Louis pensò di avere le allucinazioni.
Le probabilità che un ragazzo arrivasse e ammazzasse Kelli e la sua squadra di empuse era bassa, ma quella che quel ragazzo fosse Stan, il suo primo amico che aveva gettato accidentalmente nel Tartaro anni prima, era ancora più bassa.
Il figlio di Ermes stava ancora festeggiando per aver schiacciato con una scopa (Louis decise di non chiedere perché) le empuse quando Louis si fece sfuggire un: "Cazzo, Stan!"
Solo allora, Stan, si accorse della presenza dei ragazzi e impallidì. "Louis?!"
Zayn sbuffò. "Ci siamo anche noi, sai."
"Stan!" Esclamò di nuovo Louis.
"Louis!" Ripetè Stan.
Rimasero a chiamarsi per un altro minuto, fino a quando Stan si decise e abbracciò il figlio di Ade. "Porca puttana, Louis!" Lo squadrò, dall'altro verso il basso. "Sai che sei fatto un figo?"
Louis sorrise timidamente, arrossendo, e lo sguardo di Niall si spostò su Harry. "Intervieni o no?" Sussurrò, spintonandolo con il gomito. Harry roteò gli occhi. Per quanto fosse geloso di come quel tipo si stesse comportando, non aveva intenzione di togliere quella felicità al suo... amico Louis (?).
"Sei vivo, santi numi!" Esclamò Louis, osservando un po' troppo -per i gusti di Harry- quel figlio di Ermes.
"Oh, be', sì. Mi sono adeguato." Si strinse nelle spalle.
Louis guardò a terra, in imbarazzo. "Ehm, Stan io devo dirti che mi dispiace per..."
"È tutto okay, Tommo!" Gli mise una mano sulla spalla e- no, okay, Harry non era una persona gelosa, di solito, ma stava sul serio per uccidere Stan. "Sono stato uno coglione presuntuoso io, e ci sta che hai usato male i tuoi poteri, inconsapevolmente."
Louis annuì, e ad Harry sembrò che stesse... piangendo?! Sì, stava decisamente piangendo, perché Stan lo abbracciò e gli sussurrò cose tipo: "Oh, no, tesoro, non piangere. Siamo insieme, avanti." Okay. Ora era troppo. Nessuno chiamava i propri migliori amici tesoro se non ironicamente. E Stan non era assolutamente ironico.
Harry cercò di dipingersi in faccia il suo miglior sorriso cordiale (che sembrò più come un misto tra un sorriso altezzoso, stile io-sono-meglio-di-te-pussa-via, e tra un sorriso da pazzo, stile toccalo-ancora-e-ti-spezzo-le-ossa-una-ad-una), fece un passo avanti e tossicchiò. "Ciao, piacere di conoscerti." Gli porse la mano, e potè sentire Liam, Niall e Zayn ridacchiare dietro di lui. "Io sono Harry Styles, figlio di Apollo."
Stan gli sorrise e guardò Louis, che distolse lo sguardo arrossendo, ghignando. "Ciao, io sono Stanley Lucas, ma puoi chiamarmi Stan. E sono un figlio di Ermes. Posso sapere cosa ci fate nel Tartaro?"
Mentre Louis spiegava a Stan tutta la faccenda, Harry si rivolse agli altri tre. "Perché non vi ha calcolato nemmeno?"
Liam aprì bocca, probabilmente per dire qualcosa, ma Zayn si strinse nelle spalle e lo precedette. "Gli stiamo sul cazzo."
Liam gli diede uno schiaffo sulla spalla e Zayn si lamentò. "Ahi! Amore, scusa eh, ma è la pura verità: noi stiamo sul cazzo a lui e lui sta sul cazzo a noi."
"È abbastanza lampante." Aggiunse Niall, annuendo.
Il figlio di Atena roteò gli occhi. "E vi siete mai chiesti perché sia così?"
"Perché al liceo eravamo tutti e tre più bravi di lui in qualsiasi cosa." Rispose Niall, semplicemente.
"Il fatto è diverso," obbiettò Zayn. "Lui faceva proprio schifo in tutto. Anche Louis era più bravo di lui in matematica. Cioè, Louis!"
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The Prince Of Darkness [L.S.]
FanfictionPer diciotto lunghi anni Harry si era sempre chiesto come fosse suo padre, dove fosse suo padre, chi fosse suo padre. Anne continuava a dirgli che era un musicista impegnato in una tournée, ma la scusa aveva cominciato a diventare sospetta quando su...