☀️7 - I laureati ~ seconda parte (Sole)

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Non ci credo! Quelle due pazze lo hanno fatto davvero!

L'autista in livrea apre lo sportello della lussuosa vettura dalla quale esce la nostra adorata Virna. Le corriamo incontro mentre lei cammina verso di noi col suo passo elegante da diva di altri tempi, ancheggiando sensuale e dispensando baci agli studenti che la osservano inebetiti. Indossa un abito blu da cocktail molto sobrio, fatta eccezione per lo spacco vertiginoso che lascia intravedere lo stacco di coscia chilometrico.

Qualche istante dopo dal tettuccio della limousine sbuca l'inconfondibile parrucca fucsia di Ester e con non pochi sforzi la nostra amica riesce a issarsi fuori fino all'altezza del petto prosperoso, brandendo in mano una bottiglia di Dom Pérignon. Riconosco quello sguardo da furbetta e per un pelo riesco a evitare lo schizzo di champagne che, invece, centra in pieno viso il povero Niti!

"Ester, se mi sciupi il vestito, giuro che pubblico su Grindr le tue foto appena sveglia! Per l'amor del Cielo, ora scendi da lì!" la redarguisce Virna.

"Non posso... ' cause girls just wanna have fun!" le risponde lei imitando Cindy Lauper che rimbomba dall'impianto stereo della limousine. "A parte gli scherzi, ho bisogno di un aiutino, mi sono incastrata... Queste ragazze sono troppo generose!" spiega indicando il seno enorme.

Niti mi guarda con le lacrime agli occhi. "Sole! Ma la vedi? Sembra che le abbiano montato la testa direttamente sulle tette!"

Cercare di rimanere seri per aiutare Ester è un'impresa titanica e i commenti acidi di Virna non fanno altro che aumentare le nostre risate.

"C'è poco da fare, mia cara, ti sei incagliata! Te lo avevo detto di scegliere delle protesi più piccole ma tu non hai voluto, megalomane puppona che non sei altro!" dice Virna scuotendo la testa. "Cosa facciamo ora? Chiamiamo i pompieri?" ci domanda con aria preoccupata.

Ester batte le mani in preda alla felicità. "Sì! I pompieri! Vi prego! Ho sempre sognato di essere salvata da quelle braccia possenti ed eroiche! Nel frattempo mi passate un canapè? Ho un certo languorino..."

Niti e io ci scambiamo uno sguardo d'intesa: abbiamo avuto la stessa idea.

"Niente spuntini, Ester! Sarai tu la tartina! Se ti imburriamo, abbiamo buone probabilità di farti sgusciare via!" le spiego.

Mentre le spalmo la vita col burro e il caviale, Niti e Virna la strattonano per le gambe tornite e nel giro di qualche minuto finalmente Ester atterra sui sedili della limousine.

Lo Champagne accompagna le nostre chiacchiere, tra pettegolezzi sugli amici di Castro e i progetti di Virna ed Ester per l'imminente apertura della versione estiva del Dragminia a Santa Cruz.

"Per fortuna Gonzalo toglierà il gesso martedì. Comunque il suo sostituto è stata una scoperta interessante, non è vero, Ester? La sua presenza ha rallegrato il Dragminia nelle ultime settimane" dice Virna fissandomi con una strana luce negli occhi.

"Concordo! Oliver è spassosissimo, ha un senso dell'umorismo che mi fa sbellicare. Peccato che non abbia voluto proseguire a lavorare con noi questa estate. E se..."

"Ester, so cosa stai per propormi e la mia risposta è no!" la metto in guardia con tono risoluto.

"Dai, dai! Fatti organizzare un appuntamento al buio! Sareste una coppia ME-RA-VI-GLIO-SA!" esclama lei mentre col dito assaggia un residuo di caviale rimasto appiccicato alle paillette del suo vestito.

"Per una volta credo che Ester abbia ragione. Tipo interessante, carino nella norma ma con due occhi blu indimenticabili. Oliver fa il giornalista per il North Beach Chronicle e pensa che è in partenza proprio per l'Italia per scrivere un romanzo. Scommetto che ti divertirebbe, è polemico quasi quanto te!" aggiunge Virna indirizzandomi un occhiolino.

"Vi supplico di smetterla di cercare di piazzarmi con tutti i disagiati di San Francisco. Vi ricordate come sono andati gli ultimi incontri che mi avete procurato?"

"Sei troppo fiscale, gioia mia! Non sono stati così tragici, no?" ridacchia Ester.

La verità è che la mia vita amorosa è una commedia grottesca i cui personaggi sono stati scritturati proprio da queste due.

"Vogliamo parlare del vegano che, a ogni morso del mio hamburger, mi domandava se non sentivo ancora muggire la povera bestia tra i miei denti? O del complottista che mi chiedeva di spegnere il cellulare ogni volta che uscivamo insieme perché era convinto che il Governo lo stesse spiando? E come non rammentare il feticista, il podologo che mi hai presentato ad aprile? Ha passato la serata cercando di fotografarmi i piedi e alla fine mi ha pregato pure di regalargli le mie scarpe!"

"Come la fai lunga per due feet! Non ti ha chiesto mica un rene!"

"Visto che ci troviamo nella città di Zodiac, non mi stupirei se il prossimo lo facesse..." le faccio notare arricciando le labbra con aria eloquente.

"Domani ci sarà un party speciale al Dragminia in vostro onore e avrai l'occasione di vedere Oliver coi tuoi occhi. A proposito! Vi vorrei entrambi sul palco con me, cosa ne dite?"

Niti e io siamo senza parole: in tutti questi anni Ester non ha mai voluto dividere la scena con nessuno, fatta eccezione per il corpo di ballo.

"E ce lo domandi? Non vediamo l'ora!" le rispondiamo in coro.

"Al tuo vestito ci ho pensato io, gioia, non ti preoccupare" mi rassicura Virna anche se non sono certa se dubiti più del gusto eccentrico della sua socia o di quello grunge della sottoscritta.

Mi porge una grande scatola viola di un negozio di abiti vintage di Castro, "Le Freak c'est chic," all'interno del quale trovo un soffice abito corto di piume bianche.

Virna si gode soddisfatta la mia espressione commossa. "Il nostro uccellino è pronto a spiegare le ali e a volare sulla pista da ballo!" mi dice brindando alla mia salute.

Le osservo entrambe: queste due creature sono state il punto di riferimento per me e Niti negli ultimi quattro anni, mentori e maestre di vita, amiche, confidenti e famiglia più di quanto possa spiegare a parole. Ci hanno sostenuto nei momenti di fragilità, quando entrambi pensavamo di non riuscire a sopportare la pressione dei nostri studi e delle aspettative che noi in primis nutrivamo verso noi stessi, ricordandoci che la felicità non è un obiettivo da raggiungere ma un diritto da vantare e che niente e nessuno può impedirci di essere ciò che siamo.

E mentre mi crogiolo tra le braccia morbide delle mie amiche, sento che la stanchezza degli ultimi mesi lascia il passo alla voglia di scoprire cosa questa estate avrà in serbo per me.

IL SILENZIO DEI RICORDIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora