Capitolo 29

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Sissi

Ci vollero ben sei settimane prima che io potessi muovermi senza dolori al petto, sei lunghissime settimane in cui il mio compagno aveva deciso di trattarmi come una bambola di porcellana.

" Smettila Riccardo, voglio tornare al mio lavoro!"

" Non prima dell'ultima visita Sissi" che diamine, nemmeno mi guardava in faccia. Mi avvicinai alla scrivania del suo ufficio e tirai via le carte che a quanto pare erano più importanti di me.

" Io ci vado adesso e non si discute"

" Sissi, dammi quei documenti" glie li sventolai davanti senza farglieli prendere.

" Ragazzina stai giocando con il fuoco" corsi via sapendo che lui mi avrebbe rincorso

" Sissi non puoi correre! Vieni qui."

" Non ci penso nemmeno professore, vieni a prendermi!" avevo fatto male i miei calcoli lui era molto più veloce di me

" Ti ho presa" mi voltò verso di se e sfilò i documenti dalle mani, eravamo ansanti e io ero anche eccitata. Mi aveva negato il sesso per un mese e mai come in quel momento avrei voluto saltargli addosso.

" Mi dici come devo fare con te?"

" Io avrei qualche idea professore" lui mi baciò con ardore ed ebbi la sensazione che quella volta non mi avrebbe lasciato a bocca asciutta. Cominciai a spogliarlo velocemente e anche lui aiutò me a farlo, ci ritrovammo nudi sul divano in pochi istanti.

" Cazzo Sissi ti voglio da impazzire" potevo giocarmela bene

" Puoi avermi ad una condizione" lui si bloccò e mi guardò stranito

" Quale?"

" Devi lasciarmi lavorare" lui ci riflettè un po' prima di sfoderare uno dei suoi sorrisi calcolatori " solo se tu ricominci a studiare" lo scherzetto mi si era ritorto contro, volevo ottenere qualcosa e lui in cambio mi aveva fottuta con il mio stesso ricatto. Riccardo aveva cominciato a pressarmi sulla mia carriera giuridica ma io non avrei mai potuto dare via il negozio.

" D'accordo" le sue labbra furono di nuovo sulle mie mentre le sue mani mi palpavano i seni.

" Oh dio Riccardo" gettai la testa indietro per il piacere, lui infilò due dita dentro di me " sei talmente bagnata che non avrei nessuna fatica ad entrarti dentro"

" Allora cosa aspetti a farlo?" non se lo lasciò ripetere due volte, con una stoccata mi penetrò. Mi sentivo di nuovo viva, mi ero fatta mille pensieri sul perché non mi volesse più toccare, credevo di non essere più alla sua altezza ma, in realtà compresi che i nostri corpi erano due calamite di polo opposto, potevano stare lontane ma quando si avvicinavano la loro unione era perfetta.

" Di più Riccardo"

" Vuoi di più? Eccoti accontentata ragazzina" mi girò facendomi mettere a quattro zampe, entrò con un solo colpo facendomi urlare dal piacere.

" Stai per venire vero Sissi?" non riuscivo a rispondere ero al limite " lo sento,come ti stringi al mio cazzo, vieni Sissi, vieni per me" non resistetti più, riversai tutto il mio piacere mentre lui si accasciava su di me sfinito.

Rimanemmo sul divano a lungo quella mattina, approfittammo del fatto che Tommaso fosse con mia madre.

" Hai deciso cosa fare con tua madre?" rivolsi lo sguardo verso l'alto per guardare la sua reazione. Inutile dire che ero rimasta più che sbalordita dalla storia di Agnese Furneri, chi poteva mai immaginarsi tutto quell'inghippo familiare? Sembrava uno di quei polpettoni smielati che si vedevano in tv.

Solo per questa volta, dimmi di siDove le storie prendono vita. Scoprilo ora