La mattina seguente appena varcai la soglia di camera mia per andare a scuola, mia madre mi riempì di domande.
Mm: Cosa pensavi di fare è? Ignorarmi per sempre? Rimanere in camera con tuo fratello fino alla fine della tua vita? Dov'è tuo fratello?
Io: ...
Mm: GINNY DOV'È TUO FRATELLO?
io: Se ne è andato
Mm: cosa? Ma che stai dicendo? Come ti è venuto in mente? Dove è andato?
Io: Lontano da te.
Dissi io prima di uscire di casa.
In teoria sarei dovuta andare a scuola, ma non me la sentivo, quindi camminai senza una meta per qualche ora fino a fermarmi in un parco.
Non c'era nessuno,o almeno così sembrava, allora mi misi seduta su una panchina e nel silenzio più totale mi misi a pensare. Pensai a mia madre, ai motivi per il quale si comportava così, a mio fratello, a come farlo uscire da questa situazione che non è delle migliori per un bambino di 6 anni, a Maxine che in quel periodo avevo trascurato un po' e a Marcus che da quando ci siamo rimessi insieme ha fatto di tutto per farmi stare bene.
Dopo aver pensato a tutta la mia vita presi una decisione. Tornai a casa e mia madre appena vide che non ero andata a scuola si infuriò ancora di più, ma a me non importava più.
Mi chiusi in camera e feci un borsone con le mie cose più importanti, documenti,soldi,vestiti e cose simili.
Dopo un po' uscii di casa con le solite urla di mia madre che chiedevano informazioni su dove fosse mio fratello,ovviamente da me ignorate. Andai a casa di Maxine dove appena entrai mi saltò in braccio mio fratello
Mf: Sorellona!
Io: Ciao piccoletto, come stai?
Mf: Benissimo, sai che Marcus mi ha imparato ad andare sullo skateboard.
Io: Davvero fammi vedere!
Non potevo farmi vedere triste da lui, avrebbe pensato che fosse colpa sua e non è così, quindi mi limitai a seguirlo.
Quando provò a fare un trik perse equilibrio e poco prima che potesse cadere un corpo lo prese al volo.
M: Piccoletto, ti detto di non andarci da solo.
Mf: Lo so ma volevo far vedere a Ginny cosa ho imparato.
M: Va bene ma stai attento, te la rubo un attimo.
Disse a lui per poi indicarmi e venirmi a dare un bacio a stampo.
M: Mi sei mancata.
Io: Anche tu.
Ci dicemmo queste due frasi per poi abbracciarci ed essere interrotti da dei colpi di tosse: Mio fratello e Maxine.
Max: E da quando state di nuovo insieme?
Mf: Si infatti
Io: Da poco, abbiamo chiarito.
Max: Se la fai soffrire di nuovo ritieniti morto
Mf: Concordo
M: Ok adesso che mi avete minacciato di morte posso parlare con lei in privato?
Max: Si, dai Austin vieni a fare merenda.
E dopo quelle parole si allontanarono lasciandoci soli.
M: come stai?
Io: Non lo so nemmeno io, ma non ne voglio parlare.
M: Va bene tranquilla.
Disse lui per poi avvolgermi nelle sue braccia.
Io: Ti amo, non dimenticarlo mai.
M: Anch'io ti amo piccola.
Dopo essere stati attaccati per un po' l'uno all'altro raggiungemmo i nostri fratelli.
M: Allora che fate?
Mf: Max mi aiuta con i compiti.
Dopo questa risposta il mio ragazzo si buttò sul letto accanto ai due che sorridevano sempre insieme a lui.
Vedere quella scena mi ha fatto capire che mio fratello se la sarebbe cavata anche senza di me, Maxine era come una sorella per lui, Marcus come un fratello maggiore e i loro genitori erano come una seconda famiglia per lui. Pensando queste cose mi scese una lacrima che però non sfuggì a mio fratello.
Mf: Perché piangi?
Io: Niente
Max: Ei tutto ok?
Disse lei avvicinandosi a me.
Io: Si tutto ok, allora finiamo questi compiti!
Esclamai a mio fratello prima di buttarmi sul letto insieme agli altri.
Dopo aver passato un intero pomeriggio con loro evitando le chiamate di mia madre scesi di sotto da Ellen.
E: Tesoro come stai?
Io: Bene grazie, volevo ringraziarti di nuovo per quello che stai facendo per me e Austin.
E: Tranquilla per me siete dei secondi figli, anzi terzi ahahah.
A quelle parole sorrisi istintivamente.
Io: Ok allora io vado, ciao buona cena.
E: Ciao, anche a te.
Quando arrivai a casa mi feci un panino e continuando ad ignorare le continue lamentele di mia madre salii in camera mia.
Quella notte feci una cosa che non mi sarei mai immaginata di fare, presi il mio borsone e uscii di casa di nascosto. Con qualche trucchetto, insegnato dal migliore, mi arrampicai alla finestra della camera dove dormiva mio fratello.
Lo vidi dormire beato con un sorriso sulle labbra, avevo la certezza che sarebbe diventato una persona meravigliosa, non che non lo fosse già.
