KYLE
"Okay padre, ammetto di aver fatto una cazzata, ma lo sai che alla fine risolvo sempre tutto."
Quel giorno ero davvero nei guai fino al collo. Quello che avevo fatto non me lo avrebbe perdonato, lo vedevo dai suoi occhi che erano più spiritati del solito. Se non fossi stato uno dei suoi figli preferiti, a quest'ora sarei morto.Il grande e potentissimo re degli inferi mi guardava dall'alto seduto sul suo trono, circondato da ragazze seminude che lo servivano. "Se solo non fossi mio figlio... Tu non immagini nemmeno quello che ti farei in questo momento brutto deficiente."
Simpatico, vero?
Stavo per alzare gli occhi al cielo, ma poi cambiai idea.Infondo sapevo già come sarebbe andata a finire, funzionava così tutte le volte. Io facevo una cazzata, lui si arrabbiava e poi tornava tutto come prima. Quella volta però, sembrava davvero la fine.
"Hai preso il posto di Minosse durante la sua pausa pranzo e hai fatto scappare un peccatore...cosa cazzo avevi in mente? Ti rendi conto di quello che gli altri penseranno di noi?" In mia difesa il poveretto mi aveva un po' impietosito, ma questo non potevo dirlo."Dopo quasi vent'anni che sei qui continui a commettere sempre gli stessi errori." Non avevo il coraggio di rispondere.
"Tu sei debole." Pronunciò lentamente. Deglutii. L'avevo deluso ancora, ma in mia difesa ero solo un bambino quando arrivai lì, per via dei miei stupidi poteri.Tecnicamente, non ero morto. Solo che non ero cresciuto sulla terra, e forse ero stato fortunato. Come me c'erano altri ragazzi dotati di poteri che a causa di un inganno sono stati privati per sempre delle loro famiglie, e portati al cospetto di Lucifero per i suoi perversi bisogni.
"Preparati a partire."
Disse."Eh!?" Urlai. Alcuni dei suoi seguaci più stretti si avvicinarono a me e iniziarono a strattonarmi.
"Andrai sulla terra per svolgere un compito." Spalancai gli occhi.
"Ti prego uccidimi piuttosto." Lui fece un ghigno. "Guarda che la terra può rivelarsi un posto... interessante. Molti lì mi venerano! E poi dovrai andare in uno dei posti più divertenti del mondo, un college americano figliolo." Ero sicuro che mi stesse prendendo in giro.
"E cosa diavolo dovrei fare lì?"
Fece una risatina per poi farsi imboccare con un chicco d'uva."Devi portarla qui, non posso più aspettare ormai." Spalancai di nuovo gli occhi. Diceva sul serio? "Portarla qui... Lei?" chiesi. Lui annuii. "Proprio lei". "Padre, con tutto il rispetto, credete davvero a quella stupida profezia che vi ha fatto Gabriel? Lo sappiamo tutti che è sempre ubriaco e dice solo cazzate."
Gli occhi di mio padre si incenerirono. Avrei dovuto imparare a stare zitto."Lo sai che tutto ciò che vede si avvera, e se c'è la possibilità di avere" -fece un colpo di tosse-
"tra di noi un nuovo grande talento... Come diceva quella canzone che ascoltavi sempre? I see it, I like it, I want it, I got it!"
Alzai gli occhi al cielo."E poi, mi sto annoiando! Ho bisogno di una nuova allieva, mi è piaciuto istruire te e gli altri tuoi fratelli." Disse, ma non restereste sorpresi se vi dicessi che in realtà non è stato un ottimo padre, anche se io ero decisamente il suo preferito e avevo ricevuto un trattamento diverso rispetto agli altri.
Sospirai. "Quindi... solito piano? Conquisto la sua fiducia, scopro quali sono i suoi poteri e poi la convinco a venire qui?" Chiesi.
"Esatto, figliolo. Confido nelle tue... Beh, scarse capacità. Ma in qualche modo dovrai pur riparare a quello che hai fatto. Stai perdendo la mia fiducia Kyle, e sai che con te sono stato fin troppo paziente." Cercai inutilmente di reggere il suo sguardo per alcuni secondi, e poi annuii. "Non fallirò, promesso." Sussurrai."Per arrivarci mi basterà usare il teletrasporto?" Chiesi. Forse i miei poteri non erano così inutili, considerando che ero anche una sorta di stregone. "Certamente." Rispose mio padre.
"Michael verrà con te per assicurarsi che tu non faccia altre... Come dite voi giovani? Cazzate." Rise. Poi si alzò e camminò verso di me, facendomi tremare. "Non farmene pentire Kyle, un altro sbaglio e giuro che sarai bandito." Tutti quelli intorno a noi spalancarono gli occhi per la sorpresa, tranne me, che avevo sentito quella frase fin troppe volte.
Venni trascinato fuori dalla sala principale e Michael mi accompagnò a fare i bagagli. Lui era uno degli assistenti più fedeli di mio padre, si fidava molto di lui, anche se non ne capivo il motivo. Lui non era... malvagio, per niente. Inoltre aveva la mia età, il che voleva dire che saremo stati compagni di stanza. "Andrà bene vedrai, con me al tuo fianco non ne sbaglierai una, ci divertiremo." Sorrise, io lo guardai male e mi vennero in mente dei modi con cui mi sarebbe piaciuto torturarlo. Forse avrei dovuto seguire un corso di gestione della rabbia.
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Devil in disguise
Short StoryKyle è il figlio di Lucifero, non ha mai avuto una vita normale ma gli si presenta l'occasione quando suo padre gli ordina di frequentare un college americano, solo per conoscere una ragazza. Jade Thompson, è una comune ragazza che possiede in realt...