My Hands, your hands
You Make Me Strong
Louis si levò le mani dal volto solo quando Harry ne prese una e gliela staccò delicatamente dalla guancia arrossata."Vieni piccolo, non avere paura. Scavalchiamo questa sotto specie di Lady Gaga alta mezzo metro e proseguiamo okay?" sussurrò il riccio accarezzandogli una guancia. La sua mano era davvero grande e il liscio si sentì subito rassicurato. Si lasciò sfuggire un gridolino isterico.
"Harry, secondo te è normale che io abbia così paura, ma nello stesso tempo sia così eccitato da continuare?" disse poi Louis guardando il riccio negli occhi, cercando lì dentro neanche lui sapeva cosa.
"Certo che è normale! In pratica è lo scopo dell'attrazione. Te la stai cavando benissimo Lou."Quel diminutivo, a Louis piaceva davvero molto, specialmente pronunciato da quelle labbra carnose color ciliegia.
"D-dici davvero? Ma se urlo come una femminuccia..." soffiò il più grande abbassando la testa.
"Ti ho già detto che spaventato sei bellissimo mi sembra... Le tue pupille diventano piccolissime e i tuoi occhi, bè sono davvero molto intensi..." il riccio si morse il labbro dopo aver pronunciato quella frase, e a Louis non sfuggì quel gesto. Sentirsi ammirato e guardato da qualcuno come in quel momento era una cosa che non aveva mai provato. Un piccolo brivido si impossessò di lui e lo fece tremare."Hai freddo piccolo? Vuoi la mia felpa? A me tanto non serve." Harry si sfilò la prima manica, ma il liscio arrestò il gesto toccandogli involontariamente il petto.
Come faceva una persona ad essere così premurosa nei confronti Louis, quest'ultimo se lo sarebbe sempre chiesto. Nessuno l'aveva mai davvero notato, a parte Niall, che poi se n'è era andato nell'esatto momento in cui Tomlinson aveva capito di non poterne più fare a meno.
E quella partenza l'aveva distrutto. Si era chiuso in camera sua per giorni rifiutandosi di andare a scuola e riempiendo il suo blog di aforismi malinconici sull'amicizia. Si era sentito di nuovo solo e perso, finchè aveva incontrato Harry."No, grazie, non ho freddo in realtà." disse Louis timidamente prima di "Forse un pò alle mani... Le ho sempre fredde, anche d'estate..." continuare a parlare provando a sfregarsi le mani l'una sull'altra.
"Ho sentito prima che hai le mani ghiacciate, ma ho già la soluzione. Ho la soluzione a tutti i tuoi problemi Louis!" urlò Harry sorridendo ingenuamente, il suo tono era limpido.
Ed era vero, pensò Louis, che Harry aveva la soluzione ai suoi problemi. Quegli occhi verdi sarebbero stati la soluzione di chiunque, a qualunque problema, ne era certo. Magari il riccio ci stava scherzando su quella frase, ma al liscio fece sorridere nel profondo e forse anche di più.Harry aprì la tasca della sua felpa di pile e invitò Louis ad infilare dentro la sua mano per scaladargliela. Tomlinson sentì il caldo dell'apertura rivestita di tessuto lanoso e sorrise teneramente. Harry infilò poi la sua grande mano nella stessa tasca e intrecciò le dita tra le sue guardandolo fisso negli occhi color del cielo.
"Va meglio?" gli sussurrò.
"Decisamente. Proseguiamo?" disse Louis indicando l'uscita a pochi metri da loro.
Quelle bambole terribili vicino a loro continuavano con i loro movimenti meccanici e le loro risate macabre.Harry e Louis si incamminarono verso la porta stando molto vicini, scavalcarono il cadavere e quella mostruosa bambola bionda che continuava a muovere la bocca e a sputare fuori frasi per il suo amato, che ogni tanto girava la testa e la guardava.
Una volta aperta la porta, i ragazzi si lasciarono alle spalle quell'orrenda stanza che simulava gli ambienti del film, con le due bambole assassine al suo interno. Un lungo corridoio bianco gli si parò davanti, e dei palloncini colorati di rosso, di giallo e di blu, erano attaccati da entrambe le parti del corridoio. Nell'aria vi era un forte odore di aceto e in fondo al corridoio si sentiva una voce poco amichevole.
"Lo vuoi un palloncino colorato? ALLORA PRENDILO." recitava.
I ragazzi si guardarono allibiti, avrebbero dovuto proseguire e raggiungere quella voce, perchè non vi erano altre uscite, e ancora una volta la sorpresa stava dietro l'angolo. Non si vedeva, ma si sentiva.
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You're Poetry For My Mind
FanfictionHarry Styles è un ragazzo che viaggia per l'Europa con il Luna Park dei suoi genitori. Ha 17 anni, adora sparare, e non ha ancora trovato un posto che riesce a chiamare 'Casa'. Si sente solo da una vita intera, ma un giorno, durante una tappa del su...