuola senza salutare mia madre,ero ancora arrabbiata con lei. Non tanto per aver messo su una scenetta penosa, ma per il fatto che sta dando false speranze a Austin, lui a 3 anni è stato privato di una figura paterna dato che il padre è andato in galera per furto e traffico di droga. Stare senza padre per più anni non è una cosa bella e io ne so qualcosa, ma essendo più grande capisco la situazione, lui invece essendo più piccolo fa finta di capire ma in realtà soffre anche più di me.
In classe sono stata abbastanza attenta, ma ad un certo punto la mia concentrazione scomparve.
Prof: Ragazzi, loro sono divisi. Prendete posto dove volete.
Disse il prof rivolgendosi ai ragazzi dell'altra classe che erano divisi da noi. Il mio posto era pronto ad accogliere Marcus, quando un ragazzo lo precedette sedendosi accanto a me.
X: Hey piccola, come ti chiami?
Prima che io potessi rispondere, una voce familiare prese parola.
M: Lei sta con me, sparisci.
A quale parole il ragazzo se ne andò lasciando il posto a Marcus.
Io: Quindi sto con te eh.
M: Lo sai che non voglio farti pressione, ma odio il fatto che qualcun altro ti possa sfiorare.
Io: Ma se si era solo seduto accanto a me.
M: Si ma sono sicuro che ti avrebbe toccata durante la lezione.
Io: Ah sì... e come mi avrebbe toccata?
M: Lo sai.
Io: Fammi vedere.
Dissi io con un sorriso maligno.
Lui in risposta mise la mano sulla mia coscia per poi salire fino alla mia intimità.
M: Se vuoi continuiamo in bagno.
Io: Beh-
Venimmo interrotti dal prof.
P: Volete condividere con noi la vostra conversazione.
Appena sentii quella voce spostai la mano di Marcus, ma lui la rimise subito lì.
M: Non credo che lei voglia sapere veramente di cosa parlavamo.
P: Fuori! Tutti e due! Non voglio più vedervi per oggi!
M: Con piacere.
Disse lui per poi uscire con le mani intrecciate alle mie. Una volta fuori presi parola io.
Io: Ma che hai fatto??
M: Un favore a tutti e due, adesso zitta e baciami.
Disse lui prima di avventarsi sulle mie labbra con un desiderio assurdo, presi dalla foga misi le mani tra i suoi capelli tirandoli leggermente.
Non so come dopo un po' lo stavamo facendo nel bagno della scuola.
Mentre ci rivestivamo sentimmo delle voci femminili, allora ci nascondemmo dietro le doccie ed eravamo abbastanza vicini, tanto da poter sentire l'uno il respiro dell'altro.
Le ragazze mentre si aggiustavano il trucco parlavano di un argomento che mi fece alterare leggermente.
R1(ragazza 1): Ma hai visto che bello che è Marcus?
R2(ragazza 2): Ma chi, Marcus Baker?
R1: Certo hai visto qualcuno più figo di lui!
R2: No assolutamente, lui è bellissimo, poi lo hai visto l'altro giorno al campetto da basket? Che addominali!!
R1: Si infatti, il problema è che a lui non va bene mai nessuna. Il giorno in cui una ragazza starà con lui per più di una settimana sarà la più fortunata del mondo.
Disse quest'ultima prima di andarsene con la sua compagna.
Io: 1 da quando giochi a basket?
2 perché ti togli la maglia?
E 3 perché non me lo hai mai detto.M: 1 da una settimana
2 perché dopo aver giocato per ore inizia a fare caldo.
3 una settimana fa mi odiavi.Io: E cosa ti fa pensare che adesso non ti odio?
M: Abbiamo appena fatto sesso, hai appena finito di urlare il mio nome e mi stai facendo una scenata di gelosia. Vuoi che continuo?
Io in risposta feci una smorfia e continuai a rivestirmi.
Quando tornammo ognuno in classe propria cercammo di seguire le lezioni con scarsi risultati dato che ci scrivevamo tutto il tempo col telefono.
Quando tornai a casa pranzai senza rivolgere la parola a mia madre.
Mm: Hai intenzione di evitarmi per sempre?
Io: ...
Mm: Io veramente non capisco perché sei arrabbiata.
Io: Perché stai dando false speranze a Austin! Tu pensi che sia facile per lui cambiare figura paterna ogni 2 mesi?
Beh te lo dico io, no. Non è facile, per niente, ma a te cosa importa l'importante è avere i soldi per fare la manicure.
Mm: Lo sai che non ho mai voluto farlo è solo che non ho ancora trovato l'uomo giusto.
Io: L'uomo giusto lo avevi trovato 16 anni fa ed era mio padre. Ma te lo sei fatto scappare perché non sai tenerti un uomo, non sai mandare avanti una famiglia e soprattutto non sai far star bene i tuoi figli!
Urlai io prima di andare in camera e chiudere la porta. Non mi sono accorta della presenza di mio fratello fin quando non lo sentii piangere.
Io: Vieni qui.
Dissi io aprendo le braccia in cui lui si fiondò subito.
Io: Mi dispiace tanto Austin.
Mf: Non ti devi dispiacere, quello che hai detto è vero. Grazie di capirmi ti voglio bene sorellona.
Io: Amore anch'io ti voglio bene, ricorda che per te ci sarò sempre. Non dimenticarlo mai.
Dissi io stringendolo ancora di più a me.
Mf: Io non voglio più stare qui.
Io: Austin vedrai che passerà anche questa, è solo un momento un po' difficile.
Mf: Ti prego, per adesso non voglio stare qui, te lo chiedo per favore. Andiamo via per un po'.
A quelle parole ero un po' combattuta: volevo aiutare mio fratello ma allo stesso tempo non volevo far star male mia madre.
Io: Va bene prepara la valigia andrai via per qualche giorno.
Mf: No io voglio andare via con te.
Io: Austin ti voglio bene, ma se vengo con te la mamma starà male.
Mf: Perché provi a farla stare bene quando lei non lo ha mai fatto con noi?
Io: Non lo so nemmeno io... comunque adesso preparati.
Mf: Grazie.
Io in risposta sorrisi e presi il telefono per chiamare Maxine.
Io: Max ciao ho bisogno di un favore
M: Certo dimmi.
Io: Puoi ospitare mio fratello a casa tua per qualche giorno per favore?
M: Certo ma perché che è successo? State bene?
Io: Si diciamo di sì. Abbiamo litigato pesantemente con mia madre e adesso lui non vuole più stare qui.
M: Mi dispiace, comunque ovvio venite anche tra poco da stasera farete parte della nostra famiglia.
Io: Max io non vengo.
M: Perché?
Io: Quando mia madre saprà che Austin se ne è andato impazzirà e non posso permetterlo.
M: Sei la ragazza più forte che io conosca Ginny.
Io: Grazie ancora e mi raccomando mia madre non deve sapere che Austin è da voi ok?
M: Certo, chiama per qualsiasi cosa.
Io: grazie max.
E staccammo la chiamata. Quando mio fratello fu pronto lo aiutai a uscire dalla finestra e quando lo vidi entrare in casa di Maxine, mi buttai sul letto per pensare. Passai tutto il pomeriggio chiusa in camera con mia madre che mi chiedeva ogni secondo di aprire la porta. Feci i compiti per il giorno dopo, parlai con Marcus di quello che era successo e poi verso le 9 mi misi a letto per dormire senza aver cenato.
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