Non erano passate neanche ventiquattro ore da quando Louis aveva salutato Harry per tornare a casa da sua madre, che l'aveva quasi dato per disperso quella sera in cui lui si era fermato al Luna Park a mangiare pop corn con il riccio mentre guardavano la notte stellata che li avvolgeva. Nonostante questo, a Louis mancava Harry, e per questo decise di mandargli un messaggio durante il tragitto per scuola.
- Buon giorno Harry, come ti ho promesso, oggi pomeriggio verrò a trovarti al Luna Park.
Era una giornata grigia e nuvolosa, ma a Louis non importava un granché visto e considerato che il clima inglese era l'unico clima che avesse mai visto nella sua vita. Sentirsi cupi quando si ha il sole dentro era comunque impossibile.
Perché lui si sentiva così da quando quel ragazzo con gli occhi verdi lo aveva coinvolto nella sua vita facendolo sentire parte di qualcosa. Si sentiva come se ci fosse sempre il sole e come se niente e nessuno potesse spegnerlo.
Il cellulare gli vibrò in tasca per qualche secondo una volta entrato in aula. La professoressa di italiano fece il suo ingresso e dal modo in cui sbatté il registro sulla cattedra Tomlinson capì che aveva l'umore più nero di quella giornata di inverno. Louis non si preoccupò più di tanto della cosa e distrattamente tirò fuori il cellulare dalla tasca dei suoi jeans aderenti per leggere quella che sperava potesse essere la risposta di Harry.
Proprio mentre il liscio si apprestava a sbloccare la tastiera del suo telefono, venne subito interrotto dall'urlo della sua insegnante.
"Signor Tomlinson, non solo ieri si è fatto gli affari suoi guardando fuori dalla finestra per tutta la mia ora, adesso si mette anche a giocare con il cellulare a lezione neanche iniziata?"
"L'ho tirato fuori senza pensarci..." fu la risposta timida di Louis, che di solito quando si trovava in classe non proferiva mai parola. Avrebbe giurato che qualcuno dei suoi compagni l'avesse creduto muto.
"Adesso me lo consegna immediatamente, e le dirò di più, se non segue la lezione, dirò anche alla signora Odd di tenerselo, quindi si faccia due conti in tasca e veda di ritornare in riga. Ai miei tempi studiare era considerato un privilegio, non ho una perdita di tempo come dimostrate dal vostro mancato interesse voi altri."
La signora Odd, pensò Louis, ce l'avrebbe avuta alla terza ora. Non avrebbe potuto rispondere ad Harry per due ore. Si sentì angosciato al solo pensiero e decise così di annuire con la testa in segno di sconfitta.
Louis tentò con tutte le sue forze di non distrarsi, ma stare a sentire storie riguardanti Shakespeare non lo entusiasmò più di tanto, nonostante amasse leggere, scrivere e tutto il resto. Semplicemente i suoi scrittori preferiti erano ben altri. Decise così di scribacchiare qualche verso facendo finta di prendere appunti. Non gli venne in mente niente di troppo creativo, finché la professoressa non nominò 'Romeo e Giulietta'.
Come tutti i ragazzi della sua età, anche Louis sognava l'amore. Aveva immaginato mille volte di poter appartenere a qualcuno e con tutto se stesso avrebbe voluto che qualcuno gli appartenesse. Senza neanche rendersene conto, prese la penna e iniziò a buttare giù alcune frasi di getto. Cancellò e riscrisse alcune parti che non lo convincevano, ma tutto sommato il risultato finale non gli sembrò poi così male.
"Se tu fossi un albero, io diventerei vento, per poterti accarezzare. Lo farei per te.
Se tu fossi una roccia, io diventerei acqua, per poter levigare le tue paure. Lo farei per te.
Se tu fossi sabbia, io diventerei mare, per poterti sentire vicino. Lo farei per te.
Se tu fossi un uomo, io diventerei uomo per poterti amare. Lo farei per te.
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You're Poetry For My Mind
FanficHarry Styles è un ragazzo che viaggia per l'Europa con il Luna Park dei suoi genitori. Ha 17 anni, adora sparare, e non ha ancora trovato un posto che riesce a chiamare 'Casa'. Si sente solo da una vita intera, ma un giorno, durante una tappa del su...