Fa sempre così caldo qui?

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KYLE
Alzai lo sguardo e incontrai gli occhi di Michael, che mi guardava con una espressione che non avrei saputo descrivere. Mi disse che doveva parlarmi urgentemente, guardai la ragazza che avevo appena baciato e lei mi sorrise, lasciandomi andare.
Mi avvicinai a Michael con la voglia di ucciderlo, mi trascinò in una stanza della casa sorprendentemente vuota, chiuse la porta e si sedette contro il muro.
"Mi spieghi cosa succede?" Stavo perdendo la pazienza.
"Mi dispiace tanto." Disse solo. Era ubriaco, quindi pensai che stesse delirando. "Per cosa?"
"Io non credevo che saremmo arrivati a tanto... doveva essere solo una missione per tuo padre, non credevo che ti saresti davvero innamorato di lei, non ti era mai successo prima."
Iniziò a parlare così velocemente che facevo fatica a seguirlo, ma sentivo il mio cuore iniziare ad agitarsi, perché avevo già capito che dopo le sue parole, sarebbe cambiato tutto.
Mi abbassai e posai le mani sulle sue spalle.
"Cosa cazzo stai dicendo Michael?"
Lui alzò lo sguardo verso di me, e poi iniziò a piangere.

"Quando tuo padre ti ha fatto venire qui per lei, non era per il motivo che credi tu. Lui non vuole Jade per i suoi poteri, lui vuole ucciderla."
Tre parole bastarono per farmi crollare.
"Che? Cosa significa Michael?"
La mia voce era fragile e non riuscivo a riflettere. Mi aveva mentito fin dall'inizio. Aveva lasciato che mi innamorassi della prossima vittima di mio padre, e sapeva che le vittime di mio padre non avevano nessuna possibilità di salvarsi.
Lui lo sapeva e aveva lasciato che accadesse. Quante volte può spezzarsi un cuore? Avevo sempre pensato che il mio fosse di pietra, ma in quel momento capí che era sempre stato lì, aspettava solo qualcuno che lo facesse tornare a battere.

"La profezia..." sussurrò.
"Gabriel ha rivelato a tuo padre l'esistenza di una ragazza molto potente, l'unica in grado di poterlo sconfiggere. Discende da una famiglia di streghe potentissime, è la prescelta del falso Dio, mandata sulla terra con il compito di uccidere il male. Tuo padre non ci credeva ovviamente, ma Gabriel gli ha mostrato delle immagini e... per la prima volta credo di aver visto la paura nei suoi occhi, è stato incredibile. Così tuo padre ti ha affidato questa missione, perché sapeva che vi sareste innamorati e questa cosa l'avrebbe resa debole, o pronta a sacrificarsi per te. Mi dispiace così tanto Kyle, non credevo sarebbe successo davvero, ma quando vi ho visto baciarvi mi è scoppiato il cuore. Lei non se lo merita, e nemmeno tu. Siete anime gemelle, nulla di tutto questo è giusto."

Non sapevo cosa dire, le sue parole continuavano a ripetersi nella mia testa. Mi alzai di scatto e presi il muro pugni.
"Io mi fidavo di te." Dissi soltanto.
Michael si alzò e disse: "Possiamo ancora trovare una soluzione!"
Urlò. Sapeva anche lui che non era vero. "Tu no, ma io devo andare da lui, subito. Non dire nulla a Jade e non seguirmi." Non lo lasciai rispondere e in un attimo mi teletrasportai nel regno di mio padre. Non c'era tempo da perdere.

Iniziai a sudare, per il caldo e per la rabbia. L'inferno era paragonabile a una grossa sauna fatta di roccia:
c'era lava dappertutto e c'era sempre una fitta nebbia che ti faceva sentire disorientato. Alle anime che arrivavano lì per la prima volta era questo l'effetto che faceva: improvvisamente si sentivano persi e angosciati, come se si trovassero in una stanza con dieci serial killer, che si nascondevano da qualche parte, e potevano saltare fuori in qualsiasi momento.

Mentre ricambiavo le occhiataccie dei seguaci di mio padre, arrivai alla sala centrale dove era posto il suo trono.
Mio padre passava la maggior parte del tempo seduto su quella poltrona fatta di pelle di animale, con due serpenti arrotolati a fare da braccia, e grosse spine che uscivano dai lati.

Camminai spedito verso di lui, a testa alta, non avevo più nulla da perdere. Stava mangiando dell'uva, imboccato da Celine, la sua dama preferita, e nel frattempo rideva mentre guardava due peccatori essere torturati a suon di martello.
"Padre" azzardai.
Incroció subito gli occhi nei miei, e per la prima volta non avevo paura.
"Figliolo, che sorpresa! Non pensavo di vederti tanto presto, non stavate festeggiando lì?, e la tua nuova amica dov'è?" Fece un sorrisetto maligno. "Michael mi ha detto tutto."
Cambiò subito sguardo e ordinò a tutti gli altri di sparire.
"E così il pollo ha parlato." Rise.
"Non dirmi che ci sei rimasto male Kyle... non dirmi che ti sei innamorato!" Scoppiò in una grossa risata e sentivo crescere sempre di più la rabbia.

"Lei non verrà qui, puoi anche tenermi legato per sempre e torturarmi, ma tu non l'avrai mai."
Dissi, avrei dovuto portarla io qui, e lei sarebbe entrata dopo aver espresso la volontà di farlo. Ma non sarebbe mai successo, e lei non mi avrebbe più visto. Forse potevo vivere lontano da lei, ma non potevo vivere con il peso della sua morte. E dal momento che all'inferno le nostre anime vivono in eterno, l'eterno è un tempo davvero troppo lungo per vivere soffrendo per amore.

"Tu credi di potermi fermare Kyle? Sei ridicolo! Credevo che tu fossi il migliore, ma sei solo un bambino! Dovrei banditi! Qui le cose succedono solo se lo voglio io, e io voglio vedere quella ragazza morta, subito!"
Tuonò. "Hai paura di una ragazza papà? Credevo che tu fossi il più potente dell'universo!" Urlai, lui avanzò verso di me e mi preparai a reagire.
"Io non ho paura di nessuno, voglio uccidere quella ragazza perché è assurdo che in giro qualcuno possa pensare che una mocciosa mortale sia più potente di me. Del re degli Inferi? Ti rendi conto dove siamo arrivati? Avrei dovuto uccidere Gabriel solo per la sciocchezza che ha cacciato fuori." Stavo per ribattere quando sentimmo dei passi dietro di noi e ci voltammo verso l'entrata.

Due guardie tenevano legati Michael e Jade e li trascinavano per farli camminare. Il cuore mi balzò dal petto. Lei era lì, era finita, non avrei potuto salvarla. Li guardai sconvolto.
Michael aveva una faccia colpevole ed evitava di guardarmi. Jade non sembrava spaventata ma quasi divertita dalla situazione, ed era ancora bellissima. Guardandola meglio notai che aveva un foglio tra le mani, era la mia lettera, ne ero certo. Mio padre sorrise perché sapeva di aver vinto. Jade sospirò e poi disse ridendo:
"Ma fa sempre così caldo qui?"


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