note: miao spero che questa storia me la caghi qualcuno lolol in ogni caso non c'è un criterio di aggiornamento capitoli. quando mi ricordo allora posto il cap. sono arrivata al capitolo 14 a scrivere quindi c'è del materiale già pronto.
vabbè inutile dire che questa è la prima fanfic sugli skz che scrivo, inoltre non sono abituata a scrivere storie su persone realmente esistenti lol quindi mi prenderò tutte le licenze poetiche di questo mondo ABBIATE PIETA DI ME PLS
1.
Questo disegno fa schifo.
La matita cade dalle mani di Lena, rotolando via sul tavolo, ma viene prontamente fermata col palmo della mano.
L'inizio dell'anno nuovo è fresco. Lo si può sentire dall'aria che si respira, dalle persone che ti passano accanto sorridenti di quei sorrisi che ha qualcuno che non sta più nella pelle. Quanto a Lena, un anno vale l'altro. Le festività le piacciono solo perché c'è la possibilità di stare in compagnia dei propri cari.
Il tavolo a cui è seduta affaccia proprio sulla grande vetrata che dà sulla strada. Alcune auto passano, prendendo in pieno alcune pozzanghere che spruzzano acqua ai bordi del marciapiede. Delle persone attraversano la strada, l'ombrello le ripara dalla pioggia e scherma i loro volti rendendole irriconoscibili. La pioggia scende giù dal cielo, gelata, trasportata in varie direzioni a seconda di come soffia il vento.
- Poco male... - mormora, bevendo un sorso di caffè e fissando svogliata il disegno. Il leggero brusio in sottofondo accompagna la sua attività meticolosa e l'odore del caffè tostato avvolge Lena in un abbraccio caldo e corposo. Per lavorare ai suoi dipinti non c'è posto migliore di un piccolo Caffè, semplice ed ospitale.
Lena trova che osservare la gente mentre sketcha la aiuti a definire meglio le idee che si svilupperanno in futuro. Una semplice azione, se vista concretamente, è più facilmente riproducibile rispetto a quando la si pensa e basta. Guardarsi attorno è interessante e lo diventa ancora di più se tutto ciò che si osserva viene plasmato per un mondo nuovo a misura per un dipinto. Dopo aver pagato il caffè lungo, esce dalla caffetteria. Si ferma sul marciapiede, osservando la pioggia cadere dal cielo. Quando è vicina ai lampioni si tinge di arancio, si ingrossa, sembra più pesante nel momento in cui acquisisce una sagoma, anche se per qualche istante. Quando scende giù e si schianta sui tombini, questi sembrano quasi ringhiare.
Estratto l'ombrello dalla borsa per ripararsi, Lena si incammina lungo la strada. La nuova meta è casa dei suoi genitori.
A Lena la pioggia piace. È così rilassante, col proprio suono ripetuto lieve o forte che sia. La pioggia è un fenomeno affascinante. Può distruggere tutto in poco tempo, oppure può donare la vita in situazioni disperate. E in ogni caso l'essere umano può fare poco e niente, se non stare a guardare e aspettare che la pioggia faccia il suo.
Al semaforo rosso aspetta che sia il turno dei pedoni per attraversare. Casa sua è quasi alla fine di questa strada. Una folata di vento le spinge l'acqua contro; la sente infiltrarsi tra le calze di filanca e bagnarle i polpacci, così affretta il passo.
- Hei, Lena!
Si volta in direzione della voce. C'è un ombrello rosso e un paio di gambe lunghe che escono da un cappotto. Scruta qualche istante la figura al di sotto dell'ombrello. Strizza gli occhi. Capelli biondi, lentiggini, occhi scuri. Sorride. - Felix! Ma non eri con l'auto?!
- Certo. - Risponde quello e la affianca. - Ma in questo quartiere è impossibile trovare un posto vacante.
- Vero. - Conviene con lui. - Credo di aver avuto un paio di crolli nervosi prima di trovare il parcheggio...
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PASSANDOTI ACCANTO| Bang Chan
ChickLitLena è una giovane artista che soffre di amnesia dissociativa. L'arte è il suo rifugio sicuro e il mezzo attraverso il quale supera i momenti difficili. Ma c'è un uomo. Lui, col suo sguardo disarmante, stravolge tutte le certezze che Lena ha acquisi...