5.
Quando si è svegliata, Lena è rimasta sdraiata sul letto a rimuginare su che sogno strano avesse fatto. Poi ha cercato su internet che cosa significasse sognare una casa che va a fuoco. A quanto pare ha bisogno di dare una svolta alla sua vita.
- Che cazzata... - mormora mentre mangia l'ultimo boccone della sua brioche. Con una mano infila il piatto nella lavastoviglie, mentre con l'altra beve la spremuta di arancia.
Oggi ha un incontro con la terapista, quindi si affretta a riordinare tutto e si dirige subito in bagno a lavarsi. Fa una doccia veloce, tiepida come piace a lei, col suo bagnodoccia al profumo di muschio e la spugna che fa tantissima schiuma. Finito di lavarsi si asciuga e si veste. Non bada molto alla piega dei capelli, perché tanto oggi piove e l'umidità le darà filo da torcere.
- Mi trucco...? - Domanda alla sé riflessa nello specchio. - Solo un pochino. - decreta. Lena non è un asso nel trucco, diciamo pure così, per cui si accontenta di una matita nera attorno agli occhi, il mascara e un rossetto.
E quando ha finito la sua routine mattutina, si guarda allo specchio. Il maglione blu col colore un po' slavato e un pantalone macchiato di pittura. Perfetta così com'è. Dopo l'incontro con la terapista il programma è di passare in studio a dipingere (per questo è inutile vestirsi con i capi buoni), poi vedersi con Han e Lino per discutere del progetto multimediale a cui stanno lavorando da ormai tre mesi.
Immettersi nel traffico alle otto e venti di mattina è un cazzo di incubo, specie se piove. Col maltempo la gente si ammattisce e perde di colpo la capacità di svolgere semplici azioni. Tra queste c'è proprio guidare. A Kettler, poi, le persone non è che siano particolarmente avvezze a rispettare il codice della strada, allora quando entri in macchina ti devi fare almeno due o tre segni della croce. Dopo aver perso le staffe una quantità vergognosa di volte, Lena riesce ad arrivare incolume alla clinica e a parcheggiare nell'autosilo annesso. Benedetto parcheggio.
La sala d'attesa della dottoressa è sempre pulita e profuma di quell'odore chimico di brezza marina che Lena adora. Oggi poi non c'è nessuno, essendo lei la prima paziente della giornata. Non passa quindi molto prima che possa entrare nel piccolo studio della dottoressa Coleman.
- Salve, dottoressa. Buongiorno. - sorride, mentre stringe la mano alla donna.
- Lena, ciao! - Seduta dietro la sua scrivania, con gli occhiali sulla punta del naso, sorride contenta. - Sinceramente ti vedo un po' stravolta.
- Lasci stare, guardi... per strada c'è una confusione che non glielo sto nemmeno a dire...
- Quello è per la pioggia.
- Esatto. - Concorda Lena. - Ma mi dica, lei come sta?
- Non c'è male. Un po' sciupata tra casa e lavoro. I turni di notte sono sfiancati.
- Immagino...
La dottoressa Christine Coleman è una degli psichiatri in organico della clinica. Da quando è entrata in terapia, Lena ha costruito un legame di fiducia con lei. Le piace andare alle sedute, le piace parlare con quella donna dall'aspetto candido e dalla voce rilassante.
- Ma lo sai che hai l'aria più frizzante rispetto al solito?
Il pensiero di Lena viaggia subito verso la sciarpa verde e gli occhi malinconici di Chris. - Effettivamente... - Sorride, come qualcuno che è stato appena sorpreso con le mani nella marmellata. - C'è una persona che ho incontrato. E da quel giorno è come se si fosse creato una specie di interruttore nel mio cervello, che però non posso usare. Si accende e si spegne quando vuole.

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PASSANDOTI ACCANTO| Bang Chan
ChickLitLena è una giovane artista che soffre di amnesia dissociativa. L'arte è il suo rifugio sicuro e il mezzo attraverso il quale supera i momenti difficili. Ma c'è un uomo. Lui, col suo sguardo disarmante, stravolge tutte le certezze che Lena ha acquisi...