Capitolo 8

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Silvia

" Chiara, fa a attenzione! " Mia cugina era venuta da me a prepararsi per la grande festa, mi stava aiutando ad acconciare i capelli ma mi stava letteralmente strappando il cuoio capelluto.

" Perdonami tesoro ma i tuoi capelli sono più ribelli di te!"

" Posso continuare io se vuoi"

" Stai scherzando? Tutto il mio lavoro sarebbe rovinato se le tue mani maldestre toccassero questo capolavoro"

Alzai gli occhi al cielo, ma non ribattei perché sapevo che aveva ragione, ero un guaio vivente e avrei combinato qualche casino di sicuro.

" Ecco qui la signorina è servita, fanno 50 euro"

" ah-ah-ah molto divertente stronza" mi alzai per guardare allo specchio il risultato

" Sei bellissima Sissi, credo che nessuno stasera potrà toglierti gli occhi di dosso"

Mi lisciai il vestito e arrossii per la sua affermazione, mi concentrai sulla mia immagine riflessa e mi stupii di me stessa. Il vestito era magnifico e mi calzava a pennello, il trucco nero contornava ed esaltava i miei occhi da cerbiatto e i capelli cadevano morbidi sulla spalla destra.

" chi sei tu e che ne hai fatto della mia sorellina"

Cris mi guardava a bocca aperta dall'uscio della porta, mi venne da sorridere perché aveva ragione quella sera non ci sarebbe stata la piccola Sissi ma solo una donna dall'aspetto fiero ed elegante.

" è un modo carino per dirmi che sto bene Cris?"

" Beh se non fossi mia sorella forse un pensierino te lo farei" Bleah! Gli lanciai un cuscino che riuscì ad evitare chiudendo la porta, ma dopo poco la riaprì.

" Partiamo tra 15 minuti, signore mi raccomando non fate aspettare troppo" e dopo un occhiolino e un sorriso si precipitò giù dalle scale.

Non meno di cinque minuti dopo fummo entrambe pronte per andare alla festa, anche Chiara era magnifica con il suo vestito di raso verde acqua, sembrava una fata.

Giù vidi mia madre che sistemava la cravatta a mio padre e quella scena mi fece intenerire da matti ma poi mi voltai e rimasi di stucco. Il mio professore si ergeva in tutta la sua imponenza nel suo completo nero pece. Si era rasato e i suoi ricci ribelli erano stati domati con del gel, era stupendo e lui mi guardava come se non avesse occhi per altro.

Si avvicinò a me e prese le mie mani tra le sue, non gli importava cosa potessero pensare mia madre o mio fratello, c'eravamo solo io e lui.

" Sei una visione Sissi, davvero stupefacente" mi fece girare su me stessa e mi venne da sorridere.

" Anche tu sei niente male prof" i suoi occhi brillarono e mi rivolse un sorriso malizioso. Peccato che quel momento intimo venne interrotto da Cristiano.

" Allora siamo sei quindi bisogna prendere due auto"

" Avevo intenzione di prendere la mia auto Cris, Sissi vuoi accompagnarmi?" il mio professore mi guardava speranzoso, voleva che lo accompagnassi! Accidenti ne ero felice ed eccitata, annuii senza pensarci due volte ma notai uno sguardo strano da parte di mio fratello, lo ignorai e mi avviai nella super auto di Riccardo.

Il tragitto fu breve perché Riccardo si fermò a pochi isolati da casa mia in una piazzola buia.

Non mi diede il tempo di chiedergli perché si fosse fermato che le sua labbra furono sulle mie, bisognose, calde e accoglienti la sua lingua si intrecciava con la mia in una danza dolce e irrequieta. Mi era mancato così tanto.

Solo per questa volta, dimmi di siDove le storie prendono vita. Scoprilo ora