"Che cazzo hai combinato?" che dolce
"Tu si che sai come accogliere le persone in modo gentile paparino" rispondo
"Senti cerca di fare poco la spiritosa perché non c'è proprio nulla su cui scherzare"
"Ah si? Che peccato, mi stavo proprio divertendo da matti"
"Ti rendi conto del danno che ci hai recato?"
"Ma 'ci' a chi? Io non faccio parte di tutto quello e non me ne può fregar di meno"
"Ancora che fai la sostenuta? Non hai capito che tu verrai a lavorare qui?"
"E tu non hai capito che IO sono adulta e vaccinata, ho una famiglia MIA e so gestirmi da sola?"
"Sei solo una nullità, quasi provo pena per te e la tua finta sicurezza da ragazzina cresciuta"
"Esattamente chi ti credi di essere? Solo perché il tuo schifoso sperma ha contribuito alla mia formazione fisica non significa che tu possa trattarmi in questo modo. Quindi non ti permettere mai più anche solo di pensare a me e alla mia vita, fammi il piacere di cancellare questo numero di telefono e di scordarti di me, come tra l'altro avete sempre fatto tutti"
"Tu sei lì in alto solo grazie al mio cognome, hai capito? Non ti credere onnipotente"
"Ma se fino a qualche settimana fa nemmeno sapevano fossi figlia tua, ti prego. Sento le unghie che stanno graffiando lo specchio"
"Ti pentirai di tutto quello che stai facendo, e quando capirai di aver sbagliato sarà troppo tardi per venire da me"
"Ma nemmeno se ti ritroveresti improvvisamente in una tomba verrei da te, mi fai solo schifo"
"Piuttosto dovresti farti schifo da sola, cercare di buttare giù la famiglia? Vergognati"
"Vaffanculo" sibilo e chiudo la chiamata
Non so più cosa fare, questa cosa mi sta togliendo tutte le forze. So che dovrei lasciar perdere, ma una parte di me resterà sempre e purtroppo legata a loro. Mi ritrovo sul divano a piangere mentre dovrei godermi la vita ed essere spensierata, sempre nei limiti da mamma ovviamente, e di sicuro tutto ciò non rientrava nei miei programmi. Ero convinta di aver cambiato vita, di essermi lasciata tutto alle spalle. Non pensavo di dirlo, ma ormai anche Rafael fa parte del passato, e il mio presente stava iniziando a prendere una bella piega per il futuro.
Decido di chiamare l'unica persona che probabilmente riuscirebbe a calmarmi in questo momento."Che succede? State bene? Siete vive? Non sto parlando con qualche medico vero?" mi scappa una piccola risata. Mi aveva detto di chiamarlo solo in caso di emergenza, mettendo una suoneria diversa per il mio numero, perché a lavoro è meglio non utilizzare il telefono per non distrarsi
"Siamo ancora vive, cioè io più o meno, volevo solo sentire la tua voce" tiro su con il naso
"Bimba cosa c'è che non va?"
"Kev mi ha chiamata mio padre dicendo delle cose non molto carine e sono crollata. Scusa, ti avevo promesso di essere forte e non ce l'ho fatta"
"Hey non devi scusarti con me, ma con te stessa, perché hai permesso a lui e alle sue misere parole di avere peso su di te"
"Lo so ma non riesco a lasciarli andare, sono comunque la mia famiglia. Ha ragione lui, dovrei vergognarmi"
"Ma sei scema? Vergognarti per cosa poi? Per aver detto la pura e semplice verità?"
"Non so che fare"
"Non devi fare nulla. No anzi vestiti e prepara anche Riley, vi mando un auto"
STAI LEGGENDO
•Flub•
RomansaKayla, per i pochi amici Kay, è una ragazza particolare. Nonostante i 23 anni, il suo principale modo di comunicare è l'ironia, molto spesso accompagnata dal sarcasmo, ama dare nell'occhio ma nei suoi modi di fare non è mai stata arrogante. Lei vive...