Capitolo 24

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TRAVIS:
Capisco che vuole saperne di più, e io avverto il forte bisogno di renderla partecipe della mia vita a pieno. Così, inizio a raccontare anche se a fatica:
'La mia era una famiglia bellissima. Io ero il più grande dei fratelli. Joshua ha 10 anni, e Lia ne ha 6. Entrambi affiatati e sempre pieni di energia. Lui con dei grandi occhi scuri, e i capelli biondo cenere... Lei, la mia piccolina, si presentava con due meravigliosi ed espressivi occhi verdi e capelli neri e mossi... di un mosso morbido, leggiadro. I miei genitori entrambi coi capelli castani e gli occhi uno scuri, l'altra azzurri. Io li ho ereditati da mamma, Joshua da papà e Lia, dal nonno. Era una mattina nuvolosa, ma qualche raggio di sole si nascondeva tra le nuvole. I miei genitori e i miei fratelli sarebbero partiti per andare a Boston... Quella mattina Lia corse in camera mia, e mi saltò addosso urlando 'sveglia fratellone! Noi partiamo. Bacio a Lia?'. Era dannatamente adorabile. Mi alzai e andai in salotto: le valigie dinnanzi all'ingresso, e tutta la famiglia in piedi con le lacrime agli occhi per salutarmi. 'Mamma è solo una settimana, mica un anno', dissi scherzoso, per sdrammatizzare. 'Ti mancherò?' Le parole di Lia mi fecero mancare l'aria, 'ma certo piccola mia, tantissimo'. Mi sorrise, e la strinsi forte a me. Poi salutai Joshua e i miei genitori. 'Buon viaggio' dissi piano mentre la macchina si allontanava. Andai sul divano, guardai un film di un ora... Non è che mi piacesse granché, ma meglio di niente. Vagai per tutti i canali, ma alla TV non c'era nulla di interessante. Improvvisamente la voce squillante di una donna disse esattamente le seguenti, e indimenticabili parole: 'pochi istanti fa è avvenuto un grave incidente automobilistico. La macchina è rossa e con 4 persone a bordo. Tre di loro sono deceduti, una è all'ospedale 'people hospital', con ferite gravissime'. Ricordo che smisi di respirare, e il mio cuore iniziò a palpitare più del dovuto. Mi ripetevo 'non può essere, non sono loro...no'. Ancora la voce: 'ecco un immagine della sopravvissuta'. La foto che comparve era proprio sua. Quella era Lia, mia sorella. La mia piccola. Scoppiai a piangere e mi recai in fretta e furia in quel maledetto ospedale. Mi condussero nella sua stanza, e quando la vidi mi si strinse lo stomaco e mi venne un nodo alla gola. Mi avvicinai a lei... 'Ce la farà?' Chiesi terrorizzato e tra i singhiozzi. 'Potrebbe ma... È davvero piccola e le ferite sono troppo gravi'. Morì quella stessa notte, tra le mie braccia. La tenni stretta, assaporando per l'ultima volta il profumo di lavanda che avevano i suoi capelli... Il calore del suo corpo contro il mio. Piansi tanto quel giorno. Fino ad esaurire le lacrime, e piangere persino l'anima. È per questo che mi è difficile amare... Affezionarmi. Loro erano -e sono- le persone che più ho amato... E che mi è successo? Le ho perse. Io non amo, per paura di perdere."
LIESEL:
Non posso fare a meno che abbracciarlo forte, fortissimo.
La sua storia si fa spazio negli antri del mio corpo e mi colpì l'anima. Nella testa mi tornano alla mente quelle parole... 'Io non amo, per paura di perdere.'
Quanto lo capisco... I nostri passati difficili, sono la ragione del nostro forte legame.
Io e lui, siamo quei due adolescenti che per anni se ne sono stati in disparte. Quelli che piangono in assenza delle persone. Quelli che fuggono da un passato, oserei dire, atroce. Eppure, ci stavamo amando per quello. Lo percepisco. Capisco che quello era amore puro.
'Trav... Mi viene da piangere. Vado in bagno a sciacquare il viso e torno.. Ti spiace?"
"Fa pure, piccola."
Mi sciacquo il viso, e mentre prendo la salvietta per asciugarmi sul mio braccio si crea un taglio. Guardo meglio e la ritrovo. La mia lametta. Ancora incastrata tra il mobile e il muro... Mi affiorano alla mente i ricordi del periodo in cui quella lama tagliente era la mia migliore amica, per così dire. Ero caduta in depressione dopo essermi lasciata con Josh... La guardo... Mi viene da pensare 'un ultimo taglio, e la getto per sempre'.
Mi ferisco la pelle e il sangue sgorga sul mio braccio. Passa troppo tempo..
'Hey, tutto a posto?'
La sua voce mi riporta alla realtà.
'Arrivo'.
Torno in camera e sento il suo sguardo fisso su di me. 'Che hai fatto al braccio?'.... Come lo sapeva? Me lo guardo e... Cazzo, la manica è sporca di sangue. Gli spiego tutto, così mi porta in bagno e mi dice 'gettiamo via il passato assieme', e mano nella mano buttiamo la lametta. Finalmente sono libera.
Torniamo in camera, ci sediamo sul letto.
Mi prende il braccio e mi bacia i tagli attuali e le vecchie cicatrici.
Le sue labbra calde mi fanno rabbrividire.
Quando se ne accorge, posa delicatamente il braccio e si avvicina al mio viso. Mi bacia sulla bocca, lasciandomi un dolce sapore sulle labbra e sulla pelle.
Un bacio tira l'altro, e man mano si fanno più passionali...

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