Principe Merlino

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Prima parte

Trama: e se Merlino fosse stato un principe di un regno magico, ma non lo sapesse?
Cosa succederebbe se, a Camelot, si presentassero alcuni cavalieri di quel regno?
Tempo: Artù è re, quindi Uther è morto.

P. S. - Fingiamo che Artù non sia una testa di fagiolo. (Il che è impossibile, ma vabbè fingiamo)
Qui Artù è diverso dalla serie, ma per una volta direi che ci sta😂
P.P.S-Prima questa storia era divisa in 3 capitoli diversi nel mio libro, ora sono tutti qui! Le parti ci sono ancora, ma vi avviso, sarà una LUUUNGA storia!

Ci tengo a precisare che ci sono molte fanfiction così, in particolare in inglese. Mi è venuta l'idea leggendole, quindi ne scrivo solamente una in italiano e, soprattutto, a modo mio🙃

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Merlino entró nelle stanze di Artù, doveva prendere i vestiti della testa di fagiolo per poi lavarli.
Trovó Artù che guardava fuori dalla finestra.

Merlino si avvicinó al cesto dei vestiti, stava per prenderlo e andare a svolgere i suoi doveri, ma venne interrotto da Artù: "sono arrivati dei cavalieri oggi"
"Ah si? Non li ho visti, visto che mi caricate di faccende da svolgere"
"Merlino, é il tuo lavoro"
"E da che regno arrivano questi cavalieri?"
"Hanno detto Nathair-sgiathac*"

Merlino si sentì strano al suono di quelle parole, ma subito rispose: "non l'ho mai sentito. Non é uno dei cinque regni...é un regno d'oltremare?"
"No. È un regno di qui. Almeno, lo hanno detto loro"
"Com'è possibile che nemmeno voi lo conosciate?"
"Hanno detto che...il loro...é un regno magico"
Merlino sbarró gli occhi. Un regno magico. E lui non sapeva della sua esistenza.
"Cosa avete intenzione di fare?"
"Per ora nulla, ho fatto giurare loro sulla loro parola di cavalieri di non osare usare la magia mentre sono qui. Domani ci sarà un incontro ufficiale, mi diranno di cosa hanno bisogno, quindi non osare arrivare in ritardo"
"Mi spiace, non sono un cavaliere, non posso giurarvelo" disse Merlino prendendo il cesto dei vestiti e uscendo dalla porta velocemente.

Subito dopo, infatti, sentì qualcosa colpire la porta.
Fiuu. Appena in tempo. Pensó il servitore incamminandosi verso le cucine.

Per tutto il giorno si chiese chi mai fossero quei cavalieri, per quale motivo presentarsi a Camelot, essendo magici, perché dirlo al re in persona?
Lo chiese anche Gaius, ma, stranamente, l'uomo non trovava risposta nemmeno nei suoi libri.
Merlino aveva una strana sensazione, ma non riusciva a capire cosa.

Il giorno dopo qualcosa gli disse di andare da Artù in anticipo, in modo da prepararlo ed essere pronto per l'incontro.

Artù si sorprese all'arrivo del servitore, che per una volta era persino in anticipo, ma era talmente perso nei suoi pensieri che non fece nemmeno una battuta o un commento.
E lo stesso valeva per Merlino.
Aveva una strana, stranissima sensazione da quando Artù gli aveva detto il nome del regno, ma non riusciva a capirne il perché.

Così, in silenzio, vestì il re che, altrettanto in silenzio, si fece vestire.

Poco dopo Artù era pronto, con cotta di maglia, armatura, mantello rosso e stivali.
I due si incamminarono verso la sala.
Artù si sedette sul trono, Merlino si nascose tra le colonne.

Poco dopo entrarono i cavalieri della tavola rotonda: Leon, Parsifal, Elyan, Galvano e Lancillotto.
Giunsero anche Gaius e Ginevra.
Artù aveva preferito avere un consiglio con le sue persone PIÙ. fidate.

Passarono alcuni minuti e, finalmente, arrivarono i misteriosi cavalieri.
Erano tre e avevano dei lunghi mantelli azzurri, ciascuno di essi con lo stemma bianco di un drago ricamatovi sopra.

One Shots Merlino-ItalianoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora