Capitolo 11

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Superare un trauma è difficile, è un percorso estenuante che spesso porta a pensieri negativi in cui ci si da anche la colpa per tutto

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Superare un trauma è difficile, è un percorso estenuante che spesso porta a pensieri negativi in cui ci si da anche la colpa per tutto.

Cheryl si sentiva perennemente sporca, non riusciva a guardarsi allo specchio senza vedere il corpo muscoloso del ragazzo sopra di lei. Non riusciva a non pensare che se non fosse arrivata Toni probabilmente a quest'ora la situazione sarebbe stata totalmente diversa.

Era forte, o almeno questo faceva vedere agli altri ma dentro di lei aveva uno squarcio profondo.

Toni le stava perennemente accanto non facendole mancare niente, grazie a lei la ferita piano piano si stava rimarginando ma il costante pensiero di togliersi da dosso l'odore pungente del sudore di Nick la portava a lavarsi in continuazione.

Una mattina stava al bagno della scuola ed era intenta a scrostarsi dalle mani e dal viso quel veleno ormai in circolo, si lavava in maniera compulsiva come se per lei fosse l'unico modo di avere un minimo di serenità.

"Ehi..." Toni aprì la porta del bagno e notando l'ennesima crisi della sua ragazza le si avvicinò abbracciandola da dietro e chiudendo il rubinetto

"Amore, guardami" due occhi intrisi di lacrime e paura le rivolsero uno sguardo supplicante di aiuto

"Sono qui" le disse baciandola.

Cheryl riprese a respirare normalmente

"Tee-Tee lo supererò, vero?" Le chiese stringendosi il più possibile a quelle che braccia che erano ormai diventate il suo rifugio

"Certo piccola, magari possiamo farti aiutare da qualcuno. Che dici?"

"Si... forse è meglio"

Cheryl, con il giusto aiuto iniziava a sentirsi meglio, riusciva di nuovo a ridere e non avrebbe mai finito di ringraziare la sua amata per averla spronata ad aprirsi con la psicologa della Riverdale High School.

All'inizio non era stato semplice, l'idea di raccontare della sua vita e di ciò che sentiva ad una perfetta sconosciuta la bloccava ma col tempo e le giuste domande aveva cominciato ad aprirsi come un fiume in piena.

Era intenta a studiare quello che avrebbe dovuto essere roba di matematica ma lei vedeva solo dei simboli strani e non ne capiva il perché

Una volta la matematica non si faceva con i numeri?

Il telefono si illuminò annunciando un messaggio

"Rossa, studia"

Cheryl strabuzzò gli occhi e istintivamente si guardò intorno

"Ma mi stai spiando, Tee-Tee?" rispose immediatamente

"No piccola, ti conosco. Ti serve una mano con lo studio? Lo sai che sono brava con i conti"

Cheryl sorrise "Oh ma amore tu sei brava in tutto ciò che fai..." rispose lasciando che la conversazione prendesse una piega decisamente migliore rispetto alla matematica

"Ah, si? E in cosa precisamente, signorina Blossom?"

Riusciva a percepire il tono malizioso di Toni e anche solo leggendo le sue parole iniziava piano piano a sentire un certo calore partire dal bassoventre e riscaldare tutto il resto. Passarono pochi secondi e un secondo messaggio di Toni arrivò, era una foto della ragazza dai capelli rosa stesa nel letto completamente nuda che sorrideva maliziosamente con la didascalia "Sto aspettando la risposta, Cheryl Bombshell"

Quando la rossa aprì la foto le sue guance avvamparono immediatamente e il respiro iniziò a farsi decisamente affannoso mentre la bocca le si spalancava a vista d'occhio. Toni era di una bellezza mozzafiato e più fissava l'immagine più voleva averla fisicamente sotto le sue mani (o sopra).

Stava quasi per rispondere ma la porta della sua stanza venne spalancata bruscamente

"Sei una stupida! Cosa diavolo hai combinato?"

Uno schiaffo le arrivò dritto in pieno volto

"Madre..."

"Ci hai per l'ennesima volta rovinati, disgraziata! La famiglia St. Clair non vuole più avere nessun tipo di contatto con noi dopo che una ragazzina ha spaccato la faccia al primogenito! Stavo cercando di stringere un'alleanza" continuò ad urlare Penelope

"Come avresti fatto a stringere l'alleanza, andando a letto con il padre di Nick?"

Un altro schiaffo arrivò

"Non ti permettere, sei tu che non hai capito come funziona la vita!"

"Mi ha quasi stuprata! Mi ha drogata e mi ha quasi violentata! Se non fosse stato per Toni..."

Penelope in un primo momento si ammutolì, ma poi continuò con tono freddo

"Smettila di dire bugie solo per farti compatire, avrai bevuto un po' troppo e solo per quale stupida avance avrai reagito come sei solita fare. Sei una depravata!"

"Cosa? Tu sei pazza" davvero non si capacitava di come una madre potesse reagire in quel modo dopo che la figlia le aveva confidato una cosa tanto grave

"No Cheryl, io so cosa si deve fare per avere soldi e potere. Tu sei la rovina di questa famiglia, non saresti mai dovuta nascere"

"Smettila" le lacrime premevano sugli occhi serrati

"Hai portato l'intera famiglia al declino, non riesci ad assumerti le tue responsabilità"

"Smettila madre..." i pugni chiusi iniziavano a diventare bianchi dalla rabbia

"Sei una nullità"

"Smettila!" urlò la ragazza prendendo il tagliacarte sulla sua scrivania e direzionandolo verso il petto della donna che con riflessi pronti la bloccò con la sua mano gelida e ferma.

Penelope inchiodò il suo sguardo in quello della figlia

"Vedi? neanche riesci ad uccidermi, sei debole"

Cheryl, rimasta sconcertata dalla scena, crollò alle lacrime

"Non voglio più che tu veda quella degenerata dai capelli rosa, è il male per la nostra reputazione"

"Tu sei il male"

"Devo essere più chiara, ragazzina? – si avvicinò al viso della giovane- Se continuerai questa storia contro natura e malata, io ti giuro che infilerò questo tagliacarte nel petto di quella ragazzina, proprio come vorresti fare tu con me"


Angolo dell'autrice:

Vorrei fare un appello: esorto a chiedere aiuto nei momenti di bisogno. Nella nostra vita spesso ci imbattiamo in situazione negative e tossiche ma rinchiudersi in se stessi non è mai la soluzione ve lo dice una che ha passato momenti davvero davvero brutti.

Chiedete aiuto, chiediamo aiuto a chi può donarci sollievo.

Chiedere aiuto non è sintomo di debolezza ma di forza.

Mi scuso per l'uso di un linguaggio forte nel capitolo e mi dissocio totalmente dalle parole che ho dovuto far dire a Penelope.

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