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"Da dove diamine saltano fuori questi?" Chiese Kenma sconcertato, mentre alzava uno degli oggetti portati da Kuroo. Non aveva notato che li aveva impacchettati e, se lo avesse fatto, non avrebbe esitato a bruciare la scatola con tutto il contenuto.

La testa di Kuroo si sporse in avanti per capire di cosa stesse parlando. E quando lo fece, un sorrisetto gli balenò in viso. "Mi ricordavano te."

"Questi 'cosi' ti hanno ricordato me? Giuro che ti ammazzo." Rispose stizzito.

Nelle sue mani c'erano i cuscini più brutti che l'essere umano poteva aver mai creato nella storia dei cuscini. Ognuno di essi era a forma di un gatto, simili a quello dei cartoni animati, adornato con uno slogan come "qua la zampa!" o "miao!"
Che genere di persona creerebbe un prodotto del genere? E soprattutto, quale idiota li comprerebbe?

"Penso siano puliti." Rispose il corvino, facendo spallucce.

Già, quell'idiota.

Kenma vi seppellì il viso, soprattutto per non dover guardare il ragazzo in piedi indaffarato con alcune scatole. "Non posso crederci." Le sue parole furono soffocate dal tessuto premuto sulla sua faccia, ma Kuroo fu capace di captarle comunque.

"Dai, sono divertenti. Ora puoi aiutarmi a disimballare i piatti? "

La testa di Kenma si rizzò dai cuscini. "Li hai già presi?"

Kuroo annuì. "Ho portato adesso le scatole."

Dopo aver gettato a casaccio quegli oggetti orribili, Kenma lo seguì in cucina. "Posa i piatti visto sei il più basso. Io penso alle tazze. " Aggiunse Kuroo, indicando un pensile superiore dove avrebbe poi sistemato gli oggetti di ceramica.

Kenma era troppo stanco per replicare a tono la battuta sulla sua altezza. Si sedette a gambe incrociate davanti all'armadietto in basso dove sarebbero dovuti essere sistemati i piatti, e li spostò uno per uno dalla scatola di cartone, mettendoli in una pila ordinata.

Lavorarono insieme in un confortevole silenzio, salvo Kuroo che canticchiava sottovoce mentre impilava tazze e tazzine sullo scaffale.

La calma fu spezzata dal suono di qualcosa che si infrangeva sul pavimento, frantumando l'oggetto in centinaia di pezzi. Kenma girò di scatto la testa per vedere Kuroo in piedi sopra i resti di una tazza che gli era caduta.

Kenma balzò immediatamente in piedi, analizzando con occhi attenti la scena davanti a lui. "Non muoverti, potresti calpestare per sbaglio il vetro e tagliarti."

"Cazzo, Kenma, mi dispiace. Non so cosa sia successo, mi è semplicemente scivolata. " Le sopracciglia di Kuroo si aggrottarono. Non era mai stato una persona particolarmente goffa, ma gli incidenti sono cose che possono capitare a tutti.

"Va tutto bene, è soltanto una tazza. Sai in quale scatola si trovano la paletta e la scopa? " Prima avesse ripulito questo casino, meno probabilmente Kuroo si sarebbe ferito accidentalmente.

"Ehm, penso che sia quello etichettato come "pulizia". Dovrebbe essere in soggiorno. "

Annuendo, Kenma afferrò il coltellino da sopra il banco della cucina e si avventurò in soggiorno. Difatti c'era una scatola di cartone con la calligrafia familiare del ragazzo. Kenma tagliò rapidamente la scatola, frugò per trovare la paletta e la scopa, e la portò in cucina con lui. Kuroo era ancora in piedi nello stesso identico punto. Invece di guardare Kenma, stava fissando le sue mani, scrutandole come se ci fosse qualcosa su di esse.

"Ti sei tagliato la mano?" Gli chiese con la voce morbida. Non riusciva scorgere nessun graffio, ma chi lo sapeva. Si accovacciò sul pavimento e iniziò a togliere via i frammenti di vetro sparsi.

the galaxy is endless // kuroken (TRADUZIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora