You're Poetry For My Mind

Buone notizie?

Le lacrime si versano sul tuo viso 
quando perdi qualcosa che non puoi rimpiazzare 
le lacrime si versano sul tuo viso.

"Mi dispiace per tua zia Lou, davvero. Capisco che tua madre abbia bisogno di te adesso, non preoccuparti per il pranzo, lo faremo un'altra volta." disse Harry mentre accarezzava la guancia di un Tomlinson veramente triste.
"Un'altra volta... come se avessimo tutto questo tempo." soffiò il liscio con una punta di acidità nel tono della voce.
"Louis non è colpa tua se tua zia sta male, non fare così ti prego..." 
"Hai ragione, adesso vado. Ciao." soffiò Tomlinson voltandosi in fretta per nascondere il suo viso amareggiato. Harry certe volte gli sembrava troppo tranquillo, e la cosa gli dava sui nervi.
"Louis!" lo chiamò il riccio per farlo voltare. 
"Cosa c'è Harry? Devo andare." sibilò il liscio voltandosi.
Harry gli andò incontro e : "Non mi hai dato nemmeno un bacio..." gli sussurrò vicino all'orecchio, con la sua voce profonda. Louis sentì un brivido che lo fece sciogliere.
"Mi sarebbe piaciuto tanto poter rimanere qui con te e la tua famiglia Hazza..." rispose il più grande chinando il capo.
"Lo so Lou, vuoi dei vestiti asciutti prima di andare? Sei fradicio, non vorrei ti ammalassi." 
"D'accordo. Ma facciamo in fretta." 

Una volta entrati nella casa mobile del riccio, esattamente come la volta precedente, le narici di Louis si inondarono di un buonissimo profumo proveniente dalla piccola cucina dove sicuramente Ann stava preparando il pranzo.
"Bene, adesso che ho sentito questo odore vorrei non andarmene davvero più." fu la prima cosa che disse Tomlinson una volta entrato.

Harry sorrise e chiamò sua mamma.
Ann fece capolino da dietro la porta semichiusa e salutò entrambi con un sorriso. Era una donna bellissima e a Louis trasmetteva un senso di pace, nonostante la conoscesse solo superficialmente. Harry era un ragazzo fortunato. Lui non avrebbe mai dovuto farsi carico dei problemi di sua madre, si vedeva che lei era una donna forte e in gamba che sicuramente non si sarebbe imbottita di psicofarmaci per paura di dover affrontare i problemi della vita. Louis scacciò via quei pensieri e la salutò a sua volta con un largo sorriso.

"Ragazzi, siete bagnato fradici! Sembrate due pulcini, andate a mettervi qualcosa di asciutto che il pranzo è quasi pronto." suggerì la donna ad entrambi.
"Mamma, purtroppo Louis non può rimanere a pranzo..." rispose Harry dispiaciuto.
"Ma come? Mi hai mandato un messaggio neanche venti minuti fa. Come mai piccolo non puoi rimanere?" si apprestò a chiedere Ann guardando Louis.
"Scusi signora Styles, è che mia zia è all'ospedale, mia mamma è stata tutta la notte lì e adesso è stanca, mi ha chiesto se posso farle compagnia perchè è molto triste. Sa è parecchio legata a sua sorella..." spiegò Tomlinson gesticolando imbarazzato.
"Mi dispiace piccolo, spero non sia niente di troppo grave..." rispose la donna assumendo un'aria triste prima di : "Sei sempre il benvenuto qui Louis, sarà per un'altra volta." 

Tomlinson sorrise e ringraziò prima di seguire Harry in camera sua.
Il ricciò aprì l'armadio e ne estrasse un maglione nero che porse a Louis sorridendo.

"Tieni, questo ti terrà al caldo." 
"Grazie Harry, non so quando potrò riportartelo, se mia madre non torna a casa neanche stanotte non potrò lavarlo... io, ehm... non so usare la lavatrice..." disse Louis timidamente.
"Te lo regalo." 

Louis non fu sicuro di aver sentito bene.

"Cosa? Me lo regali? Perchè non lo usi?" 
"In realtà è uno dei miei preferiti. Te lo regalo perchè ho piacere che lo abbia tu." 

Louis sgranò gli occhi ancora di più. Il ragazzo che gli piaceva gli stava facendo un regalo.

Harry io..." 
"Prendilo e basta Lou. I regali non si restituiscono. Adesso è tuo."  disse Harry sorridendo e poggiando un leggero bacio sulla fronte del più grande, che continuava a fissare il maglione come in trance. 
"Grazie..." 
"Voglio qualcosa in cambio però." disse il riccio sedendosi sul letto.
"C-cioè?"