capitolo 11

2.4K 46 11
                                    


"Te la fai anche con il tuo migliore amico Sudlove?" quella voce isterica continuò a parlare "oh giusto non lo è più" rise di gusto e nonostante Thomaso mi tenesse ancora per evitare di reagire mi liberai e mi avvicinai violentemente a lei. "Non ti permetterò di parlarmi così stupida puttana di una Parkinson" la presi per il colletto e la sbattei contro il muro.

"Non parlare se non sai le cose, ci fai una figura migliore" ringhiai sul suo volto che assumeva lentamente un espressione spaventata e divertita allo stesso tempo. "Sei una stupida, davvero credi che la gente a te ci tenga? Solo delle belle forme, tutto qua" continuò a ridere senza fermarsi.

Era ero quello che aveva appena detto? Ero solo una bambola con cui giocare?

Guardai per un secondo Draco e incrociai il suo sguardo avvilito, li capii, ero stata un gioco anche per lui, una scommessa forse, pensai.

Mi riconcentrai sulla figura al muro che ancora rideva fiera della sua affermazione "almeno io ce le ho le forme Parkinson" le diedi una schiaffo e me ne andai con Amelie che era appena arrivata. Sul cartellino fuori dalla mia stanza non c'era più il nome di Pansy, finalmente dopo mesi era ricomparso quello di Amelie.

"Non ascoltarla, è solo invidiosa" mi rassicuirò la mia migliore amica quando fummo sul mio letto. Continuai a sfogarmi e lei fece lo stesso con me, andò avanti tutto per un paio d'ore. "Mad" si fece seria "che ci facevi sulla torre di astronomia?" era preoccupata.

"Non è come pensi, ero lì solo per pensare, se sono caduta è perché sono scivolata, non mi stavo buttando" dichiarai piatta, non volevo parlarne. Inaspettatamente scoppiò a piangere e mi abbracciò "ho pensato il peggio, non voglio perderti" sussurrò e la strinsi forte.

"Che è successo con Thomaso?" Chiese quando si camò

"Non voglio parlarne" risosi secca e lei comtinuò ad insistere finche non mi arrabbiai ed uscii sbattendo la porta dopo che lei continuava a difenderlo ripetutamente. La sentii chiamare il mio nome da lontano e mi girai solo per farle il terzo dito e per poi procedere per la mia strada. Passai il resto del pomeriggio nella sala grifondoro, volevo bene ai grifoni e anche se passavo meno tempo con loro sapevo che mi potevo sempre sfogare.

Entrai nella sala e tutti gli occhi si puntarono su di me, una primina cominciò a strillare spaventata gridandomi di essere una serpeverde e di non poter stare lì e dopo averla guardata seriamente vidi la maggior parte della gente scappare impaurita, patetici.

"Perché tutti i grifondoro scappano quando vedono un serpeverde?" scherzai avvicinandomi al divano al fianco dei miei amici. Li guardai per un po' restando in piedi attendendo che loro mi invitassero a sedermi con loro, se non avessero voluto non li avrei biasimati, per come li aveva trattati Malfoy la sera prima nemmeno io avrei voluto avere a che fare con me stessa.

"Avanti vieni qui" Ron aprì le braccia indicandomi di mettersi sul divanetto con lui ma mentre mi recavo sorridente verso il rosso una ragazza bionda si interpose tra noi.

"Mi spiace non c'è più posto" sorrise saltando sul grembo di Ron. Guardai Harry in cerca di capire ma lui nascose un semplice risolino, Ginny faceva là simulazione di un vomito ed Hermione invece guardava la ragazza disgustata. "Lavanda Brown, giusto?" chiesi e quando annuì felice la presi per il colletto e la alzai da terra "ora sparisci" scandii lentamente le parole e quando la rimisi a terra scappò impaurita.

"Vedo che ti sei ripresa eh" scherzò un gemello "che ti aspettavi Georgino" mi buttai sul divano facendo ridere tutti per il nomignolo che gli avevo appena dato. "Mione, vorrei sedermi vicino a Fred, puoi metterti tu al mio posto?" chiesi ma lei senza dire altro si alzò con tutti i libri e scappò via.

addicted ||DRACO MALFOY||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora