Quel giorno in studio fu il primo senza liti, sembrava un miracolo riuscire di nuovo a lavorare come una volta. Quel giorno mi aveva accompagnato anche Jim, che circa da due settimane si era trasferito da me. Per evitare scandali della stampa dicevo che era il mio giardiniere, impiego che in effetti svolgeva, ma lui era molto di più.
Finalmente cantai l'ultima strofa di Radio ga ga, e subito dopo riascoltammo il pezzo completo, finalmente assemblato. Era perfetto, facevamo davvero cose fantastiche quando riuscivamo a collaborare.
"E finalmente la registrazione di The Works è finita!" Esclamò Deacky felice, io e Roger ci demmo il cinque, per poi abbracciarci tutti ridendo.
"Oh finalmente non ne potevo più di stare chiuso in questo studio" disse Roger
"E ora si partirà per un fantastico tour, quella è la parte divertente" intervenni io
"Io direi che dobbiamo festeggiare" disse Brian
"Si, però non con la solita birra al pub... facciamo così, sta sera tutti da me" proposi io
"Bene, allora a sta sera" disse John.
Ci dirigemmo tutti all'uscita, per poi salire ognuno sulla rispettiva macchina. Mentalmente ero già a quella sera, doveva essere qualcosa di grande... Di sicuro volevo dello Champagne, molto Champagne, e poi che altro? Di certo ostriche e caviale erano troppo eccessivi, ma volevo comunque qualcosa di raffinato. Dovevo chiedere consiglio a Joe appena arrivato a casa, lui sapeva scegliere sempre bene.
"Che succede amore?" Chiese Jim vedendomi assolto nei miei pensieri
"Niente, sto solo pensando al menù per stasera, voglio che tutto sia perfetto" dissi "e poi, magari dovrei invitare i miei genitori" aggiunsi
"E di noi cosa li dirai?" Domandò lui
"Che sei un mio grande amico e anche il mio giardiniere, non è insolito che i miei collaboratori vivano con me, ci crederanno e non faranno troppe domande" risposi
"Lo spero" commentò lui.
Arrivammo finalmente a casa, corsi subito in cucina per cercare Joe, trovandolo intento a preparare qualcosa.
"Joe, mi serve il tuo aiuto! Allora oggi gli altri vengono qui a cena, ma non ho idea di che preparare" dissi, lui alzò lo sguardo verso di me, probabilmente già intento a pensare ai piatti da servire.
"Mnh, allora fammi pensare... Che ne dici di del risotto al tartufo?" Mi propose
"Si, perfetto mi sembra il giusto compromesso, poi ovviamente prepara qualche antipasto. Oh, e poi, per favore dimmi che abbiamo dello champagne in casa" dissi io
"Dovrebbe esserci qualche bottiglia in cantina" mi rispose
"Grazie mille" dissi mentre correvo in soggiorno, chiamando Jim.
"Che succede?" Mi chiese lui
"Allora voglio magiare nella veranda, quindi devi aiutarmi a spostare il tavolo" gli risposi, trascinandolo in sala da pranzo.
Ci posizionammo ai due lati del tavolo, per poi alzarlo e trasportarlo in veranda. Amavo quell'angolo della casa, tutti quei fiori mi davano una sensazione d'estate, anche se in realtà mancavano ancora un paio di mesi. Vidi uno dei gatti, che probabilmente si era appisolato lì, scappare dentro casa quando appoggiamo il tavolo per terra, facendo un po' di casino, visto che lasciai letteralmente il mio lato cadere: le braccia mi stavano cedendo.
