ILARYA
-MIA- le sue grida accanto al mi orecchio mi terrorizzano, ma allo stesso tempo il significato delle sue parole mi blocca il respiro.
"V cosa stai dicendo?!"
-Taehyung lasciala andare! Così le fai male!- ordina Kookie alle sue spalle avvicinandosi con mano tesa.
-NO! NON AVVICINATEVI: E' SOLO MIA! -continua premendomi forte a sé tremando come un cucciolo impaurito.
"TaeTae ma cosa mi combini..."
-Calmo, concentrati sulla mia voce e non pensare ad altro- inizio a dire con tono fermo e dolce facendo cenno agli altri di allontanarsi -Respira e non piangere più, sono qui, tra le tue braccia e nessuno mi porta via da te Taehyung oppa- prendo ad accarezzargli i capelli percependo il suo tremolio diminuire fino a cessare: solleva esausto il capo guardandomi dritta negli occhi.
Scorgo nel suo sguardo dispiacere, paura e senso di colpa misto a qualcosa a cui non voglio credere.
"Sei geloso...Non può essere..."
-Scusa- le lacrime gli scendono come un fiume in piena e io non so cosa pensare
-Sono un mostro, ti ho terrorizzata a morte- si rimprovera senza mezzi termini.
Allungo una mano verso la sua guancia per sfiorarla, ma lui arretra scuotendo la testa a destra e sinistra ripetutamente.
-Non...non...- come spaesato porta il suo sguardo ovunque fino ad arrivare di nuovo al mio: le sue labbra si muovono insicure, ma nessun suono esce concreto.
Lentamente si allontana da me per poi voltarsi e scappare via di corsa.
-Taehyung aspetta!- prendo a corrergli dietro, ma qualcuno mi blocca di peso.
-Fermati tu! Non essere impulsiva!- un inconfondibile voce maschile
mi disturba e inizio a scalciare e dimenarmi.
-JIMIN LASCIAMI STARE!- urlo nervosa -SMETTILA DI STARMI ADDOSSO!- continuo senza dosare le parole accecata dall'ira.
Come colpito in pieno lascia la presa sedendosi per terra pesantemente, ma indifferente riprendo la mia corsa.
-No Mizu!- esclama Misa parandosi davanti improvvisamente -Ha ragione, stai qua- continua abbracciandomi forte e apprensiva.
-Ma hai visto com'era?! Non va lasciato da solo!- la preoccupazione inizia a farmi tremare le mani e lo stomaco si chiude facendomi salire una forte nausea.
-Tranquilla, Jin l'ha seguito - mi assicura accarezzandomi i capelli proprio come io ho fatto con V -Si prenderà cura di lui il suo hyung- conclude asciugandomi una lacrima la quale neanche mi ero accorta fosse scesa.
Appena scioglie l'abbraccio mi volto verso Jimin ancora seduto a terra che sbuffando con gli occhi lucidi guarda ovunque tranne me.
-L'hai fatto apposta- affermo senza aspettarmi una risposta -Non è stato un bel gesto, fossi in te mi sentirei in colpa- continuo stringendo forte i pugni per trattenere la rabbia che mi corrode dentro -Pensavo fossi più di questo Park Jimin- termino sospirando sonoramente.
Guardo Misa che subito capisce che voglio rimanere sola, infatti silenziosa si sposta e mi lascia andare.
-Ci vediamo a casa- mi saluta, ma io non mi sento di dire altro.
-Fammi spieg...-
-JIMIN- mi volto di scatto scrollandomi aggressiva il suo braccio dal mio gomito -"Smettila di starmi addosso":Non era un consiglio- chiudo un attimo gli occhi per controllare il turbinio di emozioni che mi sconvolgono, per poi riaprirli e osservare quel ragazzo con lo sguardo pieno di colpa, ma il mio pensiero non cambia -Non era un consiglio- riprendo scandendo al massimo le parole -Era un ordine- le sue labbra si serrano e i suoi occhi perdono la loro luce, ma in questo momento non sono in me e gli do le spalle allontanandomi per raggiungere gli spogliatoi.
