Capitolo quattro

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Martedì 

"E oggi dove mi porti?" Domandò Harry, che era stanco di aspettare. "Di nuovo cinema?"

Louis stava guidando da quaranta minuti e non gli aveva ancora detto niente su dove lo stesse portando.

"Per quanto mi allieterebbe l'idea di ritornare al cinema per altro cibo gratis e per vederti di nuovo urlare, ho in mente un posto piacevole." Rispose, senza staccare gli occhi dalla strada.

"Sai che non mi piacciono gli strip club, giusto?" Chiese Harry, tanto per essere sicuro. 

Louis scoppiò a ridere, e ad Harry tornarono in mente le parole di Liam: «Forse abbiamo trovato la cura per Louis.»

Non aveva capito cosa volesse dire, ma pensò che c'entrasse qualcosa con il fatto che lui era in grado di far ridere Louis. 

"Sei troppo ingenuo per uno strip club, lo so." Ghignò Louis. 

Harry gli diede un pugnetto sul braccio -stavano ancora lavorando sul contatto fisico- e sussurrò un: "Bastardo di un principino."

"Se non fosse che ormai siamo quasi arrivati, ti butterei fuori da questa macchina a calci in culo."

Quando Louis, qualche metro dopo, fermò la macchina davanti ad un prato immenso, Harry spalancò gli occhi. "Mi hai portato qui per uccidermi?"

Louis fece roteare gli occhi. "Per quanto mi piacerebbe farlo, sono sicuro che riusciresti a scappare anche in quel caso." Scese dalla macchina e andò dal lato di Harry per aprirgli lo sportello.

Harry lo guardò stranito, visto che non era la prima volta che faceva un gesto del genere nei suoi confronti, e Louis si giustificò: "Sono abituato a farlo con le mie sorelle." 

"Hai sorelle?"

"Sì, ma non sono come noi. Mia mamma le ha avute con un altro uomo, Mark Tomlinson."

"Aspetta... tu ti chiami Louis Tomlinson."

"Che scoperta, Curly." Disse, sarcastico, ed Harry mormorò un 'sai che intendo'. "Okay, okay, ho preso il cognome del mio patrigno perché è un uomo davvero meraviglioso e mi fa, ancora oggi, da padre."

"Non puoi parlare con Ade?" Chiese Harry, seguendo Louis verso un punto indefinito nel prato.

Louis ridacchiò. "Oh, Curly, per quanto Ade sia cool e ricco sfondato, a me serve qualcuno in grado di darmi consigli da utilizzare quando gioco a calcio, e non solo qualcuno che mi insegni a usare la spada. Però li adoro entrambi."

"Si sono mai incontrati? Mark e Ade, intendo."

Louis ridacchiò. "Oh, sì. Per i primi dieci minuti c'è stata più tensione di quando prendevo un'insufficienza e dovevo dirlo a mia mamma, ma poi si è rotto il ghiaccio e hanno cominciato a scherzare. Solitamente invitiamo Ade e Persefone  a casa nostra per Natale, anche se Persefone preferisce rimanere negli Inferi." Si avvicinò ad Harry, sussurrandogli ad un orecchio. "Detto tra noi, è meglio così."

Harry ridacchiò. "Va bene, principino, dove ci hai portato?"

Louis scosse la testa, "Non siamo ancora arrivati. Prendimi la mano, così facciamo prima."

"Vuoi fare un altro viaggio ombra?" Harry lo guardò minacciosamente. 

"Curly, tranquillo. Non sverrò." Gli prese la mano e prima che Harry potesse rendersene conto erano davanti ad un lago. 

"Wow, Louis!" Esclamò, meravigliato, avvicinandosi al lago la cui acqua era talmente cristallina da potercisi specchiare. "È bellissimo!" 

Posò sul prato lo zaino che aveva in spalla e si tolse velocemente i pantaloni, facendo sgranare gli occhi al figlio di Ade. Dopo, passò a sbottonare la camicia e quando ebbe finito la appallottolò e la infilò dentro lo zaino.

The Prince Of Darkness [L.S.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora