E mi regali un altro giorno
in cui sembra tutto fermo
ma tutto si trasforma
tutto si conferma
Louis continuava a guardare Harry, la luce fioca della luna entrava nella stanza illuminando la sagoma del riccio. Sembrava quasi un'immagine onirica, ma non lo era.
"Harry, ma... tu, io... come fai ad essere qui?" chiese Tomlinson strabuzzando gli occhi.
L'orologio segnava quasi le due di notte.
"Lou non urlare, i miei dormono. Adesso calmati, ti spiegherò tutto." rispose il riccio trattenendo una risatina.
Harry passò il braccio intorno alla vita di Louis e lo tirò a se per poterlo stringere ancora un po'.
"Insomma? Non fare il ruffiano, spiega. Sei stato così drammatico prima al telefono, avevi detto che non c'erano più treni e-"
Harry interruppe il monologo di Louis.
"Appena arrivato a Londra sono andato a cercare un taxi, tutto qui." sussurrò il riccio accarezzando la testa di Tomlinson.
"Harry, dimmi che stai scherzando."
"Non sto scherzando."
"Ti sarà costato un sacco di soldi, non avresti dovuto farlo."
Nonostante quelle parole, Louis ringraziava il Dio che Harry lo avesse fatto. Stare tra le sue braccia era davvero un qualcosa che gli era mancato. Si ricordava ancora cosa aveva provato la prima volta che si erano abbracciati dentro al tunnel degli orrori, era la stessa cosa che provava in quel momento. Pace.
"Perché non avrei dovuto farlo? Non avrebbe avuto senso rimanere lì, tu non c'eri."
Louis si avvicinò alle labbra di Harry e gli rubò un bacio.
"Ecco appunto, se non fossi tornato avrei dovuto rinunciare a questo per altro tempo, semplicemente non ne avevo voglia." disse Harry tirando la coperta verso di se.
"Ehi! Questa è la mia coperta!" sussurrò Louis ritirandola dalla sua parte.
"Fino a prova contraria questa è la mia stanza, tutto quello che c'è qui dentro è mio Tomlinson."
"A parte me."
"Vedremo, quando ti ho sognato dicevi altre cose."
Harry provò ad avvicinarsi alla bocca di Louis, ma quest'ultimo lo respinse voltandosi.
"Ecco, avevi detto che me lo avresti raccontato a voce cosa avevi sognato. Sono tutt'orecchi."
"Non saprei che parole usare per dirtelo, la cosa mi imbarazza a dire il vero."
Louis spintonò Harry per provare a farlo cadere dal letto, ma il riccio gli bloccò entrambi i polsi e gli rise in faccia.
"Dai Lou non fare le forze con me, lo sai che perderesti in partenza come infatti stai facendo."
Tomlinson fece una linguaccia prima di sporsi e poggiare le sue labbra su quelle di Harry, che allentò delicatamente la presa e lo lasciò libero.
"Puoi raccontarmi cosa hai sognato?"
"Ho sognato che non salivi sulla macchina di tuo zio e tornavi da me."
Harry non continuò la frase, si sentiva davvero in imbarazzo a raccontare l'intero sogno.
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You're Poetry For My Mind
FanfictionHarry Styles è un ragazzo che viaggia per l'Europa con il Luna Park dei suoi genitori. Ha 17 anni, adora sparare, e non ha ancora trovato un posto che riesce a chiamare 'Casa'. Si sente solo da una vita intera, ma un giorno, durante una tappa del su...