Mi cambio velocemente senza sistemarmi più di tanto: semplicemente voglio andare a casa.
Prendo un pullman sperando sia quello giusto e chiudendo gli occhi cerco di rilassarmi per quell'oretta di viaggio.
Immediatamente il volto sconvolto di V i si ripresenta davanti e spaventata spalanco gli occhi tappandomi la bocca per evitare che il mio urlo attiri l'attenzione.
"Tu non stai bene...Hai bisogno di riposo..."
Termino il viaggio guardando fuori dal finestrino cercando di distrarmi con qualsiasi piccolo particolare del paesaggio, riuscendoci egregiamente.
Scendo dal pullman qualche isolato più in là rispetto il dormitorio, ma due passi non mi fanno male, anzi ad ogni metro percorso la tensione si scema e la mia espressione diventa meno tesa.
Entro in casa e senza preoccuparmi di chiudere la porta a chiave vado in camera buttando la borsa sul letto: mi corico per terra rubando il fresco delle piastrelle sotto di me.
Afferro il telecomando dello stereo e premo "play": Sick dei BTS parte facendomi scattare sull'attenti.
La canto stonata come una campana, ma arrivato il ritornello mi posiziono dinanzi la fila di specchi e ballo, mi guardo per i primi 30 secondi come al solito, ma ben presto i miei occhi si chiudono e mi affido agli altri sensi, che fedeli non mi abbandonano.
La canzone finisce e parte "Hold me tight" mi fermo a pochi centimetri dallo specchio e guardo il mio volto iniziare a bagnarsi di lacrime sconosciute.
La ascolto portandomi una mano sul cuore mentre lenta mi accascio con la schiena appoggiata al letto e lo sguardo ancora dritto nei miei occhi del riflesso allo specchio, più la canzone procede più il significato di ogni parola mi brucia come una sigaretta spenta sul cuore.
"L'ha scritto Taehyung il ritornello..."
Un senso di inadeguatezza e solitudine prendono a pugni la mia mente portandomi a galla ricordi dolorosi e spesso messi da parte e maltrattati, butto indietro la testa urlando a squarcia gola mentre il pavimento assorbe i miei pugni innocente.
-Se tu non mi avessi abbandonato papà io non sarei qui!!!- grido al cielo oltre quelle mura che sento comprimermi -E' SOLO COLPA DEL TUO EGOISMO DI MERDA!- accuso portandomi le mani tra i capelli scuotendo rapida la testa in preda al panico.
-STRONZO!STRONZO!STRONZO!- le mie parole colme di depressione e malessere si succedono come registrate in un disco rotto che non cambia traccia -SEI SOLO UNO STRONZO PAPA'!- di scatto mi alzo afferrando le prime cose che trovo lanciandole il più lontano possibile: la casa si riempie di mie grida isteriche e tonfi di oggetti che sbattono sui muri o a terra, ma non soddisfatta mi accosto alla finestra aprendola.
Guardo fuori sporgendomi per sentire l'aria fresca congelarmi le lacrime che continuano a rigarmi il volto bollente in forte contrasto con quel clima freddo di metà settembre.
Abbasso lo sguardo e terribili pensieri mi balenano per la testa convincendomi a sporgermi sempre di più fino a perdere l'equilibrio quasi senza accorgermene.
"Addio"
ANGOLO DELL'AUTRICE:
Questo capitolo ovviamente è più corto degli altri, ma questo finale me gusta assai e so già come continuare.
ERGO BUONA LETTURA E MO MI METTO A CONTINUARE COL DECIMO :P
Grazie per supportarmi (?) leggendo la mia storia disagiata *-* Tanto love.
PS:
Ale e Mimy preparatevi al peggio MUAHAHAHA
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Hayran KurguÈ proprio quando ti trovi a combattere contro il tuo cuore che perdi te stessa. La ragione contro l'istinto, l'amore contro l'odio, il giusto contro lo sbagliato. Chi ne uscirà vincitore?