La notte più bella dell'anno

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Jade
Istintivamente mi allontanai da Chandler e raggiunsi Michael e Kyle che mi guardavano attoniti.
"Wow" Balbettò Michael.
"Sei stupenda!" Gli sorrisi.
"Ti ringrazio."

"Un angelo che si veste da angelo, mai scelta fu più azzeccata." Esordì Kyle, guardandomi intensamente.
Indossavo un vestitino bianco aderente e ricamato, un paio di tacchi e delle piccole ali.
Avevo arricciato i capelli e truccato gli occhi in maniera diversa rispetto al solito. Sì, per una volta mi sentivo davvero carina, ma non abbastanza da attirare l'attenzione di uno come Kyle.

"Adoro i vostri costumi." Commentai, e risi nel vedere Michael vestito da vampiro. "Adoro Halloween, è il giorno più bello dell'anno." Sorrise Michael.

"Dov'è Rosie?" Chiese Kyle. "Non lo so, stava ballando con un ragazzo e l'ho persa di vista."
Spiegai. "Oh..." Commentò Michael, sembrava deluso. "Ora che mi ci fai pensare sarà meglio andare a cercarla." Dissi, e vidi uno scambio di sguardi tra i due ragazzi. "Ci penso io." Disse Michael, e senza darmi il tempo di rispondere si avviò alla ricerca di Rosie.

Tornai a guardare Kyle e lo beccai a fissarmi, ancora.
"Kyle!" Esordì Chandler per poi tornare nella mischia.
Kyke sorrise senza dire una parola.
Improvvisamente un ragazzo si avvicinò a me e mi sorrise.
"Balla con me." Sussurrò mettendomi una mano intorno ai fianchi.
"Non mi va." Sorrisi e cercai di scostarmi, lui fece il broncio.
"Su andiamo, ci divertiremo!"
Continuò, afferrando il mio braccio.
"Davvero, no." Risposi.

Il ragazzo stava per riaprire bocca quando Kyle lo anticipò.
"Ha detto no."
Lui rise e alzò le mani.
"Calmati amico, mi fai passare per un maniaco."
Kyle gli rivolse un'occhiataccia per poi prendermi la mano e portarmi via da lì.

"Grazie." Urlai.
Lui si girò a guardarmi ma non disse nulla, e iniziò a salire le scale mentre continuava a tenermi per mano.
Ci fermammo in un angolino della casa che ancora non era popolato da gente, ma la musica era davvero troppo alta ed era impossibile parlare.
"Questa casa mi ricorda qualcosa." Allusi, ma lui sembrò non sentire a causa della musica.
Mi avvicinai al suo orecchio e rimasi ipnotizzata dal suo profumo.
"Ho detto che questa casa ormai la conosciamo bene." Risi, pensando alla nostra avventura di quella sera, in cui ero rimasta ancora una volta, affascinata dalla sua cultura e dal suo modo di parlare.

Il fascino di una persona infondo, su quali basi si fondava? Una persona è affascinante perché è bella, o perché il suo modo di essere fa passare l'aspetto in secondo piano, ed è come se un raggio di luce gli uscisse dagli occhi e stare con lei ti fa sentire maledettamente bene?
Non lo sapevo, onestamente. E Kyle era un caso a parte dal momento che era indiscutibilmente bello.

Quando tornai a guardarlo lo vidi concentrato sulle nostre mani ancora unite, e quando me ne accorsi, le sciolse. Stava per parlare quando
qualcuno da dietro lo spinse involontariamente, Kyle mi venne addosso e io toccai con la schiena la parete dietro di me.
"Scusami." Disse, e appoggiò una mano alla parete, facendomi sentire in trappola.

E quando i nostri sguardi si incrociarono di nuovo, non ci capì più niente. Eravamo così vicini che non avrei dovuto fare sforzi per riuscire a baciarlo. E in quel momento lo volevo più di ogni altra cosa. Volevo baciare quel ragazzo che mi aveva stregata fin dal primo giorno, per quanto non volessi ammetterlo. Con lui mi sentivo costantemente in preda al desiderio.

Lo volevo, volevo stare con lui, volevo che mi parlasse di quelle storie con cui sembrava così in sintonia, o semplicemente volevo che lui parlasse con me, volevo che mi guardasse come aveva fatto tante volte senza sapere che me ne ero accorta, e volevo guardarlo mentre camminava tra i corridoi e ignorava il fatto che tutte le ragazze gli sbavavano dietro perché era uno dei ragazzi più belli che avessimo mai visto.

Kyle era tutto questo, o almeno lo credevo, perché in realtà era molto, molto di più. Tornai in me e ripresi a incastrare i miei occhi limpidi come il cielo nei suoi occhi così scuri come la notte. Voleva baciarmi anche lui, lo percepivo dal suo respiro ormai pesante e dalla vena del collo che gli pulsava.

Inaspettatamente lasciò cadere una mano sulla mia gamba, e la fece risalire lentamente, facendomi tremare. Ormai non avevo più il controllo, ma percepivo che anche i suoi occhi tremavano sotto il mio sguardo, quasi come se non lo reggesse.

Avvicinai di poco la mia bocca alla sua, senza baciarlo, non avrei fatto io il primo passo, ma volevo vedere fino a che punto riusciva a resistere. Sembrava trattenersi, e questa cosa mi innervosiva.
Chiuse gli occhi mentre il suo respiro si confondeva con il mio, stava per cedere, lo sentivo.

Mi prese la faccia con le mani e improvvisamente spostò la sua bocca sul mio collo e al primo bacio, dalla mia bocca uscì un sospiro. Fu quello. Quel semplice piccolo verso, a farlo rinsavire.
Come se per lui fosse stata una vittoria, si allontanò e mi guardò negli occhi in modo diverso rispetto a prima. "Non posso farlo." Disse, per poi andarsene e lasciarmi sola nell'angolino di quella stanza che sembrava rimpicciolirsi sempre di più insieme alle mie emozioni in subbuglio.

Ma la cosa peggiore fu che non appena voltai lo sguardo, a guardarmi in un modo che non avrei potuto descrivere a parole, c'era Rosie.

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