Capitolo 10

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Era il 6 marzo, il che significava solo una cosa: facevo 20 anni.

Già compiere 20 anni era strano di suo perché si usciva ufficialmente dall'adolescenza, ma immaginate compierli ad Amici.
Se me lo avessero detto due mesi fa non ci avrei mai creduto.

Non volevo festeggiarlo in alcun modo  particolare, anzi non avrei voluto neanche che i miei compagno lo sapessero, ma la produzione non avrebbe mantenuto questo "segreto".

Quando mi sono svegliato stamattina, nessuno aveva accennato a nulla, per cui speravavo che i ragazzi non lo sapessero o che magari si fossero dimenticati, ma le mie speranze vennero presto infrante.

Aprì il cancelletto della casetta in cortile  e mi ritrovai, inaspettatamente, Enula davanti.

"Oddio Enula, che infarto!" dissi saltando in aria dallo spavento. 

"Su avanti chiudi gli occhi e andiamo in casa" ignorò completamente le mie parole e mi mise le sue mani davanti agli occhi mentre mi conduceva verso la porta.

Caddi un paio di volte nel breve tragitto, non so se avrei ancora affidato la mia vita a Enula.

"Penso di essermi rotto un ginocchio, perché qualcuno non ha pensato di avvertirmi che c'era un sasso in mezzo all'erba" mi lamentai ancora con gli occhi chiusi mentre mi levavo le scarpe.

"Oh andiamo sei peggio di Luca, non ti sei fatto nulla, è stata solo una piccola caduta e ora entriamo dentro che siamo in ritardo"

"Non mi hai seriamente paragonato a quel drammatico di Lu-".

"Sorpresa!"

Le mie parole vennero interrotte da un urlo da parte di tutti i miei compagni.

Dovevo ammettere che me lo aspettavo, perché era solito far questi tipi di feste, ma rimasi in ogni caso sorpreso.

Non feci in tempo a ringraziare, che i ragazzi vennero intorno a me ad abbracciarmi.

"Grazie davvero, non dovevate" dissi mentre cercavo di trovare un po' di aria in mezzo a tutte quelle persone.

I miei compagni, dopo qualche minuto, si staccarono dall'abbraccio e io sorrisi imbarazzato.

"La produzione ci ha permesso di prendere del sushi e Martina si è occupata della torta" spiegò Enula.

Mi fecero sedere a capo tavola, essendo il festeggiato e iniziammo a mangiare.
Considervano il sushi il cibo degli dei, decisamente.

Parlammo e scherzammo tutto il tempo, proprio come se fossimo amici da tanti anni.

Ci fu anche una sfida tra tutti i ragazzi, escluso me essendo la mia festa, che consisteva nel bere un bicchiere di salsa di soia il più velocemente possibile.

Nessuno aveva capito il senso di questa gara, ma erano troppo orgogliosi per rifiutare, perciò iniziarono a bere.

La maggior parte abbandonò al primo sorso, mentre SanGiovanni, Deddy, Raffaele e Luca continuarono a bere.
Tra quest'ultimi due c'era molta tensione e competizione, non tanto per la sfida in sè, ma sembrava quasi che chi vincesse sarebbe risultato più forte e più giusto per Martina.

Alla fine vinse SanGiovanni e qui due finirono per vomitare tutto in bagno.

Dopo questa piccola gara, si spensero tutte le luci  ed Enula arrivò con la torta che aveva sopra le candeline con il numero 20.

Iniziarono tutti a cantare la tradizionale canzoncina "Tanti Auguri" e devo dire che per essere una classe composta da metà cantanti, erano veramente stonati.

Mille Parole| Tancredi&Aka7even Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora