3.
Il giorno della mostra arriva senza che Lena se ne renda veramente conto. Un giorno prima stava smadonnando coi tecnici per livellare tutti i dipinti, e il giorno dopo si ritrova a spazzare e lavare il pavimento, ad attaccare tutti e 15 i dipinti da sola, a spolverare le placchette delle luci e a regolarle, ad apporre i titoli, poi i bigliettini da visita all'ingresso e sui piccoli tavolini. Una faticaccia. In tutta la giornata ha fatto probabilmente solo due pipì, ha mangiato un frutto e bevuto qualche sorso d'acqua. Ancora una volta, è stata una faticaccia. Ma è parte del mestiere.
Da quando si è svegliata in ospedale e le è stato diagnosticato il disturbo, Lena ha arrancato a riprendere il ritmo della vita di sempre. A volte le sembrava anche di non essere più se stessa e gettava la spugna in preda allo sconforto. E poi, tra una cosa e l'altra, il tempo è volato via in un baleno.
La gente ha cominciato ad arrivare dalle otto, prima i suoi genitori, poi altri familiari, poi qualche passante, e via via a gruppi di tre o quattro persone. Questo la rincuora. Vuol dire che c'è ancora gente a cui piace ciò che fa.
Felix la raggiunge, a braccetto con Changbin. - Ciao.
Sorride contenta. - Ciao!
Changbin le dona un abbraccio, sorridendo amorevole. - Ciao Lena. Hai fatto proprio un ottimo lavoro! Non vedevo una cosa tanto professionale da quando sono andato a vedere Marina Abramovic.
Lena arrossisce al complimento ricevuto. - Grazie, ma è anche merito del curatore della mostra. - e lo abbraccia di nuovo.
Changbin è una delle persone più buone che lei conosca, anche se dal suo aspetto non si direbbe, col suo fisico palestrato, le spalle larghe e le braccia possenti. Un estraneo che lo guarda per la prima volta, probabilmente si immagina uno che per lavoro va a dare mazzate per riscuotere le tangenti. Eppure, sotto quello sguardo vispo e il sorriso smagliante, si nasconde un buonaccione a cui piacciono le coccole e che il sabato sera preferisce stare in pantofole e pigiama a vedere un film (parole di Felix, eh). Basti pensare che, nonostante faccia il tatuatore di lavoro, non ha neanche un tatuaggio perché ha paura degli aghi.
- Ha ragione. Proprio un ottimo lavoro. - conviene Felix.
Anche se Felix ormai vive quasi fuori città, ha sempre conciliato tutti i suoi impegni per passare un po' di tempo con Lena. E anche se domani, lei lo sa, Felix ha un importante incontro con degli specialisti di restauro, ha deciso lo stesso di venire. Lena lo abbraccia stretto, con riconoscenza.
- Grazie per essere venuto. Ti voglio bene.
Lo sguardo del suo amico si addolcisce. - Sei contenta?
Lena si ritrova ad annuire con veemenza. - Certo! Sembrava non arrivare mai e ora invece... - Si guarda attorno alla ricerca delle parole giuste. - Mi sembra come se... come se io stia cominciando a riprendermi alcune cose che mi spettano. - conclude.
L'arte l'ha aiutata a tirare avanti, sempre. Ed è proprio grazie a questa che si ritrova qui, in questo momento, con tanta gente che osserva e apprezza le sue opere. Senza la sua arte non riuscirebbe a sopravvivere, sarebbe come se mancasse un pezzo della sua anima.
- Beh, io ti abbandono qua. Andiamo a dare un'occhiata. - dice Felix, portando con sé il suo fidanzato. Lena li osserva mentre si dirigono verso una delle opere che più ha gradito realizzare. Changbin gesticola con una mano, indicando alcune parti del dipinto.
Mamma la raggiunge, sorridente. - Allora?
- Procede tutto bene.
- Hai mangiato qualcosa? Ti vedo un po' pallida... - Commenta toccando il volto di sua figlia. - Tu ti stressi troppo.
![](https://img.wattpad.com/cover/265214601-288-k224664.jpg)
STAI LEGGENDO
PASSANDOTI ACCANTO| Bang Chan
ChickLitLena è una giovane artista che soffre di amnesia dissociativa. L'arte è il suo rifugio sicuro e il mezzo attraverso il quale supera i momenti difficili. Ma c'è un uomo. Lui, col suo sguardo disarmante, stravolge tutte le certezze che Lena ha acquisi...