Ultimate

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La musica è una parte piacevole della mia vita.

È quel pezzo di cuore che non smetterà mai di battere.

Accarezzo i tasti del pianoforte che ho difronte guardandoli innamorata, ne premo due insieme e un dolce suono esce riempiendo la stanza vuota.

-Siamo soli sta sera - sussurro

-Solo io, te e... - mi blocco, osservo la foto di me e mio padre posta accanto agli spartiti.

"- Lo sai che così mi fai del male! Ti prego, non mi allontanare! -" quell'immagine mi riporta in mente ricordi dolorosi.

Metto via gli spartiti e mi alzo.

Sposto l'attenzione sul cielo nero fuori dalla finestra e la apro: permetto all'aria fresca di entrare, sia in casa che nei miei polmoni.

Chiudo gli occhi rimanendo in quella posizione per una decina di minuti.

"- È solo colpa tua! Sei tu quello pazzo! -"

I ricordi mi torturano e li scaccio con un respiro profondo.

Chiudo la finestra e mi infilo a letto.

-Buona notte papà - afferro una sua foto, osservo la sua figura sorridente in contrasto con le mie calde lacrime, e la ripongo sotto il cuscino.

"-Buona notte, piccola mia -"

                              ***

La sveglia suona, ma io sono già sveglia: non ho chiuso occhio tutta la notte.

Afferro il telefono e la spengo.

Oggi niente sole, nuvole grigie  ricoprono il cielo di Seoul prepotenti.

-Secondo me piove - dico alzandomi - Tu che ne pensi? - chiedo all'orsacchiotto di peluche sul comodino - Già, lo penso anch'io - lo prendo e lo lancio via -Stupido orsetto silenzioso, manco mi piaci - lo osservo inerme finire sotto un mobile.

Rimango a guardarlo: immobile e con un sorriso innocente stampato in faccia.

In fondo non ha fatto nulla, ma odio il suo sorriso.

Vado in bagno, mi sciaquo la faccia e mi lavo i denti, mi pettino velocemente e ritorno a sedermi sul letto.

Sento il materasso tremare.

-Il telefono! Dove è finito?! - sfrugo tra le coperte finché non lo vedo cadere a terra.

Mi porto una mano in fronte e afferrandolo preoccupata guardo la schermata: mamma.

-Pronto? - rispondo di mala voglia.

-Ciao amore mio, come stai? - la sua voce da usignolo mi da il capo giro.

-Bene, grazie - mento.

-Come va la scuola? È stato un buon inizio? Fatto amicizia? - entusiasta mi riempie di domande.

- Mamma, la scuola inizia dopo domani, oggi è sabato. Non sono 24 ore più avanti - le ricordo incredula.

- Ah già - taglia corto -Scusa, allora ti lascio così ti godi il weekend, perchè poi dovrai stare a casa a studiare - tranquilla, tanto non esco di mio.

-Ok mamma, ci sentiamo sta sera, Ciao- concludo in fretta.

Non amo parlare con mia madre.

-Ciao piccola - chiudo la chiamata.

So che si sente in colpa per molte cose, tra cui il fatto che io sia scappata qua.

Ma non è da lei che mi sono allontanata.

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