Poi tornammo in soggiorno per prendere uno dei servizi migliori, spalancai l'armadio dove tenevo tutto, cercando la tovaglia che mi interessava: me l'aveva regalata mamma, e faceva originariamente parte del corredo di mia nonna. Era bianca con ricami floreali, e sull'orlo aveva del pizzo color crema che riprendeva sempre la fantasia floreale e trovai anche dei tovaglioli abbinati di cui avevo completamente rimosso l'esistenza. Portai tutto di là e iniziai a sistemare le cose: avevo deciso che avrei apparecchiato io stesso, volevo tutto perfetto. Stesi la tovaglia con l'aiuto di Jim, lasciando per un momento i tovaglioli da parte, e andai a prendere dei piatti che avevano dei piccoli fiorellini dipinti sopra e che avevo comprato in Giappone. Contai mentalmente quanto saremmo stati, allora: io, Jim, Joe, Pheobe, Brian, John, Roger, i miei genitori e anche Miami ovvio, quindi dieci in totale. Indicai a Jim le posate da prendere, per poi tornare in veranda e finire di apparecchiare la tavola. Se avessi avuto un metro avrei usato anche quello probabilmente, volevo tutto perfetto. Poi presi i bicchieri e dei calici, che sarebbero sicuramente serviti per il brindisi. Posizionammo poi un centrotavola, che aveva composto Jim con i fiori del nostro giardino e che era veramente meraviglioso. Diedi infine un'ultima occhiata alla tavola, da più lontano, per avere una visione completa, sorridendo quando vidi che era tutto perfetto.Alle 8 in punto tutti furono a casa mia, stranamente non ci fu nessun ritardatario "probabilmente avevano fame" pensai ironicamente. Ci sedemmo tutti al tavolo chiacchierando allegramente, mentre mangiavamo l'antipasto.
"Io non vedo l'ora di tornare in tour" disse Roger
"Tu non vedi l'ora di incontrare ragazze" gli rispose Brian ironicamente
"Nah, Dominique mi basta" rispose lui
"Ripetimelo ad uno dei nostri party quando sarai ubriaco" dissi, facendo ridere gli altri
"Anche tu e Deacky sarete ubriachi, mentre Brian ci rincorre disperato cercando di controllarci" disse lui
"Si è probabile" disse John, cercando di contenere una risata.
Oh, ne avevamo combinate da ubriachi, non eravamo molto affidabili in quei casi. Nel mentre i miei se ne stavano nel loro angolino tranquilli, ascoltando le nostre storie, ormai non rimanevano neanche più sconvolti, si erano adattati alla mia vita da rockstar.
"Beh, ma ora siamo uomini adulti, Bri non ti faremo dannare sta tranquillo" dissi io, non ci credevo neanch'io in realtà
"Si, Fred noi siamo rimasti al 75 con la testa" intervenne Roger
"Oh, è stato un bel periodo, Ridge Farm, Bohemian Rhapsody, il successo" disse Deacky nostalgico
"Ridge Farm, si, la fantastica fattoria in mezzo al nulla, dove Brian e Freddie avevano della suite mega lusso, ed io e te dormivamo rispettivamente in soffitta e in cantina" disse il biondo, quella storia delle stanze non gli era mai andata giù
"Oh, su Rog, ci dormivi e basta" rispose Brian
"A me invece ricorda quando Roger si è chiuso nell'armadio" intervenni
"Si! Quello era stato divertente, sembrava che tu litigassi con un armadio, non so come ho fatto a non ridere" disse John, che ora sorrideva
"Eravamo realmente dei pazzi" disse il chitarrista scuotendo la testa
"Alla fine un po' ci siamo calmati, in realtà" disse Roger
"Voi vi siete calmati per modo di dire" intervenne Miami.
Successivamente ci venne servito il primo, che era semplicemente buonissimo, Joe sapeva sempre cosa scegliere.
Facemmo poi un brindisi al nostro nuovo album e all'imminente tour, sapendo che i Queen avrebbero continuato a vivere, noi eravamo indistruttibili.
Continuammo a parlare e alla fine quella serata si trasformò in una serie di ricordi nostalgici, ma fu bello così, era divertente ricordare i vecchi avvenimenti. Eravamo cambiati molto veramente, questo era sicuro, ma dentro, in un modo o nell'altro, saremmo sempre rimasti i quattro ragazzi che sognavano di far musica.Spazio autore 💕
Ciao ragazzi 💜 spero che il capitolo vi sia piaciuto.
La storia è 1 in jimercury, e niente sono felicissima ❤️
STAI LEGGENDO
Love me like there's no tomorrow
RomanceCom'era possibile essere sempre circondato da gente, ma non avere nessuno di cui fidarsi? Freddie aveva sempre pensato che essere famoso significasse avere il calore della gente, sentirsi amato, ma dopo tutti quegli anni si era accorto che non era...