Il Ritorno Di Lancillotto

148 6 10
                                    

Trama:E se Merlino avesse salvato Lancillotto prima che facesse quello che Morgana gli aveva ordinato nella lettera?

Tempo: durante la 4x09

-AMO LANCILLOTTO, PERCHÉ IL SUO NOME È STATO INFANGATO COSÌ???
A rimediare ci sono io😉

_______________________________________

Ginevra era appena stata gettata in prigione e Merlino si era subito recato da lei. L'aveva vista gettare un bracciale a terra.
Si avvicinó alle sbarre, sussurrando: "Gwen?"
Lei alzó lo sguardo, spalancando gli occhi vedendo il suo migliore amico.
"Gwen, farò tutto il possibile per tirarti fuori da qui, te lo prometto"
Disse Merlino stringendo le mani alle barre.
Lei continuó a piangere.
Merlino cercó con lo sguardo il bracciale.
"Gwen...Ho bisogno di vedere quel bracciale"
La ragazza non si mosse.
"Ti prego, per favore"
Riluttante Ginevra si voltó, prese il bracciale e lo passò a Merlino come se fosse stato ardente.
"Te l'ha dato Lancillotto?" chiese il mago.
Ginevra non rispose.
"Ginevra"
Finalmente lei annuì.
Merlino lo guardó attentamente. Erano chiaramente dei simboli magici.
"Gwen, non ne sono sicuro, ma...mi sembra che questi siano simboli magici...li ho visti su alcuni libri"
Ginevra sbarró gli occhi, sconvolta.
"Siginifica...significa che... Sono stata incantata?"
"È solo una ipotesi, ma farò del mio meglio per poterla confermare" rispose Merlino, che subito dopo corse via.

Tra i corridoi del castello vide Agravaine.

Merlino lo seguì. Vide che lo zio di Artù aveva una lettera in mano e si stava dirigendo verso la cella di Lancillotto.

Il mago si fermó dietro ad una colonna, aspettando che Agravaine uscisse e ciò avvenne dopo un minuto. La guardia chiuse la porta della cella.

Merlino doveva entrare nella cella e alla svelta.
Con uno sguardo dorato nelle sue mani comparve un vassoio con una pagnotta.
Si avvicinó alla guardia e disse: "cibo per il prigioniero"

La guardia lo osservó un attimo, poi fece entrare il servitore.
Merlino vide Lancillotto con un pugnale tra le mani, puntato non verso il servitore, ma verso sé stesso.
Merlino agì d'istinto: i suoi occhi divennero dorati, il tempo rallentó.
Il pugnale, ora, era in mano al mago.

Subito dopo il tempo ritornó alla normalità.
"Lancillotto?" chiese Merlino.
Lui non rispose, guardava fisso a terra, dove era stata appoggiata una lettera.
Merlino si inginocchió per prenderla, ma Lancillotto lo bloccó con la forza, trattenendogli le braccia.
"Scusa amico" disse Merlino con uno sguardo dorato.
L'attimo dopo Lancillotto era a terra, privo di sensi.
Merlino prese la lettera e la lesse.
Gli ribollì il sangue nelle vene. Doveva trovare un modo per salvare Lancillotto.
"Guardia! Chiama Gaius, il prigioniero é svenuto!" esclamó Merlino.
La guardia, dopo averne lasciata un'altra a controllo della situazione, corse da Gaius.
Quest'ultimo arrivó poco dopo, chiedendo: "cos'è successo?"
"Penso abbia poca circolazione del sangue, ha bisogno di biancospino, di cure. Dobbiamo portarlo nelle vostre stanze" rispose Merlino cercando di comunicare al suo mentore con lo sguardo.
Gaius lo guardó sospettoso, poi si inginocchió, controllando il battito e la fronte di Lancillotto.
"Dobbiamo portarlo nelle mie stanze, ha bisogno di aiuto" confermó Gaius guardando le guardie.
Una di esse disse: "devo andare a chiedere il permesso al re"
"No, non possiamo. Se non andiamo subito potrebbe morire" rispose Gaius.
"Probabilmente morirà comunque"
"Puó darsi, ma credo che sia Artù a voler decidere il suo destino, quindi aiutatemi e portatelo nelle mie stanze" il medico convinse le guardie, che presero il corpo di Lancillotto e obbedirono a Gaius.

Lo posarono sul letto e rimasero lì.
"Ho bisogno che usciate da qui, devo salvare una vita" disse Gaius.
Le guardie esitarono.
"Non crederete che voglia far scappare un prigioniero? Non lo farei mai, comunque potete stare di guardia alla porta" spiegó autoritario Gaius.
Le guardie rimasero sospettose, ma si misero fuori la porta.

Gaius guardó Merlino interrogativamente. Il servitore alzó la maglietta e tiró fuori una lettera, passandola a Gaius.
"Ora vi porto il biancospino, Gaius" disse nel mentre, cercando di confondere le guardie.
Merlino, invece, mostró a Gaius anche il bracciale e sussurró: "Ho visto Ginevra gettarlo a terra. Glielo ha dato Lancillotto. Sappiamo entrambi che é...magico"
Il medico lo guardó e annuì.
"Merlino, portami anche un po' d'acqua per favore"
"Gaius, dobbiamo dirlo ad Artù" sussurrò il corvino.
Il cerusico lo guardó preoccupato, poi annuì di nuovo.

Merlino, allora, uscì dalle stanze.
"Vado ad avvisare il re di cosa è successo" disse alle guardie, correndo poi verso la camera di Artù.

Aprì lentamente la porta, rivelando Artù che guardava fuori dalla finestra.
Il re non ebbe bisogno di guardare chi fosse la persona appena entrata nelle sue stanze, solo il suo servitore non bussava mai, così disse: "Merlino, lasciami solo"
"Artù, devo parlarvi"
"Non ora, ti ho detto"
"Si, ora, perché altrimenti rischiate di rovinare tutto, ascoltatemi!"
Artù roteó gli occhi e si voltó verso il corvino.
"Io e Gaius sospettiamo che tutto quello che è successo sia colpa di Morgana"
"Merlino, se stai cercando di difenderli"
"No, ho le prove" lo interruppe il servitore.
Artù lo guardó di traverso.
"E quali sarebbero?"
"Venite con me, ve le mostrerò"
Artù continuó a guardarlo male, ma poi lo seguì fino alle stanze di Gaius.

"Per quale diamine di motivo lui è qui?" chiese arrabbiato il re vedendo Lancillotto sul letto di Gaius.
Merlino rimedió subito, prese la lettera e il bracciale.
Mostró ad Artù la prima. Il re spalancò gli occhi, stava per chiedere qualcosa, ma Merlino lo precedette: "Sono riuscito a fermarlo in tempo, ma ho dovuto dargli una botta in testa. Le guardie pensano sia svenuto e in pericolo di vita"
Ricevette uno sguardo di disapprovazione da parte del re, poi gli diede il bracciale. Gaius spiegó che era chiaramente un bracciale magico.

"Quindi mi state dicendo che entrambi sono stati incantati?"
"Ginevra sì, sire. Lancillotto...temo sia stato resuscitato da Morgana. Un tempo si parlava di queste creature, delle ombre tormentate richiamate dall'aldilà. Ma le si può far tornare completamente solo se si è davvero potenti, altrimenti...resusciterà solo il corpo e una mente...vuota. E da riempire. Temo che Morgana abbia fatto questo" spiegó il medico ad Artù.
"Non c'è un modo per saperlo con certezza?"
"Artù, Lancillotto, quello vero, non avrebbe mai fatto una cosa del genere" disse Merlino difendendo il cavaliere.
Artù sospirò, poi chiese: "C'è un modo per farlo ritornare alla normalità?"
Gaius rispose: "Si, c'è una pozione che potrebbe funzionare, ma...ci sarà bisogno della...magia"

Il re lo aveva sospettato.
Inizió a camminare nervoso nella stanza.
"Se non lo fai...cosa succederà?"
"Temo che...dovrete ucciderlo, sire"
Artù si fermó.
"D'accordo. Fai quello che devi fare, ma tutto ciò non deve uscire da queste stanze. Diremo che Lancillotto era davvero riuscito a salvarsi, ma che Morgana lo aveva incantato e anche Ginevra"
"Certo, sire" dissero assieme Gaius e Merlino.

Artù uscì dalla porta, dicendo alle guardie di lasciare il loro posto.
Le guardie protestarono, ma Artù ribadì di aver dato un ordine, così gli uomini se ne andarono.
Gaius e Merlino ascoltarono i passi allontanarsi, fino a quando non scomparvero del tutto.
Merlino aprì la porta, controllando che non ci fosse nessuno, poi prese il libro "L'arte della negromanzia" e cercó tra le pagine la formula che gli serviva.
La trovó dopo poco tempo.
Guardó Gaius, che annuì.
Merlino posó una mano sulla fronte del suo amico, prese un bel respiro e pronunció: "Grith faestne mid thisse tintregedan sawole"

Subito dopo lo sguardo dorato, Lancillotto sbatté le palpebre, rivelando i suoi occhi castani.
Subito il cavaliere esclamó felice abbracciando il ragazzo: "Merlino!"
Il mago ricambió insicuro l'abbraccio, poi si staccò e lo guardó negli occhi: "Lancillotto?"
"Si?"
"Cosa ti ricordi?"
Il cavaliere guardó a terra, cercando di ricordare.
"Oh...oh no...l'ho fatto davvero? No, ma...cosa"
Inizió a balbettare, poi il suo sguardo cadde di nuovo su Merlino.
"Sei stato tu a salvarmi, vero?"
"Non so di cosa tu stia parlando" Merlino lo mise alla prova.
Lancillotto lo abbracció e gli sussurrò all'orecchio: "grazie, mio magico amico"
Il corvino sorrise e, finalmente, ricambió l'abbraccio.
"Bentornato, Lancillotto!"

Così Ginevra venne liberata, Lancillotto fu riaccolto dai suoi compagni e le nozze si svolsero più tardi del previsto, ma si svolsero con molta gioia ed allegria.
E Morgana, ovviamente, ribollì di rabbia.
_______________________________________
Spazio autrice
Vabbè non mi piace molto, però volevo scrivere qualcosa su Lancillotto (il mio grande amore) e quindi ho scritto questa cosa ahah

One Shots Merlino-ItalianoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora