Prologo

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Sono Serena Rossi ho 16 anni e vivo a Reggio Calabria. Sono alta,magra, capelli e occhi castani. La mia é una vita bella possiamo dire, ho degli amici fantastici anche se pochi e anche se non ero molto popolare tra i ragazzi mi andava bene; ho avuto una relazione che é andata a finire male e da allora non ne ho più voluto sapere dei ragazzi per paura di soffrire di nuovo. Ero così triste che cambiai completamente il mio carattere, prima ero dolce e gentile con tutti senza nemmeno conoscere le persone adesso invece mi sono creata una corazza. Cerco sempre di sembrare una ragazza dura, che non prova sentimenti fuori ma all'interno sono fragile, pronta a crollare in qualsiasi momento. In più i miei genitori mi accontentano sempre in qualsiasi cosa, pur di non vedermi di nuovo sofferente. La mia "bella" vita a Reggio Calabria era però destinata a finire. Mio padre ha ricevuto un offerta per un lavoro molto prestigioso che gli avrebbe dato il doppio dei guadagni che aveva in questo lavoro di ora.C'era solo un problema in tutto ciò e non era purtroppo un problema che si sarebbe potuto risolvere, poiché il lavoro è a Pomezia una cittadina di Roma di cui non ho mai sentito parlare. Non volevo partire e lasciare tutto questo per un posto magari sperduto e fra i campi, dove l'unica cosa divertente da fare invece di dare da mangiare alle galline era andare in chiesa..e io non sono assolutamente una tipa da chiesa. O magari sarebbe stato un bel posto dove ricominciare da capo e avere una vita meglio di questa, avere più amici e incontrare l'amore della mia vita aggiunse il mio inconscio. In men che non si dica arrivò il giorno della mia partenza, ero triste..molto triste ma vennero i miei amici a salutarmi e colmarono un po della mia tristezza. Quando salì in macchina stavo per iniziare a piangere, capendo cosa avrei dovuto lasciare alle mie spalle una volta messa in moto la macchina, ma non lo feci.. Non volevo distruggere la mia corezza e far vedere quello che ero realmente anche se era un momento importante. Una volta salita in macchina mi consolai pensando che quello non era un addio ma solo un arrivederci. Dopo lunghe ore di viaggio siamo finalmente arrivati a Pomezia, nella nuova e meravigliosa casa che ci stava aspettando. Dopo aver sistemato le mie valigie, con i miei genitori andai a fare visita ai vicini. Aprirono tre ragazzi, una ragazza e due ragazzi,gli ultimi che subito uscirono dalla porta non li vidi in faccia ma notai un sorriso, un sorriso meraviglioso.

"Entrate prego, siete i benvenuti. Io sono Rossella." disse la ragazza all'incirca della mia età, bruna come me e un po bassa ed entrammo....

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