𝟓

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6 anni dopo

«sono due ore che studiamo di fila ti prego basta Shinso» mi butto a peso morto sull'erba, ancora leggermente bagnata dalla rugiada mattutina, faccio un respiro profondo odorando l'aria pura che tanto amo di questo posto.
Con la coda dell'occhio guardo Shinso prendersi una pausa anche lui dallo studio, ridacchio guardandolo, tanto lo studioso ma so benissimo che se potesse dormirebbe tutto il giorno. Ora che ci penso, ormai sono quasi due anni che Shinso è arrivato qua al castello, il suo arrivo fu del tutto inaspettato.

Flashback

Sono più di due ore che giro intondo come un idiota nel bosco rosa, Shoto poteva almeno prendersi la briga di indicare il sentiero per arrivare alla X. È la prima volta in quattro anni che prendo la mappa che mi ha dato al mio sesto compleanno, e adesso, ne ho proprio il bisogno, purtroppo in queste condizioni non posso girare per il castello, soprattutto se quello, è li dentro a girovagare come se nulla fosse.

«ecco forse ci sono... » dopo aver lanciato un ultima occhiata alla mappa alzo lo sguardo e inizio a camminare dritto, fin quando non inciampo su qualcosa. Preso alla sprovvista, rotolo fino ai piedi di un albero centenario per poi sbattere in malo modo la testa sul suo tronco, stringo gli occhi dal dolore e mi massaggio un po, per poi aprire gli occhi e guardare su cosa sono inciampato

O meglio, su chi, sono inciampata

Balzo in piedi quando davanti ai miei occhi trovo un ragazzo dai capelli viola ricoperto di sangue e con addosso solo pochi stracci, preso dal panico inizio a camminare avanti e indietro accanto al corpo del ragazzo sconosciuto, finché non sento da esso mormorare qualcosa, così mi metto in ginocchio per sentirlo meglio

«a-a-ac-acqu» cerca di dire con la voce strozzata

«oh, ho capito, hai bisogno di acqua giusto? Mi slego dalla cintura la mia sacca d'acqua e la apro, per poi aiutarlo mettendogli una mano sotto la testa sollevandolo un . Dopo pochi sforzi, riuscì a bere qualche sorso d'acqua, di conseguenza riuscì a parlare meglio.

«grazie davvero, sono in debito con te» ancora con affanno, cerca di mettersi seduto, aiutato da me che lo appoggio al tronco su cui pra avevo sbattuto la testa

«di nulla, comunque piacere, Izuku» gli porgo la mano sorridendo, sembra un ragazzo gentile, di solito non parlo con gli estranei, anzi mi nascondo e inizio a tremare per paura che mi facciano quello che mi fa quell'uomo di cui non riesco più nemmeno a pronunciare il nome.

«Shinso, ti prego dimmi che siamo vicini al castello del Re di AU» io annuisco e vedo lui tirare un sospiro di sollievo

«sei diretto là» lui annuisce per poi riprendere a parlare dopo pochi secondi

«vedi la mia famiglia è povera, così mia sorella maggiore, ha dovuto iniziare a lavorare, per fortuna trovò lavoro al castello e ormai sono più di quasi 10 anni che lavora li, da allora non la vedo, lei ci recapitare i soldi da un cocchiere reale che per poche monete d'argento le fa queste consegne. Beh vedi, adesso il problema è che qualche settimana fa mio padre è venuto a mancare, ma mia sorella non lo sa, in più l'unica soluzione per la mia famiglia sarebbe che anche io iniziassi a lavorare, perciò speravo in qualche modo di arrivare al castello, trovare mia sorella e trovare un lavoro» lo guardo,
da come parla per lui deve essere una situazione stressante, avere il peso della sua famiglia sulle spalle

𝔏𝔲𝔠𝔦 𝔡𝔦 𝔖𝔢𝔱𝔱𝔢𝔪𝔟𝔯𝔢//𝔟𝔞𝔨𝔲𝔡𝔢𝔨𝔲 𝔬𝔪𝔢𝔤𝔞𝔳𝔢𝔯𝔰𝔢//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora