Un incontro inatteso-Galvano

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Trama: Galvano viene bandito da Uther e inizia a vagabondare, come sempre. Incontrerà qualcuno.
Tempo: dopo la 3x04
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"Ladro! Dammi i miei soldi!!" esclamó un uomo inseguendo qualcuno.

"Dai, stai scherzando amico! Ho solo bevuto un po' di idromele, non penso sia una grande perdita!" rispose scappando Galvano.

"Si certo, UN PO' di idromele. UNA BOTTE! UNA BOTTE CHE NON HAI PAGATO!"
"Dai non esagerare"
Un urlo seguì la frase di Galvano, il proprietario della taverna aveva iniziato a correre più veloce.
Ma il figlio del cavaliere di Carleon era famoso per sfuggire anche alle situazioni più disparate.
E così seminó subito l'uomo, nascondendosi fra gli alti alberi della foresta.

Si allontanò il più possibile e poi si addormentò sulla grande radice di una quercia.

Il giorno dopo si sveglió presto e riuscì a prendere un coniglio per colazione. Subito dopo si rimise in viaggio, con la sua fedele spada alla cintura e i suoi bagagli. Presto arrivó ad un villaggio. Gli abitanti lo guardavano in modo strano, alcuni in modo impaurito, probabilmente per la sua arma.

Una donna si avvicinò al ragazzo. "Salve, sono Hunith, qui tutti ti guardano in modo strano perché non siamo soliti ricevere visite".
Galvano rispose: "oh, piacere, mi chiamo Galvano e... Sono in viaggio"

Hunith guardó la spada al suo fianco e il futuro cavaliere le spiegó subito: "Non temere, questa la uso solo quando serve. Quando si viaggia è facile imbattersi in situazioni in cui é molto utile".
La donna sorrise e lo invitó dentro casa.

"È quasi ora di pranzo, se hai fame posso prepararti qualcosa" disse gentilmente Hunith.

"Uhh, magari, ho una fame!" esclamó Galvano facendo ridere la donna che si mise a cucinare.

Il ragazzo, nel mentre, osservó la piccola casa: era molto spoglia, aveva solo un tavolo, un piccolo spazio in cui cucinare e una stanza completamente vuota.

Galvano non riuscì a frenare la lingua: "Hunith, perché questa parte di casa è completamente vuota?"

"Perché non mi serve. Era la parte in cui dormiva mio figlio"
"A terra?" chiese sconvolto Galvano.

Hunith si lasció sfuggire un sospiro.

"Si, qui funziona così, Galvano. Ci basta un tetto sopra la testa e del cibo in tavola" spiegó la donna mettendogli davanti della carne assieme a delle verdure.

"Sei fortunato, é il periodo della raccolta quindi ho più cibo. Se fossi arrivato qui d'inverno avresti trovato solo una semplice zuppa"
"Oh oh, grazie Hunith. Mi sarei accontentato anche della zuppa" rispose Galvano iniziando a mangiare assieme a lei.

"Quindi, hai un figlio?" chiese il ragazzo mentre beveva un sorso d'acqua.

Hunith annuì: "Penso che tu e lui abbiate più o meno la stessa età"
"Beh, quando lo incontreró?"

La donna rise, ma nel suo sguardo Galvano poté vedere una nota di tristezza.
"Lui non è qui, é andato a Camelot alcuni anni fa" spiegó Hunith. Galvano spalancò gli occhi.
"Davvero? Da poco sono stato a Camelot, come si chiama? Magari l'ho incontrato" chiese curioso e stupito.

La donna lo guardó per un attimo, come per capire se poteva meritarsi la sua fiducia, poi rispose: "Si chiama Merlino, é il-" venne interrotta dal ragazzo che urló: "COSA? MERLINO?" Hunith lo guardó spaventata.

"Oh, scusa, non volevo spaventarti, solamente non me lo aspettavo. Ho conosciuto Merlino!" esclamó felice. Hunith gli chiese di raccontargli come era successo e Galvano lo fece, includendo anche una cosa che non aveva intenzione di raccontare, ovvero: "Sono stato bandito da Camelot, e ora eccomi qui. Ops, forse non dovevo dirlo"

Hunith scoppió in una risata e disse: "Sei molto simpatico, capisco perché siate andati d'accordo, tu e Merlino. E ti ringrazio per averlo difeso"

Galvano ormai era entrato in confidenza ( con chi Galvano non entra in confidenza) e le confessó: "Merlino é il mio primo, vero amico"
"Potrai sempre contare su di lui, una volta che è tuo amico lo sarà sempre. A meno che tu non gli volti le spalle" spiegó Hunith.

"Dì un po', Merlino ha amici qui, a Ealdor?" chiese il vagabondo.
"Sei curioso eh, Galvano?" lui per risposta alzó le spalle.
Hunith sospiró e cominció a raccontare: "Aveva un amico. Si chiamava William, anche se tutti lo chiamavano Will" gli raccontó di cosa avevano fatto Artù, Ginevra e Morgana e quando narrò la morte di Will alcune lacrime non poterono fare a meno di scendere dal suo viso.

"Oh, mi dispiace. Non sapevo che fosse successo tutto questo" disse Galvano.
Hunith si asciugó le gocce salate e poi disse: "perché non rimani qui? Non siamo a Camelot e ti ospiterei volentieri"
Galvano la guardó stupito, ma poi rispose: "Mi piacerebbe, ma innanzitutto qui non c'è una taverna e poi...non penso di riuscire a stare a lungo nello stesso posto, mi dispiace" "Non devi scusarti, devi fare quello che ti senti...ormai si è fatta sera, dormi qui?"
"D'accordo e tranquilla, sono abituato a dormire a terra" Hunith rise e andó a preparargli le coperte.

Fineeee
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Boh così a caso ahah

One Shots Merlino-ItalianoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora