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❝ E tu, Cielo, dall'alto dei mondi

sereni, infinito, immortale,

oh! d'un pianto di stelle lo inondi

quest'atomo opaco del Male! ❞

(𝘎𝘪𝘰𝘷𝘢𝘯𝘯𝘪 𝘗𝘢𝘴𝘤𝘰𝘭𝘪, 𝘔𝘺𝘳𝘪𝘤𝘢𝘦, 𝘟 𝘈𝘨𝘰𝘴𝘵𝘰)


















"Kenma." La voce di Akaashi era tremante, molto tremante, e carica di emozioni forti. Il bassino giurò di non aver mai sentito la sua voce in questo stato. "Oh dio Kenma, mi dispiace." Aveva ripetuto diverse volte da quando lui e Bokuto lo ritrovarono rannicchiato sul pavimento dell'ospedale tre ore prima, ma stranamente le sue parole non riuscivano a dargli alcun conforto, contribuivano ad aprire quella ferita che tentava di rimarginarsi.

Al momento erano seduti nel corridoio dell'ospedale, con la schiena contro il muro. Kenma si strinse tra Bokuto e Akaashi, come se avessero potuto proteggerlo da ciò che era successo.

Alla sua sinistra, Bokuto singhiozzava tra le sue ginocchia, con le braccia avvolte intorno su di esse e il viso nascosto. E alla sua destra, gli occhi di Akaashi erano cerchiati di un lieve rosso come se avesse già pianto e non potesse permettersi di farlo nuovamente, cercando di dare forza ad entrambi.

I tre rimasero seduti in silenzio ancora per un po', senza dire nulla.

Ogni volta che il dolore di Kenma cessava, poi ripensava a Kuroo, e subito un'altra ondata di sofferenza lo investiva in pieno, facendolo singhiozzare ancora più forte.

"Lo amo. Non voglio che lo portino via da me, non è giusto!" Esclamò poco dopo, seppellendo il viso distrutto tra le mani. Le sue parole contagiarono Bokuto che riprese a piangere ancora più forte di prima, Akaashi tirò su col naso accanto a lui.

Il dolore che stava provando era insormontabile, non sapeva nemmeno come sorreggerlo senza cadere in mille pezzi, fragile come era ormai il suo cuore.

I suoi pensieri vorticavano pericolosamente nella sua testa, rincorrendosi alla rinfusa. Non era sicuro di essere triste, arrabbiato o qualsiasi altra cosa. Quasi non sentiva più nulla.

"Non soffre più," sussurrò il corvino alla sua destra, gettando un debole tentativo di conforto per l'amico di fianco.

Il bassino, rannicchiato, singhiozzò di nuovo. "Non avrebbe mai dovuto soffrire in questo modo."

L'universo avrebbe potuto scegliere qualcun altro, perché doveva essere proprio lui? Perché aveva deciso di portargli via l'unica persona capace di regalargli il sorriso più luminoso capace di  schiarire la sua oscurità?

Un moto di rabbia riempì il vuoto di Kenma mentre si alzava tremante. Non voleva più stare in questo posto, in questo maledetto ospedale, era così doloroso che si sentiva morire dentro, soffocandolo.  Non faceva altro che ricordargli la figura spossata e morente del ragazzo. Invece, voleva pensare a Kuroo come alla persona che era sempre stato, al di fuori di queste mura bianche e prive di felicità, come avrebbe voluto anche Kuroo stesso.

"Kenma? Dove stai andando?" Akaashi lo guardò, con le iridi di quel colore brillante, ormai spente, e cariche di preoccupazioni nei confronti dell'amico.

Tirò su col naso prima di parlare, cercando di schiarirsi la gola. "Ho bisogno di uscire da qui." La sua voce era fragile e roca, provocata dalle troppe lacrime e dalle troppe urla delle ultime quattro ore.

Akaashi annuì, scivolando lungo il pavimento per premere il suo corpo contro Bokuto, prendendo il suo posto. "Penseremo noi a compilare le ultime scartoffie, ma non allontanarti senza di noi, va bene?. "

Kenma annuì, accennando un debole arrivo verso l'amico. "Grazie", sussurrò, voltandogli le spalle. Si asciugò il viso carico di dolore mentre camminava, poi il passo si fece via via più veloce, fino a diventare una corsa simile ad una fuga da quel posto. Corse via, lungo le porte dell'entrata ed uscì, lasciandogli quel luogo che gli aveva tolto ogni cosa.

L'aria fredda della notte entrava nei suoi polmoni, graffiandoli e rendendo un'azione banale come respirare, una cosa alquanto faticosa, ma non lasciò che questo lo fermasse. Spinse le gambe, iniziando nuovamente a correre, seppur faticosamente.  Il vento gelido asciugò le sue lacrime, sentendo il viso punger per il troppo freddo. Non si fermò finché non raggiunse il parco in fondo all'isolato, lo stesso in cui aveva guardato le stelle con Kuroo qualche settimane prima.

Si fermò a metà del vialetto, con le mani che si stringevano i fianchi mentre cercava di riprendere un minimo fiato.

Kenma alzò le iridi stanche in alto, per incontrare il limpido cielo notturno, puntellato da centinaia di stelle scintillanti che sembravano piccoli diamanti della volta celeste. Gli stessi cristalli  che Kenma aveva sempre visto nei suoi occhi. Quelli che erano sempre ridenti e quasi più luminosi di Sirio, la stella conosciuta come la più luminosa. Quegli occhi carichi di mille emozioni, che aveva imparato ad osservare fin da ragazzino e che, adesso, erano spenti, vuoti, come una notte senza luna.

Il suo labbro inferiore cominciò a tremare quando il suo corpo fu di nuovo sopraffatto dal dolore immenso che cercava di reprimere. Crollò sull'erba, le iridi ancora puntate in cielo, non lasciavano nemmeno una volta le stelle che una volta avevano guardato insieme, quelle stesse  che Kuroo gli aveva insegnato ad amare.

Kenma giaceva solo sull'erba, singhiozzando terribilmente, lasciato in balìa del suo  stesso dolore, rimasto solo davanti all'immensità del cosmo che adesso gli appariva come un atomo opaco del Male. Voleva urlargli contro, chiedere il perché gli avessero fatto questo, perché portargli via Kuroo, avrebbe tanto preferito essere al suo posto.

Una breve speranza attraversò la mente di Kenma, che forse, solo forse, Kuroo fosse tra le stelle nel cielo adesso.





Angolo Autrice

EHY EHY EHY

SONO VIVA FELICE E SOPRATTUTTO DIPLOMATA, ED ERA ANCHE ORA.

Scusate l'assenza ma ho vissuto il mese più infernale della mia vita ma adesso sono quasi del tutto libera. Voglio completare il più velocemente possibile la revisione e la pubblicazione di questi ultimissimi capitoli e finire questa meravigliosa storia.

Voi come state? State passando bene questi, per me primi, giorni di vacanza?

Lasciate come sempre una stellina e a presto!

fly high.

the galaxy is endless // kuroken (TRADUZIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora