Capitolo 9

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Cheryl's pov:

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Cheryl's pov:

L'ennesima raccolta fondi aveva riunito le famiglie più potenti e ricchi della città tra cui la stessa famiglia Blossom che per quanto stesse passando uno dei periodi peggiori rimaneva sempre la famiglia più influente dopo i Lodge.

Cheryl aveva chiesto a Toni di accompagnarla e di non lasciarla da sola in quel posto dove la sola cosa che contava era la superficialità e l'apparenza ma la ragazza le aveva risposto un "ti prego piccola... sai che mi sentirei troppo un pesce fuor d'acqua lì e poi non mi sembra il caso di alimentare il fuoco tra me e tua madre, non così almeno" sarà stato il broncio da bambina o semplicemente perché non riusciva a dirle di no ma aveva accettato e forse era meglio così.

Intorno a lei la falsità la faceva da padrona, nessuno dei presenti era realmente interessato alla causa o alle persone che abitavano la stanza. Ognuno di quegli individui faceva di tutto per rovinare gli altri eppure, per semplice apparenza, dovevano mostrarsi generosi e sorridenti come una grande famiglia felice.

Che schifo si ripeteva nella mente Cheryl osservando ognuno di quegli omuncoli in giacca e cravatta e quelle donne dalle unghie laccate e tacchi da 1000 dollari

"Ehi Cher" la salutò Veronica dandole un bacio sulla guancia

"Ci sei anche tu? Oh dio sì almeno non sono sola"

"Mi dispiace Cher, io devo mandare avanti questa giornata quindi non sarò qui sempre...scusami"

"Non ti preoccupare Ronnie, me la caverò al massimo tra 5 minuti fingo uno svenimento"

"Sarebbe un'ottima idea ma se vuoi lì ci sono i miei amici di New York, sono simpatici e almeno passi un po' la giornata. Prometto che farò di tutto per venire da te il più presto possibile, ok?"

Detto questo Ronnie si girò e uscì dalla stanza lasciandola nuovamente sola a fissare il gruppetto davanti la tavola dei drink

"Quindi tu sei la famigerata Cheryl Blossom?"

"Chi vuole saperlo?" Chiese voltandosi verso una voce di un giovane ragazzo di bell'aspetto

"Finalmente la fortuna mi sorride, Ronnie mi ha parlato di te e non vedevo l'ora di vedere con i miei occhi la bellezza di cui tanto cantava"

"Nelle scuole da ricconi newyorkesi vi insegnano come non rimorchiare una ragazza o sei proprio tu ad essere semplicemente un incapace?" Davvero questo ragazzino voleva far colpo su Cheryl Bombshell? Povero illuso.

La risata del ragazzo non la scompose, anzi tirando ancora più su il sopracciglio ben delineato e incrociando le braccia richiese

"Quindi, chi sei uno dei Jonas Brothers fallito?"

"Adoro questa lingua tagliente. Sono Nick St. Clair, piacere di conoscerti" disse prendendole la mano e sfiorandola appena con le labbra

"Enchanté" rispose l'altra

"Come mai qui sola soletta?"

"Odio questo posto, odio questa gente e vorrei solo andarmene. Ho di meglio da fare"

"Cosa, se posso chiedere?"

Lo guardò per un istante rendendosi conto che non gli piaceva molto quel ragazzo, nascondeva un lato strano che non era capace di capire

"Cose private"

La cosa migliore era non fargli sapere tutta la sua vita, tanto la maggior parte della sua disgrazia era stata piazzata in prima pagina su molti giornali e la cerchia in cui si trovava ora era molto piccola, le voci corrono. 

"Capisco, posso offrirti da bere? So che non vorresti essere qui ma già che ci sei divertiamoci, ci sono i miei amici lì e da quel che ho capito Ronnie ci raggiungerà presto"

Primo bicchiere di champagne

"Com'è la vita sociale in questo posto dimenticato da Dio?"

"Credo che la risposta più opportuna sia: non ci si annoia mai" rispose l'altra finendo il bicchiere che subito fu riempito.

Secondo bicchiere di champagne.

Non amava l'alcol a meno che non fosse di un certo tipo ma non amava berlo per ubriacarsi, però il tempo doveva passare in un qualche modo e se ciò significava bersi un bicchiere o due di champagne l'avrebbe fatto anche se iniziava a sentirsi leggermente strana.

"Ronnie mi ha detto che qui vicino c'è un hotel di lusso, il Five Seasons, stiamo andando lì per continuare la festa come si deve. Ti aggreghi a noi, bellezza?"

"Okay... sei sicuro che viene Ronnie?" rispose iniziando a sbiascicare le lettere

"Si certo" la rassicurò sorridendo

Terzo bicchiere di champagne.

Non stava affatto bene: le gambe erano come trasformate in pietra, le braccia le sentiva pesanti, dalla gola non usciva nessun suono se no un leggero rantolo, la testa era un miscuglio di colori e suoni ovattati.

"Cheryl, tutto ok?"

Chiese il ragazzo mentre si sedeva sul divano accanto a lei, la ragazza scosse la testa cercando di allungarsi per prendere il telefono ma due braccia forti la fermarono

"Ehi ehi, attenta bellezza che così cadi"

Togliti, devo chiamare Tee-Tee pensò

Cercò di riprovare ad allungarsi ma con scarsi risultati

"Senti ti faccio stendere un po' così ti riprendi, va bene? Appena ti sdrai chiamo Ronnie e le chiedo dove sta" la voce era gentile, forse davvero voleva aiutarla, cercava di rassicurarla che sarebbe andato tutto bene che forse il fatto di non aver mangiato nulla e aver solo ingurgitato alcol non era stata una scelta ottima.

Nick stese la ragazza sul letto sorridendole in continuazione ma qualcosa non andava. Il ragazzo si apprestò a chiudere la stanza

Che vuole?

E si avvicinò sempre di più fino a chiudere la lontananza delle labbra. Il bacio era rude, feroce e le mani del ragazzo iniziarono ad esplorare tutto il corpo dell'altra che cercava di divincolarsi da quella stretta infernale. Sul suo infermo corpo sentiva una presenza dura toccarle l'interno coscia e lacrime copiose iniziarono ad uscire dai suoi occhi

Ti prego smettila, qualcuno mi aiuti... Tee- Tee dove sei?


Angolo dell'autrice:

A quando una retata contro Nick?

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