Mi chinai verso di lui e dopo avergli baciato la fronte iniziai a parlare.
Io: Hey piccoletto, spero davvero che tu un giorno possa capire il motivo per il quale sto facendo tutto questo e sono sicura che un giorno ci rivedremo e saremo tutti felici e contenti come nelle favole.
Ti voglio bene piccolo angelo,non dimenticarlo mai.Detto questo mi allontanai per posare sul suo comodino una lettera e fare la stessa cosa con Max e Marcus.
Dopodiché uscii e senza voltarmi indietro presi la moto che mi regalò mio padre qualche anno fa e partii senza una meta precisa.
Il giorno dopo a casa Baker
Pov Austin
Mi sveglio la mattina presto come al mio solito e quando mi giro per prendere gli occhiali sul comodino vedo una busta allora la apro e leggo il contenuto.
Ciao Austin, come avrai potuto capire dalla scrittura sono io, tua sorella. Ti scrivo perché ti devo dire una cosa che probabilmente non ti piacerà ma per ora è meglio per tutti fidati.
In questi giorni sono arrivata alla conclusione che andarmene è la soluzione migliore. Non so dove di preciso, quando leggerai questa lettera io sarò chissà dove e...
Ho lasciato una lettera a mamma dove le dicevo che adesso sei dai Baker e quando si sveglierà conoscendola verrà subito lì, non portare rancore verso di lei, anche se non lo dimostra ti vuole un bene dell'anima ed è pentita per quello che ha fatto. Ho lasciato delle lettere anche a Max e Marcus, fai il bravo con loro ok? Ti amano davvero e non fare arrabbiare Ellen mi raccomando.
Dunque siamo arrivati alla fine di questa lettera e lo sai che non sono mai stata brava con i saluti a lungo termine quindi sarò breve: Ti voglio bene piccoletto ricordalo, ci vediamo presto, un bacio tua sorella.
Da lì le lacrime presero il sopravvento
Pov Max
Mi sveglio come al solito presto per andare a scuola, ma quando mi giro questa volta c'è qualcosa di diverso: un pacchetto sul comodino.
Hey Max, sono Ginny probabilmente ti chiederai il motivo di questa lettera be' il fatto è che me ne sono andata,
le motivazioni le ho lasciate in una lettera ad Austin spero possiate capire. Ti volevo solo ringraziare, per quello che hai sempre fatto, per quello che stai facendo per mio fratello, ma soprattutto per quello che hai fatto per me; sei stata la persona che c'è sempre stata per me, non mi hai mai abbandonato e non ti ringrazierò mai abbastanza.
Volevo inoltre restituirti una cosa, ho pensato di tenerla in modo tale da ricordare te e le ragazze in qualsiasi momento, ma poi ho pensato che questa cosa andasse a una persona che se la merita di più di me.
Saluta le ragazze e digli che gli voglio un mondo di bene come ne voglio a te.
Non ti dimenticherò mai.
Ginny
Le lacrime presero il sopravvento quando vide quella maglietta blu: l'ultima lettera delle Mang.
Pov Marcus
Mi sveglio come al solito dal fastidioso rumore della sveglia e quando provo a spegnerla tocco qualcos'altro al posto di questa: una lettera.
Ciao Marcus, me ne sono andata è da un po' che ci pensavo e ieri notte l'ho fatto per davvero. Le spiegazioni le leggerai dalla lettera di Austin; a te volevo solo dire che ti amo, ti amo e non smetterò mai di farlo perché sei parte della mia vita e sei parte di me.
La tua ex aveva ragione a dirti Lasciati amare e non aver paura di farlo solo che evidentemente hai amato la persona sbagliata perché non sarei mai così egoista da chiederti di rimanere con me durante tutta la mia assenza, quindi da oggi sei single.
Non avrei mai immaginato di dirlo soprattutto alla persona che amo, ma non posso lasciarti in quest'agonia, non sarebbe giusto. Adesso esci trovati una bella ragazza e vivi la tua vita senza di me come è giusto che sia.
Ti amo Marcus e questo non cambierà mai, ricordalo.
Tua Ginny.
Anche qui le lacrime si fecero strada.
Quando scesi di sotto vidi tutti piangere sicuramente per il mio stesso motivo. Appena Max e Austin mi videro corsero ad abbracciarmi e questa volta non provai a fare il ragazzo forte ma mi lasciai trascinare dalle emozioni, stavo piangendo per una ragazza, ma non una ragazza qualsiasi, stavo piangendo per la ragazza.
Provai a consolare inutilmente i miei ormai due fratelli, anche se il mio pensiero fisso era sempre uno: Lei.
-----------------------------------------------------------
Ciao a tutti ragazzi, so che ci ho un messo un po ma alla fine ho pubblicato l'ultimo capitolo della storia, per essere la mia prima storia sono contenta che abbia avuto così tante visualizzazioni e anche se i voti non lo dimostrano, più di 1000 persone hanno letto la mia storia. Volevo ringraziarvi per il vostro supporto e comunicarvi che appena avrò le idee chiare su quale altra storia iniziare vi farò sapere.
Vi voglio bene
Baci.