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-giorno piccola- michele aveva passato la notte lì con lei, seduto su quella sedia, sveglio. -michele non dovevi restare- disse, strofinandosi gli occhi. -pensa a te...come stai?- ele gli prese la mano. -meglio-
-hai fame?- ele annuì. -vado a prenderti qualcosa al bar, ti va una camomilla?-
-si, grazie...ti amo, tanto-
-ti amo anch'io, più di tanto- mich si avviò verso il bar e incontrò geremia. sbuffò.
-questo sta ovunque- pensò. -ciao michè-
-ciao- mich sperava non chiedesse di ele.
-come mai qui all'ospedale? successo qualcosa? ele sta bene?-
-si, ele sta bene...stava un pò male ieri e ora è nella stanza sua, le sto prendendo qualcosa al bar, qui la camomilla è orribile-
geremia sorrise. -già...senti qual è la sua camera? vorrei salutarla- mich alzò gli occhi al cielo. -vieni, andiamo insieme al bar e poi andiamo da ele- non voleva che restassero soli. michele era un pò l'immagine chiara della gelosia. -va bene-
così presero quel che serviva e tornarono da lei. -ciao ele-
-hey- disse, con un tono di noia.
-come stai?-
-bene, bene, te?-
-bene, ti abbiamo preso questo- geremia le porse un cartoccio con un cornetto e il bicchiere con la camomilla.
-le ho preso, non le abbiamo- pensò mich, che corse a sedersi accanto a lei, per evitare che geremia lo facesse al posto suo.
-tu come mai sei qua?-
-enea, ha fatto un pò di casini con i suoi amici e ora sta messo maluccio-
-sempre il solito- disse ele, sorridendo.
michele continuava a guardare la scena con odio. -quando cazzo se ne va-
-già...beh ora vado, ciao ragazzi-
-ciao geremia, salutami enea- mich fece solo un senno con la testa. -quanto sei geloso- mich sbuffò. -dai dillo che sei geloso, ammettilo, lo sei anche dell'aria che respiro- ele sorrise. -non sono geloso-
-ma zitto che volevi ammazzarlo con gli occhi- mich alzò la testa al cielo, mettendo in mostra il collo. -i succhiotti li fai a me, non a lui, come puoi ben vedere, quindi perché dovrei essere geloso di chi non può nemmeno sfiorarti?- disse, per poi avvicinarsi alle sue labbra e sfiorarle con un dito. -perché a te da fastidio anche che lui respiri nelle mie vicinanze- mich sorrise. -forse hai ragione- le lasciò un bacio per qualche secondo, poi gli telefonò sua madre. -ciao mamma-
-ciao michele...sofia mi ha parlato di quella cosa, ti stai seriamente vedendo con ele un'altra volta?- mich gli disse di sì e lei sorrise. -ne parliamo dopo...ti voglio bene-
-ciao, ti voglio bene anch'io mamma-
ele sorrise. -che voleva?-
-niente, sofia ha parlato a mamma del fatto che eravamo assieme e lei mi ha chiesto se fosse vero che eri lì con me-
-senti posso chiederti una cosa?- mich annuí. -perché non me ne hai parlato prima?-
-ele te l'ho detto...non volevo che diventasse un problema, pensavo che se te l'avessi detto non saresti più venuta con me a dublino- ele sorrise. -ci sarei venuta comunque-
-che donna trasgressiva- disse mich, ridendo. lei gli diede un lieve schiaffo sulla mano. -zitto tu, che l'avrai dato sicuramente a quell'altra prima di me-
-ma se stavamo insieme da un mese imbecille, non abbiamo fatto nulla, era solo una pazza ossessionata da me, piuttosto tu chissà che hai combinato con lucas- ele sorrise. -Mr.10 centimetri? nah, non era granché- scoppiarono a ridere come dei bambini. -sei meglio tu, in tutto-
-lo sapevo già, perfettamente-
-secondo me narciso era meno narcisista di te, ne sono più che certa.-
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maneggiami con cura.||michelebravi♡︎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora