Capitolo 1

2.3K 87 16
                                    

Ero entrato.
Finalmente dopo i miei numerosi sforzi per entrare ad Amici, ce l'avevo fatta.

Non mi sembrava vero. Quando il giudice mi aveva detto che gli ero piaciuto e che meritavo quella maglia, ho pensato fosse tutto un sogno.

Mi era sempre piaciuta la musica, fin da piccolo, quando, ogni volta che sentivo una canzone, mi muovevo e cantavo a squarciagola.
A scuola non andavo molto bene, mi perdevo sempre tra le parole, cercando di scrivere testi che raccontassero di me e di quello che provavo, igmorando totalmente i professori, ormai rassegnati dal fatto che non avrei mai prestato attenzione alle loro parole.
Non è che odiassi la scuola, ma io sognavo più in grande.
Non volevo un diploma, non mi bastava, volevo di più.
E ora potevo averlo, grazie all'opportunità che mi era stata data.

Ero entrato grazie ai miei due inediti, al posto di un ragazzo di nome Evandro.
In fondo lo ammiravo e mi piaceva come cantava, ma ovviamente ero contento di aver vinto.

-----------------------------------------------------------------------

Finita la puntata del pomeridiano, ci dirigiamo tutti verso la casetta.
Sentivo un certo astio nei mei confronti, era come se tutti mi odiassero per aver fatto fuori il loro compagno, ma la verità è che io non c'entravo nulla.
Tutti mi stavano ignorando e trovai difficoltà nel chiedere dove fosse il mio letto, considerando che nessuno si era presentato a me e non conoscevo i loro nomi.

"Ehm...Scusa? Sapresti dirmi in che stanza posso appoggiare queste?" dissi indicando le due valige che mi ero portato.

"Presumo nella vecchia stanza di Evandro" rispose la ragazza dal caschetto nero.

Molto utile grazie, pensai.
Come diavolo facevo a sapere dove stava la stanza del ragazzo eliminato al posto mio.

Decisi di girarare nelle varie stanze, finché un ragazzo mi parlò, svelandomi finalmente la stanza in cui sarei stato.

"Piacere sono Tommaso. Vieni seguimi, starai nella stanza con me" disse sorridendo.

"Finalmente qualcuno me l'ha detto. Ti ringrazio" sorrisi lievemente per ricambiare.

Non ero un tipo timido, non mi imbarazzavo facilmente, ma tendevo a restare chiuso in me stesso, nel mio mondo.

"Io comunque sono Tancredi, ma penso tu lo sappia già".
Mi pentì immediatamente di averglielo detto, era ovvio che lo sapeva, lo sapevano tutti, ero appena entrato.

Lui rise e annuì "Si lo so già".
Quel ragazzo sorrideva davvero tanto.

Mi accomodai sul mio letto, pronto a sdraiarmi e riposare un po', ma non feci in tempo ad appoggiare la testa sul cuscino, che un ragazzo col ciuffo biondo arrivò con un espressione arrabbiata. Che avevo fatto ora?

"Quello è il posto di Evandro. Non puoi dormirci tu".
Che stava dicendo? Era impazzito per caso?

"Bhe non mi sembra di vedere Evandro qua, quindi penso proprio ci starò io" dissi sorridendo sfacciatamente, rimettendomi comodo sul cuscino.

Lui sembrò arrabbiarsi ancora di più e mi tolse il cuscino da sotto la testa, facendola sbattere contro il materasso.

"Ma che diavolo fai?" dissi accarezzandomi la testa per il leggero dolore che mi aveva provocato quel contatto brusco con il letto.

"Non puoi venire qua e prenderti il letto come se nulla fosse, ci dormirò io qua, tu vai nell'altra stanza con Esa e Leo".

Questa avventura inizia davvero bene devo dire.

"Non credi di star esagerando Luca? Evandro se ne è andato e di solito il nuovo arrivato prende il posto di quello precedente".

"Non sto esagerando Tommaso. Non è stata giusta la sua eliminazione e ora voglio stare qua.
Non penso creerà problemi a Sam e nemmeno a te giusto?"

Tommaso annuì con poca convinzione, sembrava quasi avesse paura di una sua reazione negativa, poi mi guardò, pregandomi con lo sguardo di accettare il compromesso del ragazzo, che avevo scoperto chiamarsi Luca.

"E va bene me ne vado nell'altra stanza, non vorrei che qualcuno si mettesse a piangere" dissi prendendo le mie valige e mi allontanandomi sapendo di avere lo sguardo di Luca addosso.

Sapevo che non sarebbe finita lì.

Dopo essermi sistemato nella camera, decisi di chiamare mio padre, una delle persone più importanti nella mia vita.
Non vedevo l'ora di dirgli che ero entrato perché lui ha sempre creduto in me e mi ha aiutato fin dall'inizio a realizzare questo sogno.

"Ce l'ho fatta papà" dissi con gli occhi lucidi emozionato.
Non aspettavo altro che pronunciare queste parole.

Sentì dall'altra parte del telefono mio padre felice che annunciò la notizia ai miei fratelli.

"Siamo davvero tutti felici e fieri di te" mi rispose.

"Spero davvero di essere felice qua dentro e di portare spensieratezza e gioia, almeno per quando mi esibisco" lo pensavo davvero ed ero certo di riuscire a farcela.

"Sarà sicuramente così Tancredi".
Poi riattaccai.

Stava per iniziare una nuova avventura.

---------------------------------------------------------------------------
Note d'autore:
Questo è il primo capitolo, non è sicuramente un capolavoro, ma poteva andare peggio ahah.

Come vi è sembrato?
Spero vi sia piaciuto, ci vediamo al prossimo capitolo!

(Mi sono davvero sprecata con queste note devo dire)

Mille Parole| Tancredi&Aka7even Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora