Sono dello scorpione

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Jade
Io e Kyle iniziammo a curiosare dal primo piano della villa, che presentava tre camere da letto, due bagni, la cucina, il soggiorno, la sala cinema, la palestra e un'altra stanza di cui non conoscevamo ancora l'utilizzo. La aprimmo e scoprì con mia sorpresa che si trattava di una piccola galleria d'arte con le copie di alcuni dei quadri più famosi al mondo. Ogni centimetro di quella casa era piena di gente a causa della festa, eppure la stanza più bella era vuota.

Io e Kyle ci ritrovammo ai poli opposti della stanza, e ci immergemmo nell'arte che solo artisti come Picasso, Da Vinci, Klint, Van Gogh, Munch e Goya potevano creare.

"Allora..." Cercai in qualche modo di rompere il ghiaccio. "Da dove vieni?"
"Dal Michigan." Rispose, senza distogliere lo sguardo dalla Monnalisa. "Tu?" chiese.
"Dall'Oregon." Risposi, mentre toccavo con le dita l'Urlo di Munch. "Come mai sei a Los Angeles per il College?" Chiese.
"Durante il liceo pensavo che al College avrei voluto fare qualcosa di grande, e scegliere di andare in una università lontana mi sembrava il primo passo da fare." Risposi, e vidi che lui stava osservando Notte Stellata di Van Gogh.

"E ci sei riuscita?" Chiese.
"A fare cosa?" Risposi, mentre continuavo a sfilare accanto a quei capolavori, cercando di osservarli tutti attentamente. "Sei riuscita a fare qualcosa di grande?" Sorrisi.
"Non credo, sono solo al primo anno, ma spero di sì, un giorno."

"E tu invece, perché sei venuto qui?"
Lui si schiarì la voce e continuò a camminare lungo la parete. "Volevo una pausa dalla mia famiglia, e poi ho sempre amato Los Angeles.".
"Come non amarla." Sospirai.
Stavo per toccare un altro quadro con un dito quando mi accorsi che lui stava per fare lo stesso. Ci sorridemmo imbarazzati e io ritirai la mano.
"Il Bacio di Klimt." Sussurrò. "È meraviglioso."
"Già." Disse, per poi lanciarmi un'occhiata.

Poco dopo arrivammo al secondo piano, dove c'erano altre due camere da letto, altri due bagni, uno studio, la sala gioco e un'altra stanza misteriosa.
Anch'essa si rivelò vuota, ma nascondeva un segreto meraviglioso. Era una specie di planetario. La stanza era illuminata da queste luci blu che ti facevano sembrare di vedere il cielo, ed erano visibili diverse costellazioni.
Sembrava un sogno. Kyle camminò al centro della stanza e si distese sul pavimento. Lo guardai perplessa ma decisi di imitarlo.

"Quella è la cintura di Orione."
Disse, indicando con il dito una delle costellazioni più luminose.
"È quella è Cassiopea." Seguì il suo dito e mi raccontò la storia di una donna che dichiarava di essere la più bella, e che per questo venne punita e fu trasformata in un mostro.
"Qual è il tuo segno zodiacale?" Chiese a un tratto. "Aquario."
"Quella è la costellazione dell'Aquario." "È bellissima!" Esultai.
"La mia è più bella." Disse e io mi girai verso di lui. "Sono dello Scorpione."
Aggiunse soddisfatto, per poi indicarmi la sua costellazione. Feci una smorfia e sbuffai. "Non ho un bel rapporto con gli Scorpione." Dissi, e lui sembrò ridere spontaneamente.
"Spero di farti cambiare idea."

"Beh per ora ho già potuto constatare che abbiamo idee parecchio diverse su alcune cose." Dissi, alludendo al nostro dibattito sul libro di John Milton. Lui sembrò capire al volo.
"Vedere le cose da un'altra prospettiva è sempre interessante, perché limitarsi a guardare solo la propria?"
Disse e io mi girai a guardarlo.
"Ognuno cerca di imporre la propria visione del mondo agli altri, e se esistono miliardi di realtà diverse per ognuno di noi... Allora qual è la verità?" Forse non esisteva una verità.

Kyle sembrava conoscere tutti i segreti dell'universo, e mentre lo ascoltavo parlare per un attimo mi passò per la mente il nome della mia migliore amica.
L'arte e l'astronomia avevano fatto volare il tempo, e in un lampo era già mezzanotte. Avvisai Kyle e in poco tempo raggiungemmo tutti gli altri, e intravidi la mia amica seduta su una poltrona con Michael.
Sembravano davvero ubriachi, ma magari così non se la sarebbe presa troppo.

"Ehi." Dissi avvicinandomi a loro.
"Siete tornati!" Esultò Rosie.
"Questo ragazzo è uno spasso." Rise. indicando Michael. "Siete ubriachi." Sospirai. Entrambi annuirono e Kyle mi lanciò un'occhiata che non riuscì a decifrare. "Jade!" La voce di qualcuno mi fece voltare, e mi ritrovai un Chandler sicuramente un po' ubriaco. "Non ti ho più vista, mi sono divertito un mondo." Rise. "Possiamo tornare al campus?" Chiesi. "Certo! Ma sono ubriaco." Ci mancava solo questa. Ma quando mi girai verso Kyle trovai una soluzione. "Può guidare Kyle!" Dissi.
Lui sembrava un po' sorpreso ma accettò come se sapesse che non poteva fare altrimenti.

Per fortuna, tralasciando la guida bizzzarra e un po' maldestra di Kyle, tornammo al campus sani e salvi. Ma quando stavamo per avviarci all'entrata, Chandler mi bloccò e lasciai gli altri avviarsi senza di me.
Mi voltai verso di lui che era appoggiato alla macchina.
"Mi dispiace di non essere stato con te stasera." Disse.
"Tranquillo, mi sono divertita."
"Mi fa piacere, ma avrei tanto voluto fare una cosa stasera." Disse e io lo guardai interrogativa.

In un attimo Chandler si slanciò per baciarmi, o almeno provarci perché riuscì a voltarmi in fretta. "Mi dispiace." Disse subito. Le mie guance diventarono viola e abbassai la testa.
"Non è colpa tua, ma... sarebbe il mio primo bacio, e non voglio che sia così." Dissi. Lui restò leggermente sorpreso e poi annuì. "Buonanotte Chandler ." Dissi, per poi voltarmi e scoprire che Rosie, Michael e Kyle avevano assistito a tutta la scena.

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