Non è tutta colpa di -A-

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Toby era tornato a Rosewood, dopo molti controlli finalmente l’avevano dimesso. La prima cosa che fece fu andare da Spencer, era entusiasta di rivedere la sua ragazza. Così si trovò a bussare alla porta di casa sua, però ad aprirgli fu la madre. “Salve signora Hastings, c’è Spencer?” chiese Toby, “Si… ma vieni a parlare fuori per favore” disse la donna e chiuse la porta dietro di sé “Volevo dirti che mi dispiace molto per l’incidente e spero tu stia bene… ma non puoi più vedere Spencer!” continuò lei, “Che vuol dire che non la posso vedere? Con tutto il rispetto signora Hastings… lei non capisce! Io la amo” spiegò lui, “Lo so Toby... ma non credo che tu, in questo momento, sia la persona giusta per stare accanto a lei. Ha bisogno di un ragazzo che la faccia concentrare e che…”, la donna venne interrotta da Toby: “Cosa? Che non abbia una reputazione come la mia? Che non abbia un passato come il mio?”, “Toby mi dispiace. Ma il caso è chiuso, lascia stare Spencer. Posso anche pagarti, ma lasciala… altrimenti non finirà bene. Dico davvero! Se la ami, come dici, non provare a parlarle in nessuno modo” terminò la signora Hastings. Così Toby si trovò a dover lasciare Spencer, forse la madre aveva ragione, forse lui non era adatto a lei, forse le stava facendo solo del male. Però l’amava, ed egoisticamente chiunque non avrebbe lasciato andare la persona che ti fa stare bene. Così decise di fare la cosa che avrebbe fatto soffrire lui, dopotutto c’era abituato, e Spencer l’avrebbe superata, lei meritava qualcuno di meglio. Lo aveva sempre saputo, che non sarebbe durata, ma in cuor suo sperava di sbagliarsi.

Le settimane passarono e Toby cercò di evitare Spencer il più possibile, ma per lui era un colpo al cuore, vederla sorridere e non poter andare lì a baciare quelle labbra che tanto amava. La cosa che lo feriva di più era il fatto che avesse superato così velocemente la loro storia e che molto probabilmente non fosse così importante, ma da una parte era contento che non stesse male per lui, non l’avrebbe sopportato. Mentre se ne stava andando dalla scuola, si sentì prendere il polso, era Spencer. In quel momento perse dieci battiti, era da tanto che non si trovavano così vicini. “Mi spieghi cosa diavolo ti prende? Sono settimane che mi eviti!” urlò la ragazza, “Spencer ti prego… lasciami stare. Tra noi due è… finita” disse con tono poco deciso, “Che vuol dire che è finita? Pensavo che ci amassimo! Che tu mi amassi! Ma a quanto pare mi sono sbagliata… che stupida che sono stata”, “Non sei stupida e io ti amo. Ma non possiamo stare insieme… ti prego non chiedermi altro. E’ meglio per entrambi, è meglio per te” disse Toby, “Che vuol dire che è meglio per me? Che ne sai che è meglio per me? Non posso credere che pensi che starmi lontano mi faccia stare bene” urlò Spencer “Tutti pensano di sapere cosa sia meglio per me. E’ da una vita che sento dirmi che fanno tutto per me. “Spencer smettila di dipingere”, “Spencer smettila di suonare il piano”, “Spencer studia”, “Spencer è per il tuo futuro”. Cavolo è da una vita che sento questo frasi e ti giuro non le sopporto più. Speravo  di aver trovato qualcuno che mi amasse a tal punto di lasciarmi prendere le mie decisioni, ma a quanto pare mi sbagliavo!” continuò la ragazza, mentre le lacrime le scendevano sulla faccia. Toby la guardava, era così fragile, così impaurita, era la sua Spencer. In quell’ istante aveva voglia di abbracciarla, dirle di perdonarlo e ricominciare da zero, ma sapeva che non era giusto nei suoi confronti. Si limitò a sussurrarle un “Mi dispiace” e corse via. Corse più che poteva, allontanandosi sempre di più dalla tentazione di voltarsi e abbracciare il corpicino, che tanto gli mancava. Quando finalmente arrivò a casa, si sedette sul portico, prese il telefono e chiamò la signora Hastings. Amava Spencer e non avrebbe sopportato di vederla ancora così, doveva andare via dalla città, doveva andare via da Spencer, anche se gli costava molto. Così si fece coraggio e dopo cinque squilli qualcuno rispose. “Salve signora Hastings, sono Toby. La prego mi faccia parlare. Ho riflettuto sulla storia di stare lontano da Spencer, e sono d’accordo con lei, il problema è che non riesco a vivere nella stessa città e ignorarla. So che, magari, le sembrerò sfacciato e non glielo chiederei se davvero non ne avessi bisogno…” disse tutta ad un fiato Toby, “Vai avanti…” disse la voce femminile all’altro capo, “Quindi… volevo chiederle se magari, mi potesse trovare un lavoro a Philadelphia. So che le sto chiedendo troppo, ma lei mi ha chiesto di stare lontano da Spencer e per me è troppo complicato” spiegò, “Toby… Che stai dicendo?” singhiozzò la voce femminile, “Spencer sei tu?”, “Si… spiegami che diavolo succede!” urlò tra le lacrime, “Spencer mi dispiace… ti prego, vediamoci al solito bar tra 15 minuti” disse Toby e attaccò.

Dopo lunghi e interminabili minuti i due si ritrovarono davanti ad un caffè, l’aria era colma d’imbarazzo e la tensione si tagliava con un dito. Per minuti, che sembravano ore, ci fu il silenzio trai due. Da un parte Spencer era sollevata che non fosse stata –A ad averli separati, ma dal’ altra era delusa che Toby avesse ceduto così facilmente alle richieste della madre. Voleva sapere perché , non era certamente da lui cedere così facilmente.  Era stufa e, come al loro primo appuntamento, dovette iniziare la conversazione lei: “Toby… sono altamente stufa di questo silenzio. O mio spieghi che cavolo succede tra te e mia madre… o me ne vado”, “Si… ecco… tua madre mi ha convinto a stare lontano da te, perché dice che starai meglio così e che per te è meglio” continuò “All’inizio ero restio all’ idea di lasciarti, ma ho pensato che non potevo farti bene. Guardaci Spen… siamo diversi e io non voglio distrarti dal raggiungimento dei tuoi obbiettivi” terminò. “Toby ma ti senti… io ti amo e non mi distrarrai mai dal raggiungimento dei miei obbiettivi” disse la mora virgolettando l’ultima parola, “Spen… non capisci. Sono un ostacolo per te. Per favore lasciami andare… fidati è meglio per te”, “Toby, ascoltami bene! Ti amo e ho bisogno di te e non so, in quale assurdo modo malato, mia madre ti abbia convinto del contrario” spiegò la ragazza, “Va bene… scusami, non avrei dovuto dare retta a tua madre. Avrei dovuto lottare per te, per noi” terminò Toby, dando un lungo bacio alla ragazza che tanto amava.

*My space*

Ehilà mondo! Come vi ho promesso prima della fine del mese sono tornata e spero di ritornare presto soprattutto perchè ho qualche ideuzza per il nuovo capitolo.

Come sempre commentate, mettete "like" e basta... perchè mi sento una youtuber. 

-Occhimmensi 

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