Capitolo 13

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Pov. Lili
Mi sveglio sentendo Lach che urla, mi giro cercando di svegliarlo scuotendolo ma non ne vuole sapere, anzi mi sa che ho peggiorato la situazione perché comincia a dimenarsi, non so cosa fare, così salgo a cavalcioni e continuo a scuoterlo e a urlare il suo nome, ad un certo punto sbarra gli occhi ma è come se non mi vedesse, così decido di spostarmi piano piano, nel momento in cui mi muovo, anche di poco la situazione si ribalta e lui è sopra di me, mi stringe una mano intorno al collo
Li: "Lach, amore ti prego lasciami...mi stai facendo male"
continuo a chiamarlo con le lacrime agli occhi ma è come se non mi sentisse, non so cosa fare se va avanti così rischia di uccidermi, ad un certo punto però vedo che molla la presa ma per tirarmi uno schiaffo in piena faccia che mi fa urlare a squarciagola, questo lo fa rinsavire, mi guarda con le lacrime agli occhi e fa per parlare con uno sguardo dispiaciuto, ma prima che possa fare qualunque cosa vado a rifugiarmi in bagno.

Pov. Lach
Che diavolo ho fatto? Ma che mi è saltato in mente? Picchiare la mia bimba? Che ho che non va, cosa mi succede, sono queste le domande che affollano la mia mente da quando la mia bimba si è rifugiata in bagno per nascondersi, nascondersi da me, stavo sognando la guerra contro i vampiri e pensavo che lei fosse uno di loro, come ho fatto a non accorgermi che stavi facendo del male alla mia piccola?
Mi avvicino alla porta del bagno e busso leggermente
La: "Lili, amore, ti prego esci e parliamone, ti sto anche lontano se vuoi, ma giuro che mi sono calmato"
Li: "se esco....voglio che tu stia seduto tutto il tempo sul letto, okay? Non devi muoverti, nemmeno involontariamente"
La: "te lo giuro piccola, mi siedo e non mi muovo più, però ti prego esci, non c'è la faccio a saperti lì dentro sapendo che è per colpa mia se piangi"
Mi vado a sedere sul letto ma quando la vedo uscire mi vengono le lacrime agli occhi a vedere l'enorme livido che contorna il suo collo, ma come ho fatto a essere così stupido, vedo che chiude la porta dietro di se ma sta comunque a distanza, appoggiata alla parete, il suo sguardo è lo stesso che avevo visto quando ero andato a salvarla da quel posto orribile dove la maltrattavano, e sapere che mi guarda come guardava i suoi carcerieri mi viene da vomitare
La: "Lilibeth, ti giuro, non so cosa sia successo, non volevo farti del male, stavo sognando la battaglia e non ho ragionato, sai che non ti farei mai del male vero?"
Vedendo che sta in silenzio sto ancora peggio, tenendo la mano sempre appoggiata al ginocchio la giro con il palmo verso l'alto, lei segue il movimento con occhi sgranati, sento il suo battito e il suo respiro accelerare, la avvicino a lei piano piano, in modo che non si paventi, e quando vedo che anche lei allunga la sua fino a convincerla nella mia giro un sospiro di sollievo, passiamo minuti che sembrano ore in questa posizione, fino a quando lei non si muove e si siede sulle mie gambe, la abbraccio stretta stretta e le continuo a sussurrare che mi dispiace, lo so che arrivati a questo punto non serve a nulla diglielo, però mi sento veramente in colpa per ciò che ho fatto, se potessi scegliere preferirei farmi tagliare un dito che un piccolissimo graffio sulla sua candida pelle, e sapere che sono stato io a farle dei lividi....
Li: "non ho paura di te, so che la guerra non è un bel posto, però non devi sempre mostrarti forte, ti prego fatti aiutare, non per paura che tu faccia del male a me, ma per te stesso"
La: "ti prometto che lo farò, fino ad allora dormirò sul tappeto, promesso"
Una volta che abbiamo chiarito decidiamo di vestirci per andare a vedere l'alba, vedo che si mette una sciarpa per coprire i lividi, e questa cosa mi fa stare ancora peggio, quando usciamo e ci sediamo sul prato glie la tolgo e comincio a leccare i lividi, sperano che al più presto vadano via, la saliva aiuta sicuramente la guarigione, ma non li fa passare del tutto, per quello ci vuole tempo.
Tornati alla casa branco decidiamo di provare ancora a farla trasformare in lupo, e per fortuna in poco tempo ci riesce, poi nel pomeriggio mentre eli gioca sul tappeto del mio ufficio io e Killian sistemiamo delle carte, vedo che continua a far saettare lo sguardo dal suo collo a me, ma per fortuna non chiede nulla.
Arrivata la sera come le avevo già detto mi stendo sul tappeto a dormire, ma prima le do un bacio e le auguro la buonanotte
La: "buonanotte amore, ti amo"
Li: "ti amo anche io, e lo sai che non sei obbligato a dormire per terra"
La: "lo so, ma è giusto e va bene così"

L'Alpha e la bimba Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora