E io?

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JIMIN

"Dove sarà? "

Mi guardo intorno interrogativo pensando ad una strada da prendere.

Volgo la mia attenzione verso la mia destra e noto due ragazze ossevarmi stranite mentre confabulano tra loro.

"Magari l'hanno vista "

-Ciao - saluto con la mano avvicinandomi -Volevo gentilmente chiedervi se avete visto una ragazza correre via - domando cortese.

Non ho bisogno di aggiungere altro che una delle due indica una stradina che porta ad un enorme prato.

-Grazie mille - mi inchino leggermente e imbocco quel sentiero.

Cammino per qualche metro prima di vederla coricata su una panchina ben illuminata da un lampione.

-Ila... - mi accosto alla panchina quanto basta per notare i suoi occhi chiusi.

Rimango incantato dalla facilità con cui dorme rilassata in quel posto così poco consono.

Mi siedo accanto a lei cercando di non toccarla: respira profondamente.

"Certo che sei una bella dormigliona eh...soprattutto molto... bella... "

Sorrido imbarazzato dai miei pensieri e volgo il mio sguardo altrove, ma alla fine i miei occhi ritornano su quel viso dall'aria innocente.

Guardo l'ora sul telefono e noto due chiamate perse ed alcuni messaggi.

"Cavolo Rapmon hyung "

Compongo il numero e lo richiamo.

-Hyung! Io...Ah....Sì, è con me...Ok, arriviamo! - la chiamata si conclude rapida.

Mi volto verso di lei: dorme più profondamente di prima.

"Bene. Con che coraggio ti sveglio?! "

Mi alzo grattandomi dietro la nuca senza distogliere lo sguardo Dal suo volto quasi sorridente.

Rimango così per interi secondi, finché, arreso all'idea che non avrò mai il coraggio di rovinarle quel sonno perfetto, la prendo delicatamente in braccio.

La tengo stretta a me e questo contatto mi fa arrossire.

"Jimin, datti un contegno!"

Scuoto leggermente la testa scacciando ogni pensiero ambiguo e ritorno davanti al locale dove Rapmon mi aspetta con l'amica di Ilarya.

TAEHYUNG

Mi chiudo con violenza la porta del bagno alle spalle.

Mi sfilo la camicia macchiata e ancora umida e la lancio nel cestino della biancheria sporca.

Mi avvicino al lavandino e mi guardo allo specchio: quel volto dall'espressione così rigida pare non essere neppure il mio.

Mi lavo i denti e la faccia per poi ritornare ad osservarmi.

Mi scruto con disgusto, ma non posso fare a meno di essere così.

Il bussare di qualcuno interrompe i miei pensieri.

-Si? - prendo la maglia pulita e me la infilo.

-Taetae, sono J-hope - afferma con un tono di voce divertito -Tutto bene? Ho sentito la porta sbattere...L'hai presa di nuovo in pieno come l'altra notte? - la sua risata riempie quel silenzio pieno di rabbia.

-No, sta volta no! -rispondo ridendo con lui.

Percepisco il nervoso scemare lentamente: il mio riflesso allo specchio ora è sorridente.

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