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"oggi cara mia andiamo a fare shopping, e niente da discutere" mi minaccia Ginevra, puntandomi un dito al petto.

Ho sempre amato fare shopping, amo la moda, i vestiti, ma odio andare con Ginny, stiamo ore e ore a provare vestiti su vestiti, è un'eterna indecisa, mentre io se voglio qualcosa la prendo e basta, senza farmi mille paranoie

"e va bene" alzo le mani in segno di resa, anche perché lei non accetta un no come risposta e in realtà avevo davvero bisogno di stare da sola con lei.
Dopo tutte le cose successe non siamo mai state insieme e questa, la trovavo un'ottima proprio un'ottima idea, saremo state noi due e basta, senza i ragazzi che ci girano sempre in torno

"inoltre..." abbassa lo sguardo, incrociando le mani dietro la schiena
"inoltre cosa?" la guardo con un'espressione interrogativa

"dobbiamo prendere dei vestiti per una festa" mi rivolge quella faccina da cucciolo, a cui sa che io non posso resistere

"e dove la farebbero?"
"in piscina..."
OH NO, odio con tutta me stessa la piscina, è una grande pozza d'acqua, dove ci saranno milioni di germi e schifezze varie, vuoi mettere il mare, più pulito, ma soprattutto più divertente

"no Ginny perché mi fai questo?" dico lanciandomi sul letto, portando con un gesto teatrale una mano al cuore

"e daiii, t/n ti divertirai, te lo prometto" si mette di fronte a me, incrociando le dita con una mano, mentre l'altra se la porta al petto

"e va bene, ma non capirò mai il perché facciano una festa in piscina, quando abbiamo l'oceano a tre passi"

"ti voglio tanto tanto beneeee" urla, iniziando a saltellare per tutta la camera

                                      ****

Arriviamo a Beverly Hills, più precisamente rodeo drive, una strada costeggiata da infiniti negozi.
Era veramente magnifico, le vibes che mi dava quel posto erano indescrivibili, ho sempre amato la california proprio per l'atmosfera.

Dopo un'attenta analisi entriamo nel primo negozio, ma per mia fortuna usciamo subito.
Il secondo negozio in cui siamo entrate era tutto rosa, glitter e brillantini, non faceva proprio per me, ma Ginny era esterrefatta, diceva che era come entrare in paradiso, parole sue.
Verso le 16:00 avevamo girato già una decina di negozi, ma io a differenza di Ginevra che aveva 3 buste strapiene di vestitini, tacchi, trucchi, non avevo ancora trovato un vestito adatto a me, erano tutti o troppo corto, o troppo scollato, o troppo appariscente, cercavo qualcosa di carino, ma sobrio.
Dopo qualche giro noto un negozietto, era piccolo, non aveva molte persone al suo interno, ma per qualche strano motivo aveva catturato la mia attenzione.

"non vorrai mica entrare lì dentro vero?" mi domanda indietreggiando

"e invece si" la afferro per un braccio, trascinandola dentro con me
Alla cassa c'era una ragazza molto carina, capelli castani, occhi marroni e molto alta, gli sorrido e mi avvio nelle corsie.
I vestiti erano stupendi, e quel negozio era il paradiso, non quello vomitato dagli unicorni.
Prendo qualche vestito e vado in camerino a provarli

Per primo metto un vestito nero, arrivava sotto le ginocchia
"bocciato, sembri una suora" afferma facendo il pollice in giù
In fondo aveva ragione, era troppo lungo.
I vestiti successivi avevano ricevuto un grandissimo no da parte sua, stavo per perdere le speranze, quando noto che sotto la valanga di vestiti che avevo provato, c'era un abito stupendo.
Mi arrivava a metà coscia, di colore rosa chiaro, era favoloso

"oddio questo ti sta da dio, sei una favola t/n"
Mi guardo allo specchio, e noto che aveva ragione, risalta proprio i punti giusti.
Decido di comprarlo, abbinando dei tacchi neri.

just you and me|| tom felton Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora