Capitolo 3: Ferite Aperte

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Dopo solo una manciata di secondi di camminata sentii dietro di me rumore di zoccoli e ruote di carro. Mi voltai di scatto e vidi una carovana formata da quattro grossi carri mercantili, ognuno dei quali trainato da due cavalli neri. Fermai così il primo carro.

Kōri

"Dovrei chiedere informazioni, magari possono darmi un passaggio," pensai speranzoso.

«Salve signore, potrei sapere dove siete diretti?»

Il primo dei due mercanti sopra il carro mi fissò titubante per un paio di secondi, poi si decise a rispondere. Era un uomo sulla quarantina d'anni, robusto, calvo e aveva dei lunghi baffi castano scuro.

Mercante

«Stiamo trasportando un grosso carico di riso ai possedimenti vicino alla Villa Kōri, ti serve qualcosa ragazzino? Siamo di fretta.»

Kōri

«Il mio nome è Tsumetaze Kōri, e avrei bisogno di un passaggio alla mia villa.» -A questa affermazione il mercante quasi si mise a ridere, probabilmente pensava fosse una bugia detta per comodità- «Ovviamente sono disposto a pagare una buona cifra per il disturbo e se necessario garantisco la vostra protezione nella notte a venire,» dissi portando la mano all'Haori e muovendolo leggermente, rivelando la spada.

Appena tirai fuori la questione denaro e alla vista della lama, subito i dubbi del mercante si appianarono e diventò istantaneamente cordiale e disponibile.

Mercante

«Ma certo signore, perdoni la mia insolenza. Abbiamo un posto libero sull'ultimo carro, se desidera. Per il viaggio, vista la lunghezza del tragitto, chiederei la modesta cifra di duemila Yen.»

Kōri

"Proprio senza ritegno," pensai, data la cifra esorbitante, o perlomeno lo sarebbe stata per una persona normale.

Decisi comunque di accettare, per evitare discussioni o trattative inutili.

«La ringrazio, ecco qui il denaro,» dissi porgendo sulla mano del mercante la cospicua somma. Egli sorrise e mi indicò il carro in fondo alla carovana.

Mi posizionai così sul quarto carro, a fianco di un unico mercante, rimasto solo.

Mercante

«Bene ragazzi, si parte!» Comunicò ai suoi compagni, anch'essi mercanti, prima di partire.

Il viaggio sarebbe dovuto durare all'incirca tre ore.

Due ore più tardi.

Le prime due ore passarono tranquillamente. Stavamo percorrendo un piccolo sentiero dissestato in sterrato, e avevamo alla nostra destra una cupa e tetra foresta di Abeti, mentre alla nostra sinistra si estendevano dei grandi campi coltivati.

"A giudicare dalla posizione della luna sono circa le ventitre," pensai rivolgendo lo sguardo al cielo.

Proprio in quel momento, i cavalli iniziarono a nitrire e scalciare e, guardando avanti, vidi che anche quelli del nostro carro stavano avendo la stessa reazione. Un coro di urla strozzate provenì dai carri antecedenti il nostro... eravamo stati attaccati dai demoni. Avevano aggredito i carri più avanzati e i cavalli, sentite le urla, si erano spaventati. Iniziarono a correre all'impazzata e ribaltarono i carri, rovesciando tutto il riso in essi contenuto.

Kōri

«Attacco dei demoni, tutti al riparo!» Gridai a squarciagola, cercando di farmi sentire da più persone possibili.

Demon Slayer: La Spada della tormentaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora