capitolo 13~casa dolce casa~

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eccomi qua, casa dolce casa
non era cambiato nulla

eccomi qua, casa dolce casa non era cambiato nulla

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era bellissima

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era bellissima

presi la chiave che c'era sulla lettera, infilai nella serratura e la porta si aprì. 

feci un giro per tutta la casa, mi mancava, era come me la ricordavo.

poi andai nell'orto e mi stesi sul prato.

libera da ogni pensiero, ci venivo spesso quando ero triste o arrabbiata.

skiptime

aprii la busta delle lettere e ci misi dentro quella di mammà
"perché sei qui?" chiese mio padre.
proprio così, rieccomi alla stazione di polizia
"leggila" gli feci senno di prendere la lettera e così fece, la prese e la lesse(credo sia questo il verbo).
finì di leggerla.
"e con questo?" chiese rimettendo la lettera nella cassetta
"ti amava"
nessuna risposta solo silenzio
"è vero? la sua magia l'ha ereditata a te?" chiese e io annuì
"bhe fammi vedere cosa sai fare no?!" disse incorciando le braccia e appoggiandosi allo schienale della sedia
"cosa?" sta scherzando spero
"rompi il vetro" disse indicando il vetro che ci separava
"no"
"rompilo"
"no"
"forza" continuava a insistere
"ti ho detto di no"
"ROMPI QUESTO CAZZO DI VETRO LUNA!" urlò.

abbassai la testa, la rabbia la sentivo scorrere nelle mie vene, chiusi gli occhi, alzai il viso e li riaprii.

il vetro si ruppe in mille pezzettini.

lui mi piombò addosso facendomi cadere dalla sedia, si mise a cavalcioni su di me, mi mise le mani al collo stringendolo, non riuscivo a respirare e cercavo di fargli mollare la presa.

stavo per chiudere gli occhi quandole guardie lo portarono via e riuscii finalmente a riprendere fiato.

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