15. La forza dell'acqua

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Improvvisamente, il tubicino si schiuse ed emanò la stessa luce che Victoria aveva visto all'interno del baule, quello trovato casualmente nella sua soffitta. E proprio come quel giorno, nastri rossi legarono la VNT ad una sedia sbucata dal nulla, stringendola ad essa. Cercò di liberarsi e, nel farlo, lasciò andare Evan.

"Come cazzo hai fatto? O mio Dio!"

"Corri! Non so quanto durerà questo incantesimo!"

"Sai fare degli incantesimi?"

"Io...Io non lo so, ho solo lanciato quell'affare!"

Corsero, corsero per un'infinità di tempo ma, ormai, ci avevano fatto l'abitudine. Dopotutto la corsa non era soltanto fisica. Era anche spirituale, in un certo senso. Questa, però, è un'altra storia.

"Vik, può bastare, vero? Ci fermiamo?"

"Ancora un altro po', dai."

"Ho le gambe distrutte, ti prego."

"Preferisci essere ucciso o mangiato e, di conseguenza, ucciso in ogni caso? Io, onestamente, no."

"Era legata, lo hai visto con i tuoi occhi!"

"Sì ma, dai, qui è tutto magico e diverso. Potrebbe essersi già liberata."

Una figura comparve da dietro una gigantesca pietra che, se avesse potuto parlare, avrebbe detto di avere minimo un millennio. I due ragazzi si guardarono dritto negli occhi.

"Hai ancora le armi?"

"Non lo so, le avevo da qualche parte...Ero convinta di averle prese, diamine, dove sono? Erano qui fino a qualche secondo fa..."

"Vik, è lei. La VNT, è lei per forza, ha assunto sembianze umane di nuovo!"

"Era legata, sei tu che lo hai detto!"

"Era quello di cui ero convinto cinque minuti fa ma, sai, ora c'è un uomo che ci sta fissando ed è proprio lì dietro."

"Perché non si muove?"

"Non mi interessa, cerca!"

"Magari non è lei."

"Chi altro potrebbe mai essere?"

"Fanculo, usiamo la Mappa di Fuoco ed andiamocene da qui."

"Prendila, sbrigati."

"Io?"

"Certo, sei tu la leader miss Raily."

"Sei un caga sotto."

Lui le fece il gesto del dito medio e, subito dopo, la tirò fuori.

"Contenta?"

"Direi più soddisfatta."

"Ci sta guardando ancora, non c'è niente di soddisfacente."

"Ci fissa ma non ci uccide, non è da lei."

"Magari è una strategia. Okay, senti, la apro e vediamo che succede."
"Bene. Sì."

Evan, non pienamente tranquillo ma fiducioso, aprì la famigerata Mappa di Fuoco, che li accompagnava dall'inizio dell'avventura.

"Ahia!"

"Che succede?"

"Mi ha bruciato la mano."

"Oh, Evan, stai attento una buona volta. Fa vedere."

"Non è colpa mia e non è niente, lascia stare."

"Sì, va bene, dà qua." Lei lo afferrò per il braccio e, prendendolo per il polso, gli girò la mano. "Dio, sta ancora bruciando, è come se l'effetto non sia ancora finito."

"Abbiamo sbagliato qualcosa."

"Non importa. Viene prima la tua salute. Ricordi con Ethan? Avevamo usato quell'acqua, spero di averla ancora, fammi cercare."
"Intendi questa?"

L'uomo dietro alla pietra si mosse, dirigendosi verso di loro. Il suo palmo era completamente tinto di un azzurro limpido come il cielo estivo sulla Terra, ma anche su Mirabilis. Si fermò, poggiando bene i piedi contro il suolo, come una navicella spaziale che sta per decollare. Alzò entrambe le mani verso l'alto, socchiuse gli occhi e fece accadere la magia: lungo le sue braccia scorreva l'acqua che aveva salvato Evan dal serpente amico di Cyrus.

"Victoria, prendine un po'."

Lei era del tutto meravigliata. Fece scorrere le sue esili dita sulle possenti braccia dell'uomo misterioso appena incontrato e la porse sulla ferita del suo migliore amico. In poco tempo, non solo smise di bruciare ma sparì totalmente.

"Prima che mi riempiate di domande, mi chiamo Hydra, sono un protettore dell'acqua magica, che si chiama proprio come il sottoscritto."

"Ma allora tu sei dalla nostra parte."

"Ho provato ad avvicinarmi ma vedervi discutere mi divertiva da morire."

"Che simpatico, Hydra." Commentò Evan, ancora esterrefatto dall'accaduto precedente.

"E dai, quando mi ricapitano due umani che litigano in un mondo che nemmeno dovrebbe esistere, riguardo una Mappa di Fuoco."

"L'importante è che stiamo tutti bene. Ah, Evan, avevo ragione io.
"Non fidarsi è sempre meglio, lo sai anche tu."

"Bla bla bla. Hydra, grazie. Ormai ci conoscono tutti, non ti chiederò perché sai i nostri nomi."

"Già, è così. In realtà non è niente, in confronto a ciò che state facendo voi. Salvare Mirabilis, affrontando tutte queste prove, è davvero un'azione di una certa elevatezza morale."

"Oramai è il nostro obiettivo."

"Lo so bene. Conoscono i vostri genitori."

I due rimasero in silenzio. La mancanza della loro famiglia, giunti a questo punto del viaggio, si faceva sentire. Ogni secondo che passava poteva essere l'ultimo per i signori Raily e Johnson. Non potevano permettersi una cosa del genere, non se lo sarebbero mai perdonati, specialmente Victoria.

"Ragazzi, so quanto è dura. Io sono il primo a capirvi. Ho perso mia sorella, anche lei è una protettrice dell'acqua. Quel bastardo di Scelus me l'ha portata via. Non so nemmeno se è viva. Per questo voglio aiutarvi. Lui ha indebolito i miei poteri, proprio mentre la rapiva sotto ai miei occhi; non è riuscito ad annullarli a causa della loro forza ma ogni giorno sono più debole."

"Hydra, cercheremo di salvare tutti, compresa tua sorella." Disse Evan, pensando alla sua Selene che, al contrario, non era più possibile salvare.

"Ti ringrazio, Evan. Ad ogni modo, il mio potere è ancora funzionante e voglio terminarlo tutto per condurvi al sesto livello. Sarete sicuramente stanchi dopo aver combattuto la VNT e questo è il mio ringraziamento ufficiale per voi."

"Non c'è bisogno. Noi possiamo cavarcela ma se tu esaurisci i tuoi poteri, insomma..."

"...Sarò un umano come voi." Completò la frase il protettore dai lunghi capelli castani, il fisico più invidiato di Mirabilis e la forza della natura nelle vene. Una mente brillante, un'anima pura ed una generosità immensa: Hydra aveva cercato di salvare il suo mondo attraverso questi suoi tratti ma non bastava. Serviva qualcos'altro. Servivano Victoria ed Evan, un aiuto esterno.

"Ci sto. Mi hai convinto."

"Ci sto anch'io."

"Bene. Sarà molto veloce. Posizionatevi accanto alle mie braccia, uno qui e l'altra lì. Ecco, perfetto. Ora chiudete gli occhi e lasciate fare a me."

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