Padre!-Parte I - Freylin

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Trama:un bambino sta correndo attraverso i boschi, per giungere a Camelot.
Deve trovare suo padre.

Tempo:Dopo la 4x10

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Un bambino dai capelli neri corse fra i boschi, le lacrime che si formavano nei suoi occhi si dissolvevano subito nell'aria gelida.
Corse, corse e corse.
Giunse, finalmente, ad una città.
Corse ancora fra le vie di quella cittadina, chiedendo ad un passante se fosse davvero dove pensava di essere.

Camelot.

Il piccolo corse al castello, vide una guardia e gli chiese: "scusate, dove sono le stanze del medico di corte?"
L'uomo gli indicò la strada con la mano e il bambino vi si recó subito.

Non si preoccupó di bussare, entró spalancando la porta.
"Gaius?" nessuna risposta.
"C'è qualcuno?" solo il silenzio gli rispose.
Il bambino dai capelli neri controlló l'altra stanza, ma non c'era nessuno.

Decise di cercare per il castello.
Corse ovunque, fino a quando non si fermó davanti ad una enorme porta, controllata da due guardie.
Il bambino cercó di calmarsi e chiese indicando la porta: "scusate, posso sapere cosa c'è qui dentro?"
"Il re sta tenendo una riunione con i cavalieri della Tavola Rotonda e i membri del consiglio"

Il bambino annuì, poi svoltó in un corridoio lì vicino.
Doveva trovare un modo per entrare lì dentro.
Aveva bisogno di aiuto.
Mentre pensava ad un piano, in quel corridoio vide una porta.
Era nascosta tra due colonne.
Vi appoggió l'orecchio per ascoltare.
"Sire, ci sono stati degli avvistamenti di banditi al confine fra Camelot e Nemeth" sentì la voce di un cavaliere.

Il bambino non perse tempo, aveva bisogno di aiuto.
Aprì la porta, che fece un rumore sordo quando sbatté sul muro.
Tutti si voltarono verso di lui.
Il piccolo guardó i volti dei presenti, fino a quando non trovó quello che cercava.

Le lacrime raggiunsero di nuovo i suoi occhi mentre inizió a correre verso una persona, urlando: "Padre!"

Il bambino corse dietro alla sedia di Artù, dove in piedi vi era un pietrificato Merlino.
Tuttavia, appena il piccolo lo raggiunse, si inginocchió subito al suo livello, prendendolo in braccio e recandosi in uno dei corridoi che i servitori usavano per uscire dalla sala.

Artù e gli altri cavalieri erano impietriti.
Merlino, un figlio?
Impossibile.
Eppure quel bambino lo aveva chiamato padre.

Quando aveva spalancato la porta Artù aveva pensato che solo Merlino avrebbe potuto fare una cosa del genere, ma il suo servitore era con lui.
Quando alzó lo sguardo vide un bambino dai capelli neri alla porta, che corse dietro alla sua sedia.
Per un momento pensó a quanto assomigliasse al pupillo di Gaius.
Ma quando sentì "padre", beh, questo era scioccante.

Il re di Camelot decise di congedare i membri del consiglio e i cavalieri, ma Leon, Elyan, Parsifal e Galvano avevano voluto rimanere, sostenendo che Merlino era loro amico.
Artù non poteva mandarli via.

Nel frattempo il bambino, finalmente tra le braccia del proprio padre, inizió di nuovo a piangere.
Merlino gli accarezzó la schiena, poi lo mise a terra e si inginocchió al suo livello.
"Will, cos'è successo? Perché sei qui?"

Il piccolo non riusciva a smettere di piangere.

"William, per favore" gli sussurró Merlino.
"Ba-ban-banditi" disse fra i singhiozzi e continuando: "Hanno-madre e-gli-a-altri"
"Dei banditi hanno attaccato il vostro campo?"
William annuì, ormai con gli occhi rossi a causa delle lacrime che continuavano a scendere sul suo viso.
"Per la Triplice Dea! Sei ferito?" disse il mago, colmo di preoccupazione e controllando che non lo fosse.

One Shots Merlino-ItalianoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora