Capitolo 5

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Non appena suonò la campana uscì di corsa dall'aula, non vedevo l'ora di tornare a casa. É stata una giornata faticosa e avevo solo voglia di rilassarmi davanti la TV. Percorrendo il corridoi sentì delle risate, forti risate. Volevo sapere di chi fossero sono una tipa molto curiosa infondo, camminai lentamente fino ad arrivare a una classe era da lì che provenivano le risate. Vidi Cristina e Leo sicuramente ci sarebbe stato anche Mirko tra di loro.

“Fatte i cazzi tuoi tesò.”

Sentì. Era Mirko, ne ero sicura.  Decisi così di rimanere ad ascoltare ma non per sapere i fatti loro, solo per sentire Mirko ridere.

“Mirké ci so io, se quella nun te vuole.” Cristina.

Quella non ti vuole. Ma quella chi? Mirko era innamorato? Non riuscivo a pensarci, un senso di gelosia mi pervase. Perché ero gelosa di quello stronzo di Mirko, a me non importa nulla di lui.

Ti piace é questa la verità. Aggiunse la mia coscienza.

Certo ora si metteva anche la mia coscienza. A me non piace Mirko e mai mi piacerà, non é il mio tipo é uno stronzo, puttaniere.

“Mirko la conquisterà tanto, tutte cadono ai suoi piedi.” Vale.

Pure Vale é bello e sembra simpatico non so come faccia a frequentare due tipi come Leo e Mirko.

“Sei passato dalle stelle alle stalle stando con lei amò.” Cristina parlò questa volta.

Odiavo la sua voce stridula, da troia.

“Ma poverì” Parlava Mirko che si fermò per ridere e poi riprese “Nun parla così di Serena, nun é bellissima ma armeno nun é na buttana come le altre.”

Serena. Parlavano di me quindi. Non é bellissima. Certo Mirko perché io faccio schifo e non sarò mai come le tue amichette troie. Sentivo gli occhi bruciare, stavo per piangere ma non lo feci. Decisi di andarmene ma mi bloccai non appena sentì delle parole che mi ruppero il cuore in mille pezzi.

“Dai il tempo a quella di ambientarsi qua e inizia a farseli tutti fidateve. Si trasformerà in una troia altro che dolce verginella.” Disse Cristina.

“C'hai ragione Cri.” Disse Mirko e rise.

“Dai andiamoccene da qua.” disse Leo.

Stavo per andarmene, quando decidi di affrontarli. Appena uscirono dall'aula mi videro e rimasero sconvolti.

“Sai non si origlia.”Disse Cristina.

“Tesoro vedi di parlare poco di me che non mi conosci manco, perché non so quanto ti conviene continuare.” Risposi a tono.

Ero arrabbiata anzi infuriata.

“E tu Mirko non permetterti più ad avvicinarti a me.” Dissi guardando Mirko dritto negli occhi.

“Scusami Serena te prego, nun volevo dì niente.” Rispose.

Più lo guardavo negli occhi più capivo che di ciò che diceva non era vero nulla.

“Mi fate pena.” Dissi rivolgendomi a Cristina e Mirko, degli altri due non mi importava minimamente.

“L'importante é essere belli e popolari.” Disse Cristina. Era bella si ma era del tutto senza cervello.

“Se avevi anche un cervello tesoro eri perfetta giuro.” 

“Amò c'é l'ho più di te er cervello, davvero nun capisci che Mirké te sta pijando per il culo? Mica vorrà mai n'acidona come te.”

“A me poco importa di Mirko, mi importa di più che vi facciate i cazzi vostri e non parlate di me.” Risposi a Cristina.

Almeno credo che poco mi importa di Mirko pensai subito dopo...

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